Intervista a Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd: “Se la Consulta mantiene il ballottaggio si vota così. In ogni caso, alle urne il prima possibile”

10 Gennaio 2017 0 Di Ettore Maria Colombo

COMUNICAZIONI DEL PREMIER RENZI ALLA CAMERA IN VISTA DEL CONSIGLIO UE

ROMA (sopra, Renzi e Guerini parlano sui banchi del governo, aula di Montecitorio)
«IL BALLOTTAGGIO è, da sempre, una bandiera del Pd. Se la Consulta dovesse decidere di non abolirlo, la nostra proposta di legge elettorale non potrà prescinderne».
Lorenzo Guerini, vicesegretario dem, uomo di fiducia del leader, soprannominato ‘il Forlani di Renzi’, atterra a Roma dopo qualche giorno di ferie. Oggi, riunioni su riunioni per stilare la tabella di marcia degli incontri con le altre forze politiche sulla legge elettorale, poi – a breve – la nuova segreteria. Insomma, il lavoro ferve, al Nazareno.
Quando e con chi aprite il tavolo sulla legge elettorale?
«La nostra proposta è stata, da subito, molto chiara. Confronto immediato con tutti i partiti per arrivare rapidamente a un’intesa politica sulla nuova legge elettorale. Abbiamo proposto il Mattarellum: coniuga rappresentanza e governabilità. Siamo interessati e disponibili al confronto con tutti e siamo consapevoli che, senza il Pd, non si fa alcuna nuova legge elettorale.
Lavorare bene e senza perdere tempo è l’unico modo per rispondere alle autorevoli sollecitazioni del Capo dello Stato che ha invitato tutti i partiti a trovare l’intesa sulle regole elettorali. Il Pd non intende sfuggire alle sue responsabilità, ma neanche perdere tempo o assecondare chi vuole utilizzare l’assenza di una nuova legge elettorale per allontanare il più possibile la data del voto, di cui non abbiamo paura».
A breve parlerà la Consulta. Girano varie indiscrezioni tra cui che, dell’Italicum, potrebbe salvarsi il ballottaggio.
«Non sta a me anticipare le valutazioni della Consulta cui guardiamo con grande rispetto. È evidente, però, che se così dovesse essere e la Corte mantenesse il ballottaggio, ricordo che questa è la posizione storica del Pd e il cuore dell’Italicum. Ne prenderemmo atto, lavorando per adeguare la legge elettorale del Senato, anche perché una nuova legge non si vara in funzione anti Cinque Stelle di cui non abbiamo paura. Ciò detto, il confronto tra i partiti può e deve iniziare prima della decisione della Consulta».
La Consulta, oggi, deciderà anche sui quesiti della Cgil che punta ad abolire l’art. 18.
«Sarebbe opportuno che la politica guardasse in modo sobrio alle autonome decisioni della Corte. Ci tengo solo a dire che la lettura maliziosa di chi lega i voucher al Jobs Act è sbagliata. I voucher furono introdotti per legge nel 2003 e il loro uso è stato amplificato da diversi governi. Il governo Renzi, invece, ha introdotto la loro tracciabilità per limitarne gli abusi nei lavori occasionali e contro il lavoro nero».
Si dice, parlando di interpretazioni malevole, che Renzi voglia far cadere Gentiloni e questi governare a lungo…
«Dietrologie. Il nostro sostegno al governo Gentiloni è pieno e leale. Detto questo, la valutazione sull’esigenza di andare in tempi rapidi alle urne è presente nel dibattito politico, è sentita da cittadini e elettori del Pd. Esauriti alcuni passaggi importanti, come la scrittura di una nuova legge elettorale, e nel pieno rispetto delle prerogative del Capo dello Stato, da qui al voto non credo che mancherà troppo tempo».
Le opposizioni chiedono una commissione d’inchiesta sul caso Mps. Il Pd è contrario?
«Il Pd è favorevole a una commissione d’inchiesta sulle banche purché il lavoro venga affrontato in modo serio e rigoroso, non demagogico e strumentale».
Guerini, faccia un pronostico. Si vota ad aprile, giugno, ottobre o febbraio 2018?
«È sbagliato parlare di date, ma bisogna arrivare velocemente a un accordo sulla legge elettorale e, una volta definito, andare al voto».
Il Pd ci arriverà malconcio…
«Dissento. Il Pd sta lavorando non da oggi al rafforzamento sul territorio per far valorizzare le energie, nuove e consolidate, che ha e per stimolare il protagonismo di una nuova classe dirigente. Stiamo definendo al meglio le nostre ‘Idee per l’Italia’ con un profilo programmatico alto per il Paese e l’Europa».
Il percorso a cui pensate è fatto di primarie a marzo e congresso ordinario in autunno?
«Dipende dalla data delle elezioni. Il congresso, per Statuto, è già fissato a novembre del 2017. Quanto alle primarie, invece, alla luce della nuova legge elettorale, decideremo le modalità più idonee. Renzi, che è la nostra migliore risorsa da mettere in campo, sarà della partita».
La nuova segreteria come e quando ci sarà? E Guerini seguiterà a fare ‘il Guerini’?
«Se la domanda è se resterò vicesegretario, la risposta è sì, ma poco conta. Il segretario e tutti noi siamo al lavoro per costruire la nuova segreteria e mettere assieme energie nuove e di esperienza che lo aiutino nel suo impegno».


NB: Questa intervista è stata pubblicata a pagina 6 del Quotidiano Nazionale il 10 gennaio 2016.