E’ nato il ‘Terzo Polo’ di Calenda e Renzi. Il front runner è il primo, il secondo cerca i voti e vuole i posti

E’ nato il ‘Terzo Polo’ di Calenda e Renzi. Il front runner è il primo, il secondo cerca i voti e vuole i posti

12 Agosto 2022 1 Di Ettore Maria Colombo

E’ nato il ‘Terzo Polo’ di Calenda e Renzi. Il front runner è il primo, il secondo cerca i voti e vuole i posti. Caccia (disperata) dentro Azione come dentro Iv ai (pochissimi) seggi ‘sicuri’ a disposizione. L’effetto flipper già incombe…

E’ nato il ‘Terzo Polo’ di Calenda e Renzi

E’ nato il ‘Terzo Polo’ di Calenda e Renzi

 

Nb. Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto sulle pagine del Quotidiano Nazionale

 

I due ‘magliari’, alla fine, si sono ritrovati…

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Matteo Renzi e Carlo Calenda correranno entrambi al Senato, in cinque circoscrizioni per coprire l’intero Paese

E, dunque, finalmente, il ‘Terzo Polo’ c’è. Nel braccio di ferro andato avanti per giorni tra i due ‘magliari’ (uno di Scandicci, provincia ‘babba’ di Firenze, e uno dei Parioli, cuore di Roma Nord), cioè Matteo Renzi e Carlo Calenda – i quali correranno entrambi al Senato, in cinque circoscrizioni per coprire l’intero Paese, da Nord a Sud, più un collegio uninominale (Renzi nella sua Toscana, a Firenze 1, Calenda a Roma 1) e, pure qui, entrambi se ‘l’arrischiano’ di brutto – hanno vinto, in fondo, tutti e due.

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Nel simbolo e nel logo ha vinto, decisamente, il fondatore di Azione. I due simbolini di Azione e Italia Viva stanno nella parte superiore e, sotto, in grande, c’è solo il nome di CALENDA (scritto tutto in maiuscolo), e non quello di Renzi, mentre ancora più in basso c’è scritto il nome, in piccolo e in corsivo, del gruppo di appartenenza di entrambi, ma al Parlamento europeo, “Renew Europe”.

 

La equa ripartizione dei collegi tra Azione e Iv

Ettore Rosato

Ettore Rosato

Invece, sull’eterno problema delle candidature è finita pari e patta. “Saranno divise in modo equo, 50% e 50%”, spiegano da Iv, “e la cosa non è mai stata in discussione. Avremmo potuto ottenere anche di più (60% e 40%, ndr.), perché abbiamo ceduto a Calenda il ruolo di front man (in buona sostanza, la leadership, ndr.) e avevamo il coltello dalla parte del manico noi, sulla raccolta firme”.

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Ma, ormai, giorni (e notti) di trattative insonni, condotte da Ettore Rosato, presidente di Iv, nonché ‘padre’ del Rosatellum, cioè di uno che i ‘trucchetti’ della legge elettorale li conosce tutti perché, banalmente, se li è inventati tutti lui, e la coppia Matteo Richetti e Andrea Mazziotti per Azione, sono alle spalle. Renzi e Calenda hanno siglato l’intesa. L’ex premier è partito per la Versiliana e l’ex ministro si godrà qualche giorno di mare. Tutti contenti, dunque? Insomma. Le parole di entrambi sono esplosioni di giubilo.

 

