La telenovela Copasir. Muro contro muro tra Lega e FdI. Lunedì il vertice dei leader del centrodestra

La telenovela Copasir. Muro contro muro tra Lega e FdI. Lunedì il vertice dei leader del centrodestra

23 Maggio 2021 1 Di Ettore Maria Colombo

La telenovela del Copasir. Muro contro muro tra Lega e Fratelli d’Italia. Lunedì il vertice dei leader di centrodestra sulle amministrative dovrà dirimere il caso, altrimenti è un guaio

Copasir

Copasir

 

Nb: questo articolo è stato scritto e pubblicato per il sito di notizie Tiscalinews.it il 23 maggio 2021

Muro contro muro tra Lega e Fratelli d’Italia

Lega Fratelli dItalia 1

Muro contro muro

Sulla presidenza del Copasir continua il muro contro muro, peccato sia tra (teorici) alleati, quelli del centrodestra. Neppure ieri, infatti, e dunque neppure oggi, si registra alcun passo in avanti nella difficile trattativa tra Lega e Fdi per la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Non resta che attendere il vertice di lunedì pomeriggio tra i leader del centrodestra (a cui Berlusconi non dovrebbe partecipare, al suo posto, come ormai da molto tempo, Antonio Tajani) nella speranza che si trovi una ‘quadra’ tra Meloni e Salvini, altrimenti anche il ‘quadro’ delle candidature comuni nelle grandi città potrebbe essere a rischio. La richiesta del Carroccio è duplice.

 

Salvini esige le dimissioni di tutti i commissari

Raffaele Volpi

Raffaele Volpi a bordo della fregata Carabiniere, unità navale di comando tattico dell’ Operazione Mare Sicuro, durante pattugliamento delle coste libiche-Mare Mediterraneo 21 dicembre 2018. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Dopo aver fatto dimettere, alla fine, e solo dopo mesi di ‘barricate’ e durissima resistenza, il suo presidente, Raffaele Volpi, pur se a malincuore (la mossa del cavallo è stata del dem Enrico Borghi: i membri del Pd e M5s si sono dimessi e, avendolo già fatto quelli di FdI e FI, il Copasir non aveva più numero legale né poteva lavorare)

enrico borghi

Enrico Borghi

Ora chiede di rivotare in massa tutti i membri del Comitato – con l’opposizione, rappresentata da FdI, che dovrebbe salire da due a cinque membri – mentre gli altri partiti vogliono solo, al massimo, sostituire i due commissari leghisti, a loro volta dimissionari dopo la rinuncia di Volpi.

 

“No ad Urso”. L’ex colonnello di Fini accusato di essere “amico dell’Iran”, “contro Israele”

Ignazio La Russa

Ignazio La Russa

La seconda richiesta, direttamente avanzata da Salvini, è quella di sostituire Adolfo Urso con Ignazio La Russa (entrambi esponenti di FdI, ma il primo “amico dell’Iran e nemico di Israele”, per Salvini, che ne parla come se stesse attaccando uno di Sinistra italiana…). Due richieste che sono state rimandate al mittente da Fratelli d’Italia e dal diretto interessato. “Nella mia vita ho fatto di tutto tranne che occuparmi di Copasir, anche quando ero ministro della Difesa mi sono mosso il minimo indispensabile. Non è nelle mie corde, Urso è più bravo. Tantomeno accetterei per lasciare libero il posto di vicepresidente del Senato come merce di scambio. Suvvia…”, ha scandito l’esponente di Fratelli d’Italia e storico ex colonnello di An.

 

Urso vuole il Copasir e non vuole sorprese…

Copasir

Un momento della riunione del COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) per l’elezione del presidente, Palazzo San Macuto, Roma 9 ottobre 2019. ANSA/FABIO FRUSTACI

Si torna quindi alla casella di partenza, con un’unica certezza: Urso non si dimetterà, neanche per seguire il gesto dei colleghi leghisti, Raffaele Volpi e Paolo Arrigoni. Il senatore – a sua volta altro colonnello ex AN, non vuole avere sorprese – soprattutto dopo gli attacchi di Matteo Salvini. Non sono infatti bastate le foto fatte circolare sui social che lo ritraggono in vari eventi a sostegno di Israele, nel tentativo di allontanare da sé le accuse di suoi presunti favori politici all’Iran.

Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni

Lo stesso account di ‘Alleanza con Israele’ ha postato foto di Urso con i leader di Israele Shimon Peres, Ariel Sharon ed Ehmud Olmert, e ha invitato a non strumentalizzare il dramma della sua nazione “per fini politici interni”. Ma che Urso abbia avuto, in passato, troppi ‘interessi’, politici ed economici filo-iraniani, resta un dato di fatto.

salvini

Matteo Salvini

Salvini, inoltre tira dritto: “Noi chiediamo le dimissioni di tutti” dal Copasir. “Gli unici che si sono dimessi nei fatti e non a parole sono i due componenti della Lega. Se si dimettono tutti vengono nominati i nuovi membri e si riparte a lavorare” dice, con notevole faccia tosta, dato che Volpi ha fatto le barricate, su suo input, per mesi. Nuovi componenti, tutti nuovi, e quindi non Urso, questo è l’obiettivo di Salvini che, sull’attuale vicepresidente del Comitato, dopo averlo attaccato pesantemente nei giorni scorsi glissa: “Non faccio nomi e cognomi, prima si dimettano tutti e poi ne parliamo. Speriamo di non dover aspettare settimane per avere le dimissioni degli altri”.

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Il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo

Posizione rilanciata da diversi esponenti della Lega come il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo: “Basta perdite di tempo, la Lega aveva proposto l’azzeramento del Copasir e infatti sia Volpi che Arrigoni hanno presentato le dimissioni. Ci aspettiamo che anche gli altri partiti facciano lo stesso: è inaccettabile bruciare altri giorni per difendere un pugno di poltrone”. Una posizione, come si diceva, surreale, dato che, in nome del ‘teniamoci la poltrona’, Salvini ha dato l’ordine a Volpi di fare le barricate per mesi.

 

Gli ex M5S di ‘Alternativa c’è’ si fanno avanti

roberto fico

Il presidente della Camera, Roberto Fico

Intanto entra nel dibattito, facendo sentire la sua voce, anche il gruppo, oggi presente come sottogruppo nel gruppo Misto, ‘Alternativa c’è’, composto tutto da ex pentastellati fuoriusciti dal M5s all’atto della nascita del governo Draghi. Ieri, si è scoperto che esistono pure loro, e hanno un ruolo, nella telenovela Copasir. Con una lettera al presidente della Camera, Roberto Fico, Alternativa c’è rivendica due posti nel Comitato in base al criterio di proporzionalità, essendo all’opposizione. Un intervento per creare più confusione che altro, visto che gli ex M5S sono solo una sotto-componente del Misto e che la legge che regola il Copasir consente solo ai gruppi costituiti formalmente come tali di esprimere i propri commissari nell’organismo.

 

Il fatidico vertice del centrodestra di lunedì

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

Ma non è solo il Copasir a far salire la tensione nel centrodestra. Anche sui candidati nelle grandi città, al voto ad ottobre, nessun passo in avanti è stato fatto. La dimensione dello stallo sta anche nell’assenza di Berlusconi, annunciata nei giorni scorsi. Il Cavaliere è a Arcore e si sta riprendendo, “serve ancora qualche giorno” filtra da fonti azzurre, una pausa prolungata dettata anche dalla situazione di attrito tra i due alleati di partito a cui non vuole partecipare. Salvini ostenta ottimismo: “Alle prossime elezioni amministrative ci sono 1300 comuni al voto e sono quasi tutti chiusi, su Roma e Milano c’è tanta gente a disposizione vedremo di decidere al meglio”, dice il leader leghista, pur sapendo che se non si scioglie il nodo Copasir la partita dei candidati rischia di rimanere impantanata.

toti

Giovanni Toti

La soluzione per Giovanni Toti, leader di “Cambiamo!”, è però a portata di mano: “O si passa a una forma diversa, a un partito unico, altrimenti la competizione tra i partiti di una coalizione c’è sempre, c’è addirittura tra le componenti dei singoli partiti”. Traduzione: serve un partito ‘unico’ del centrodestra in cui fondersi. Già, ma poi sarebbe guidato da Meloni o Salvini? Si terranno le primarie? (Dal Pd sconsigliano…).

 

Salvini: Meloni mi sorpassa? Sbarcano alieni?

Meloni Salvini

Salvini: Meloni mi sorpassa? Sbarcano alieni?

Certo è che il muro contro muro tra Lega e Fratelli d’Italia rende di difficilissima soluzione il rebus della presidenza del Copasir. Uno scontro durissimo che riflette la competizione molto accesa tra Salvini e Meloni sulla leadership del centrodestra, a giudicare dai sondaggi, sempre più combattuta. Ma anche una strategia dal sapore elettorale, che tocca non solo il duello interno tra i due alleati ma anche la competizione con il Pd di Letta sul fronte delle tasse. Non a caso la Lega rilancia su questo fronte con la tassazione de giganti del web. Intanto, il segretario federale punzecchia in tutti i modi la sua competitor.

sbarco alieni

Salvini:”E se sbarcano alieni? Ci porremo il problema quando sbarcheranno e penso non sbarcheranno da qui a breve”

