“Da grande voglio fare il Papa!”. Conte si inventa leader del pacifismo all’italiana, il Pd un po’ gli va dietro, un po’, al solito, si divide

“Da grande voglio fare il Papa!”. Conte si inventa leader del pacifismo all’italiana, il Pd un po’ gli va dietro, un po’, al solito, si divide

11 Ottobre 2022 1 Di Ettore Maria Colombo

“Da grande voglio fare il Papa!”. Conte si inventa leader del pacifismo all’italiana, il Pd un po’ gli va dietro, un po’, al solito, si divide

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“Da grande voglio fare il Papa!”

Nb: questo articolo è stato pubblicato l’11 ottobre 2021 sul sito di notizie Tiscalinews.it

La guerra infuria, il pacifismo neutralista pure

La guerra infuria

La guerra infuria, il pacifismo neutralista pure

La guerra infuria, sulle teste di tutti, in Europa. Nonostante ci sia, chiaramente, un aggressore (la Russia) e un aggredito (l’Ucraina), nonostante i bombardamenti (appena di ieri) sulle città ucraine con relativo, indiscriminate, uccisioni di civili, tornano a comparire non solo bandiere arcobaleno ma anche cartelli “yankee go home”, “Usa boia”, come in alcuni cortei della Cgil e Fiom, sabato. Roba che neppure durante la Guerra fredda, o la guerra in Vietnam. Insomma, gli anni Settanta, in cui l’antiamericanismo era la parte per il tutto.

4novembre

E oggi? Il movimento pacifista rialza la testa, si mobilita, pronto a una ‘grande’ manifestazione che dovrebbe essere indetta per il 4 novembre (cioè il giorno in cui si tiene la tradizionale festa delle Forze armate, con corteo, peraltro, sic), ma che vedrà già un ‘anticipo’ di piazza il 21 ottobre.

 

Giuseppe Conte arriva ‘prima’ pure del Papa

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Giuseppe Conte arriva ‘prima’ pure del Papa

Il leader dei 5Stelle, Giuseppe Conte, ormai il più furbo di tutti, ci salta su subito, e per primo. In un’intervista ad Avvenire propone e lancia, giorni fa, “una manifestazione per la pace, senza bandiere politiche, per dare la possibilità agli italiani di invocare una soluzione diplomatica che serva a far finire la guerra in Ucraina”. In più, Conte chiede “un ruolo nuovo per l’Ue, finora troppo appiattita sulla strategia americana e che adesso deve farsi promotrice di una conferenza internazionale da tenere in Europa sotto l’egida dell’Onu e con il coinvolgimento del Vaticano”. Insomma, Conte ‘detta la linea’, ‘prenota’ la piazza (Roma) e pure la data. Morale, il nuovo ‘Bertinotti’ (o ‘Che’) pacifista è lui…

Vaticano

Il Vaticano vista notturna

L’ideona – di Conte e dei movimenti pacifisti – è che bisogna essere ‘equidistanti’. Dalla Russia, certo, si capisce, ma pure dall’Ucraina. La guerra deve finire, “e subito”. La pace deve prevalere. Giusto, per carità, ma vorrebbe dire che l’Ucraina dovrebbe accettare l’annessione della Crimea, del Donetsk e del Donbass, più di altri territori invasi (e occupati) come “un fatto compiuto” e realizzati con referendum-plebisciti ‘farsa’. Tregua e pace, in nome della ‘pace’, si capisce.

Milena Gabanelli,

Milena Gabanelli

Alla faccia dei tanti morti, delle fosse comuni, di eccidi e crimini di guerra. Inoltre, tra i ‘pacifisti’ (alla Santoro, Lerner, Travaglio, ma ci si mette pure Milena Gabanelli che pontifica, via Twitter: “Ma qualcuno a Washington e Bruxelles dice a Zelensky dove si deve fermare?” Traduzione: la ‘colpa’, se ‘non’ si ferma, è tutta e solo loro…) serpeggia il vecchio leit motiv: ‘dietro’ ci sono sempre loro, gli Usa, gli yankee, e il loro bieco ‘imperialismo’ che ha ‘aizzato’ la Russia.