Calenda front runner e Renzi ‘di riserva’…

Calenda front runner e Renzi ‘di riserva’…

Calenda front runner e Renzi ‘di riserva’…

A guidare la coalizione – e pure a scrivere il famoso, e assai inutile, “programma” – sarà il leader di Azione. Il passo indietro di Renzi è dato “dall’importanza di saper fare assist per far segnare il gol”, commenta su Facebook il leader di Italia Viva, con tanto di foto di lui su un campo da calcetto. Una pioggia di commenti positivi arriva anche da parte di chi entrerà a far parte del Terzo polo: dalla ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini (sarà candidata anche lei in ben 5 collegi plurinominali, Lombardia e altrove) che su Twitter scrive “nasce oggi il polo della serietà e del buongoverno, che può proseguire il lavoro avviato dal governo Draghi”, fino alla ministra per il Sud e la Coesione Mara Carfagna (per lei altri 5 posti, a pioggia, nei listini bloccati, a partire dalla Campania), che rilancia l’agenza Draghi: “Si costituisce finalmente una alternativa di voto per gli elettori che hanno apprezzato il ‘metodo Draghi’ della responsabilità e della serietà”. Ma già dalla dichiarazione dell’ex azzurro Osvaldo Napoli, si capisce, in controluce, il ‘problema’: “Questo è il terzo polo: un paracadute che la generosità di Carlo Calenda e di Matteo Renzi hanno costruito per il futuro dell’Italia. Contro gli incubi del populismo, di destra e di sinistra”. Ecco, appunto, il problema è il ‘paracadute’. Quanti lo avranno, nel listone di Az-Iv (più la Lista civica nazionale di Federico Pizzarotti e, forse, i Moderati di Giacomo Portas, in lista)? Ecco, qui tutto si complica e parecchio.

 

Il problema del ‘paracadute’ per i colonnelli…

SONDAGGI

Al netto dei sondaggi – e pure dei sondaggisti, da Antonio Noto a Fabrizio Masia e altri – che straparlano già di un 10-15% per il listone capeggiato dai due leader, dentro Azione – dove però sono molto entusiasti di loro – e dentro Iv, dove invece sono assai più realisti, giudicano “alla nostra portata un risultato tra il 6-8%”. Il quale, però, buttalo via perché trattasi di 6-8 milioni di voti ‘veri’, in natura, da conquistare “casa per casa” e “condominio per condominio”.

L'effetto flipper del Rosatellum

L’effetto flipper del Rosatellum

Obiettivo, portare in Parlamento una piccola truppa di 25/30 onorevoli (6/7 al Senato e 22/25 alla Camera) che, tuttavia, anche se questi saranno capolista in una o più circoscrizioni plurinominali, rischiano “l’effetto flipper”. Cioè di vedersi ‘superare’, all’atto della proclamazione degli eletti, dai secondi/terzi in lista dietro di loro.

 

Le (poche) ‘teste di serie’ di entrambi i partiti

Le (poche) ‘teste di serie’ di entrambi i partiti

Le ‘teste di serie’ di entrambi i partiti

Insomma, un bel guaio. Per quanto riguarda Iv, le “teste di serie” sono presto dette. La “delegazione ministeriale” (Elena Bonetti, forte nel voto cattolico, in Toscana, la viceministra Teresa Bellanova, in Puglia, e Ivan Scalfarotto, forse) e quella di partito (Rosato, in Friuli e altrove, i due capigruppo di Camera e Senato, Maria Elena Boschi (Toscana e altrove) e Davide Faraone (Sicilia), più il tesoriere, Francesco Bonifazi. Tutti gli altri, compresi esimi presidenti di commissione (Raffaella Paita, che andrà in Liguria, Luigi Marattin, in Veneto, più Gennaro Migliore, in Campania, etc.) sono ad alto rischio.

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Ma anche dentro Azione la vita si fa durissima. Matteo Richetti (Emilia), braccio ‘sinistro’ di Calenda, Andrea Mazziotti (braccio ‘destro’), gli ex azzurri Andrea Cangini (Emilia-Romagna e Marche), Osvaldo Napoli (Piemonte), Barbara Masini e Daniela Ruffino, più Paolo Russo, uomo forte e ras di voti di Carfagna in Campania, saranno in posizioni, più o meno, eleggibili, ma pure loro rischieranno, e parecchio, a passare. Per tutti gli altri si profilano due mesi da ‘portatori di voti’ e ‘caccia al voto’, sì. Ma a favore dei big.

Terzo polo

Del resto, il Rosatellum lo ha inventato Rosato, uno dei pochi che, in Italia, sa di cosa parla, quando si parla di legge elettorale… E il Rosatellum funziona così: se ‘pesi’ dal 3% fino al 6-8%, sai (a stento) ‘chi’ eleggi, ma non sai ‘dove’ eleggi e, in ogni caso, subisci il ‘flipper’. Onori e oneri, dunque, anche per gli uomini e, si capisce, le donne, che han dato vita al Terzo Polo.