A chi gli chiede se tema il sorpasso di FdI, ribatte: “E se sbarcano alieni? Ci porremo il problema quando sbarcheranno e penso non sbarcheranno da qui a breve“. Meloni, invece, evita lo scontro e esorta Salvini a abbassare i toni: “Se prestiamo meno il fianco a questo racconto di divisioni tra noi ci aiutiamo a essere più forti” , afferma in tv, sfoderando un approccio decisamente più soft rispetto a quello del leader leghista. Intanto, sul Copasir è stallo. Il partito di Salvini chiede le dimissioni di tutto il plenum, mentre Fratelli d’Italia ribadisce che il Comitato può lavorare così com’è, ma che la presidenza deve andare all’opposizione, come prevede la legge. E anche oggi, malgrado le dimissioni del presidente leghista Raffaele Volpi, non si vedono spiragli di dialogo. Salvini getta nuova benzina sul fuoco, tornando a bocciare Adolfo Urso, il candidato naturale alla giuda del Comitato, perché, a suo dire, troppo amico di Teheran: “Sicuramente in un momento delicato come questo, con Israele sotto attacco – attacca il segretario – la Lega non darà mai il suo consenso a qualcuno che ha amicizia con un regime come quello iraniano che vorrebbe cancellare Israele”.

 

FdI ribatte: Urso è uno storico amico di Israele

lucio malan

Il presidente dei parlamentari del gruppo di amicizia Italia-Israele, Lucio Malan

Attacco al quale Fratelli d’Italia, ostentatamente, sceglie di non reagire. Solo il diretto interessato, senza citare Salvini, ricorda la sua vicinanza di oltre due decenni a Israele: “Noi siamo sempre stati a difesa di Israele perché ne condividiamo i valori. Io stesso sono stato più volte a Tel Aviv con Peres, Sharon, Olmert“. Anche il senatore azzurro, presidente dei parlamentari del gruppo di amicizia Italia-Israele, Lucio Malan in un dialogo su twitter, ricorda come Urso faccia da vent’anni parte della sua organizzazione.

 

Fratelli d’Italia si appella a Fico e Casellati…

fabio rampelli

Fabio Rampelli

Insomma, al di là dello scontro politico, c’è chi cerca di tracciare una strada. Fabio Rampelli (FdI) ribadisce che la priorità è far funzionale questo comitato da cui dipende “la sicurezza dello Stato nell’interesse del popolo italiano”. E per il futuro chiede che si approvi una nuova legge in grado di evitare che si ripeta lo stallo attuale. Nel frattempo, dopo il passo indietro di Volpi, la parola passerà di nuovo ai Presidenti delle Camere. Fratelli d’Italia chiede loro di essere “meno pilateschi rispetto al passato”, ma Casellati e Fico difficilmente potranno cambiare la linea “non interventista” già espressa nella loro lettera poche settimane fa. Certamente ribadiranno la necessità che si arrivi a un accordo politico tra i due contendenti. Ma, come ricorda FdI, non possono rimangiarsi la tesi secondo cui il Comitato, così com’è, è in grado di lavorare, bocciando così la richiesta leghista di dimissioni generali. Il primo passaggio sarà quindi verificare se la Lega confermerà o meno le dimissioni dei suoi commissari, se nominerà dei sostituti o invece i due torneranno sui loro passi.

Fratelli d’Italia si appella a Fico e Casellati…

Fratelli d’Italia si appella a Fico e Casellati…

Una volta ristabilita la composizione dell’organismo, sulla carta il vice-presidente Adolfo Urso potrebbe anche convocare il Comitato per eleggere un nuovo Presidente, cioè lui stesso. Anche l’ipotesi che al suo posto possa essere eletto Ignazio La Russa è stata esclusa dal diretto interessato. Ma una mossa del genere, che ha del resto anche un precedente, sarebbe una extrema ratio in assenza di un’intesa politica che tutti auspicano ma che al momento non c’è. Per ora è rottura su tutta la linea. “Non c’è nessuna contropartita politica possibile. Dopo mesi in cui prendevamo lezioncine, ora mettiamo gli altri spalle al muro, si devono dimettere tutti”, dice la Lega. “La Lega sta facendo solo cagnara. La legge – replicano nel partito di Meloni – è chiara, la presidenza tocca a noi, altro che dimissioni generali. I presidenti delle camere hanno già scritto che il Comitato può lavorare così com’è. con gli equilibri attuali”.