 

Persino le storiche associazioni pacifiste e i sindacati si ‘accodano’ a Conte…

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Arci e Acli, molte associazioni pacifiste (alcune, quelle storiche, come ‘Assopace’, ormai quasi non esistono più), la Cgil e gli altri sindacati, oltre al consueto ‘cucuzzaro’ della sinistra radicale – e, ad oggi, assai extraparlamentare – da Unione Popolare (De Magistris, Prc, Pap) ai Cobas, etc. si accodano immediatamente. Verdi e Sinistra Italiana, pro-5Stelle dall’inizio, anti-armi dall’inizio, alleati con il Pd ‘per sbaglio’ dall’inizio, non vedono l’ora di farlo a loro volta (ma, almeno, loro in Parlamento ci sono entrati).

pacifismo

Pacifismo

E, cioè, di accordarsi a Conte, che in pratica è ‘arrivato’ prima del Papa, figurarsi della sinistra. Cose mai viste, in tanti decenni di (onesto) pacifismo militante che ha fatto, nel bene come nel male, la Storia di questo Paese e poco importa che l’accozzaglia neo-pacifista di oggi ricordi più i ‘partigiani della Pace’ di staliniana memoria (li fondarono i partiti comunisti ‘fratelli’ che avevan avuto, in sventura, di stare ‘al di qua’ del Muro, e non ‘al di là’, cioè nei Paesi occidentali: Pci, Pcf, Pcs, etc., ne fecero parte fior di intellettuali, etc.) che, negli anni Cinquanta, predicavano un ‘pacifismo’ che sapeva tanto di ‘neutralismo’, cioè di anti-americanismo, mentre l’Urss e il suo Patto di Varsavia erano ritenuti stati ‘aggrediti’ dagli stati ‘aggressori’ (gli Usa e, ovvio, la Nato).

 

Cosa resta da fare al Pd? Dividersi, è ovvio…

Il Pd presenta una legge per ‘aiutare’ i sindaci che, però, ai sindaci democrat piace davvero assai poco…

Tornando all’oggi, e cioè all’ultima propaggine delle diverse trasformazioni del Pci-Pds-Ds-Pd (e chi se la ricorda più la lezione di un segretario comunista per davvero, Enrico Berlinguer, che disse, in una famosa intervista al giornalista Giampaolo Pansa, di “sentirsi più sicuro” sotto “l’ombrello della Nato”, correva l’anno 1976), il Pd, ovviamente, non sapendo che pesci pigliare, un po’ aderisce, un po’ si divide, ecco, al solito.

Enrico Berlinguer P.C.I 1974 a Milano

Enrico Berlinguer

Il sindaco di Pesaro, e candidato alle primarie dem, Matteo Ricci, mobilita la sua associazione (Ali, i comuni italiani di indole progressista) ad aderire alle manifestazioni pacifiste e neutraliste.

Matteo Ricci

Presidente di Ali è il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che di solito i 5Stelle li odia (ricambiato), lancia “una grande manifestazione a Napoli”, rivolta, evidentemente, ai soli pacifisti campani, perché “siamo alle soglie di una guerra atomica” (bum).

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Lo ‘sceriffo’ per eccellenza, Vincenzo De Luca

In pirotecnica, come suo solito, coincidenza con Conte, primo sponsor di una manifestazione nazionale per la pace, il funambolico De Luca dichiara “la guerra della pace” dentro il Pd, una battaglia tutta interna all’elaborazione della sconfitta elettorale della sinistra. Infatti, ci sono canali diplomatici internazionali aperti su linee più consolidate della strapaesana Salerno-Mosca. Qui, però, si tratta piuttosto di scongiurare l’ipotesi che i 5Stelle soffino gli elettori al Pd (quei pochi che, ormai, gli sono rimasti, ecco), sventolando la bandiera arcobaleno tutti da soli.

 

Tutte le contraddizioni in seno ai democrat: Guerini fa ‘la guerra’, ma è rimasto da solo…

Guerini fa ‘la guerra’, ma è rimasto da solo…

Guerini fa ‘la guerra’, ma è rimasto da solo…

Il Nazareno, cioè il ‘partitone’ (sic, si fa per dire), oscilla, ondeggia, tentenna, ci riflette su. Conte li ha bruciati, sulla tempistica, oltre che sull’idea stessa dello scendere in piazza. Vanno però pur capiti, compresi, persino scusati, i dem. Lorenzo Guerini, fin quando il governo Draghi non passerà il testimone (e la campanella) nelle mani di Giorgia Meloni, resta ministro alla Difesa e Guerini ha schierato l’Italia ‘senza se e senza ma’, sì, ma dalla parte della Nato, della Ue e, ovviamente, dell’Ucraina, inviando armi, partecipando a tutti i vertici Nato della Difesa, prendendosi pure i complimenti degli ‘amerikani’ (i quali, negli anni Settanta, si scrivevano così, sui muri, come ‘Kossiga’, con la ‘k’ di ‘boia’, cioè).