 

I tre modi per leggere la telenovela Copasir

Copasir logo

Logo Copasir

In realtà, ci sono tre modi per leggere il grande caos Copasir, rimasto senza presidente dopo le dimissioni del leghista Raffaele Volpi. Il primo è di politica interna: chi sarà il nuovo numero uno? E soprattutto: quali i componenti? Il secondo è il messaggio che si vorrà dare alle altre nazioni: si accetterà come presidente un uomo come Adolfo Urso, legati da affari economici con un paese come l’Iran? Il terzo, infine, attiene invece agli apparati di sicurezza interna: il Copasir ha sulla scrivania alcuni dei dossier più scottanti del Paese, dai rapporti della Lega con la Russia, passando per la vicenda legata al dirigente dell’Aise, Marco Mancini, e ai suoi rapporti con la politica, da Renzi a Salvini passando per Conte. Fino alla delicatissima questione del Russiagate, con l’interlocuzione dei nostri servizi con l’autorità Usa sul caso del professor Mifsud.

Marco mancini

Marco Mancini

Il caso è, si diceva, tutto in capo al centrodestra. Lunedì i leader tornano a vedersi a distanza di tre mesi e mezzo dalla volta precedente e chissà che la presidenza del comitato che si occupa di servizi e intelligence non rientri in un accordo più ampio che riguarda anche le amministrative. Di certo, nuovi veleni si aggiungono. Nessuno ha raccolto l’appello di Matteo Salvini, rivolto agli altri componenti dell’organismo, a lasciare l’incarico, ma il capo del Carroccio non ha rinunciato ad attaccare frontalmente Adolfo Urso, vicepresidente del Copasir in quota Fdi e unico rappresentante dell’opposizione, dunque attualmente il solo candidato alla successione di Volpi. “Sicuramente, in un momento come questo, con Israele sotto attacco, la Lega non darà mai il suo consenso a qualcuno che è amico del regime iraniano che vorrebbe cancellare Israele dalla faccia della terra” ha detto e ridetto Salvini.

Le complicate relazioni estere di Adolfo Urso

Le complicate relazioni estere di Adolfo Urso

Le complicate relazioni estere di Adolfo Urso

E qui bisogna ricostruire una vicenda che – si apprende – è motivo di perplessità anche da parte di altri rappresentanti della maggioranza: l’ex viceministro, non ricandidato nel 2013, aveva fondato una società di intermediazione che aiutava le imprese italiane che volevano fare affari in Iran. Quando è entrato a far parte del Copasir, nel giugno del 2018, Adolfo Urso ha ceduto a suo figlio Pietro la guida della società, conservando meno di un terzo delle quote. Ma restano i giudizi lusinghieri espressi dall’attuale vicepresidente del Comitato, in un’intervista al Tempo del 2017, nei confronti del capo della Repubblica islamica dell’Iran Hassan Rouhani: “La sua è una vittoria senza precedenti”. Ma Rouhani è lo stesso presidente che ha descritto Israele come “un occupante e un governo usurpatore” che “commette ingiustizie contro i popoli della regione, creando instabilità con politiche guerrafondaie”. Ce n’è abbastanza per suscitare interrogativi sull’opportunità di consegnare a Urso le chiavi del Copasir.

Hassan Rouhani

Hassan Rouhani

Di più: fonti del comitato ricordano come l’Iran, in una relazione del 2020 del Dis (dipartimento delle informazioni per la sicurezza) sia stata classificata, con Russia e Cina, fra i tre Paesi che maggiormente insidiano l’Italia con attacchi informatici e azioni di spionaggio.

l’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.

Lex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata

Urso non vuole commentare ma ieri ha rilanciato prove a sua discolpa, tra cui la presenza nel gruppo degli amici d’Israele e le foto del senatore con Shimon Peres e Arion Sharon, postate dall’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.

Come finirà il garbuglio del Copasir?

Come finirà il garbuglio del Copasir?

Come finirà il garbuglio del Copasir?

Resta una matassa difficile da sciogliere: la Lega ma anche gran parte dei membri del comitato non vogliono Urso, che almeno al primo turno di elezioni (dove servono 6 voti su 10) non avrebbe la maggioranza, ma avrebbe una chance al successivo ballottaggio: al momento nel Comitato non siede alcun altro membro dell’opposizione. Ci sono pressioni sui presidenti di Camera e Senato per un ridisegno della composizione del comitato, con cinque componenti di minoranza fra cui tre di Fdi e due del misto ma Fico e Casellati fanno sapere che non hanno competenza per sciogliere il Copasir, in assenza di dimissioni. Si limiteranno a chiedere alla Lega di sostituire Volpi e Arrigoni, i due parlamentari che si sono fatti indietro. La verità è che, senza un accordo politico generale tra Lega e FdI, sulle candidature alle comunali e, forse, anche e persino sulla leadership del centrodestra (una cosa tipo: chi ha più voti sarà il candidato premier di tutta la coalizione) non se ne esce, sul Copasir. Ecco perché il vertice di lunedì è così importante.