Nicola Frantoianni

Nicola Frantoianni

Ergo, fa guerra alla Russia. Il Pd, poi, ha sempre votato, compattamente, a favore dell’invio di armi italiche (finora sono stati ben quattro) all’Ucraina, solo Fratoianni (SI) ha votato contro, dimostrando, almeno, una certa coerenza.

esopo lupo agnello

L’aggredito, come l’agnello della favola di Esopo, se disturba il lupo, che alla fine se lo mangi, la colpa è sua

Ma se un pezzo di partito ha ‘scelto’ da che parte stare (l’aggredito), un’altra parte (la sinistra dem) nutre seri dubbi: parteggia ‘pure’ per l’aggressore – nel senso che l’aggredito, come l’agnello della favola di Esopo, se disturba il lupo, che alla fine se lo mangi, la colpa è sua: ‘mi intorbidi l’acqua’.

Graziano Delrio

Graziano Delrio

Graziano Delrio, cattolico e pacifista, su QN, se la prende con Conte (“Vogliono mettere il cappello a un’iniziativa già indetta, cui noi parteciperemo ma senza strumentalizzare”) ma parla di “scelta sofferta” (sostenere l’Ucraina, sic) e ora chiede un “immediato cessate il fuoco”.

peppe provenzano

Peppe Provenzano

In più, l’ancora oggi vice-segretario dem, Giuseppe Provenzano, nel dire “non regaliamo la parola pace a Conte”, sottintende il cessate il fuoco. Ergo, pace subito, anche a costo di doverla subire.

 

Un pezzo del Pd vuole farsi ‘annettere’ dai 5S

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L’ex presidente della Camera, Laura Boldrini

Laura Boldrini (ex presidente della Camera, non eletta) ha già detto che parteciperà alla manifestazione per la pace

Andrea Orlando

Andrea Orlando

Andrea Orlando, ancora ministro, ha sentenziato che gli esponenti del Pd devono “parlare di pace più di quanto hanno fatto”. E, ovviamente, anche il leader di Articolo 1, Roberto Speranza (a sua volta ministro, a sua volta per poco, alla Salute) ambisce a “una forte iniziativa politica e diplomatica insieme ad una grande mobilitazione popolare”.

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Roberto Speranza

Insomma, la sinistra dem e la ‘sinistra-sinistra’ che vuol spostare l’asse dei dem sempre più a sinistra e sempre più verso i 5 Stelle, si è messa in testa un sogno, o forse un incubo: consegnare, di fatto, a Conte la golden share dello schieramento ‘avverso’ al futuro nuovo governo (di centrodestra, quello a guida Meloni), permettergli di ‘invadere’ il Pd con le sue truppe e, magari, alla fine, annetterselo senza condizioni, un po’ come dovrebbe far l’Ucraina colla Russia.

M5S PD

Pd e M5S

Cioè, di fatto, trattasi di dirigenti dem che puntano a ricostruire il legame tra Pd e 5stelle che poi sarebbe la riscossa del campo largo, solo al grido della parola pace. Di questi tempi, l’unica ‘controffensiva’ che non dispiacerebbe a Putin, ma che nasconde ben altra battaglia (anzi, guerra) e cioè quella per chi deve prendersi il Nazareno.

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Peccato che Conte, un po’ come alle elezioni, è arrivato prima e che il ‘leader’ del neo-pacifismo, oggi, sia lui

Il solito ‘anda e rianda’ dei dem. Peccato che Conte, un po’ come alle elezioni, è arrivato prima e che il ‘leader’ del neo-pacifismo, oggi, sia lui.

Tre Papi e tre forme diverse di pacifismo. Un piccolo ricordo dei movimenti che furono…

Karol Wojtyla

Ps. Quando scoppiò la prima guerra in Iraq (1990-1991), voluta da Bush senior o padre, il papa regnante era Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla. Il papa polacco, che tanto aveva combattuto per far cadere i regimi comunisti dell’Est Europa, si schierò, in modo fermo e netto, contro la guerra (allora, peraltro, sotto egida Onu) della coalizione dei volenterosi che, guidata dagli Usa, reagiva all’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq di Saddam Hussein.

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Saddam Hussein

Le manifestazioni pacifiste, soprattutto in Italia, ma anche nel resto d’Europa, furono imponenti. Il Pci, che proprio in quegli anni si stava sciogliendo (ci vollero tre anni, dal 1989 al 1991, e ben due congressi per diventare, infine, Pds…), vi partecipò in prima fila, insieme ai movimenti cattolici e della sinistra radicale, ma il ‘fronte’ pacifista era ‘retto’ e ‘guidato’ dal Papa polacco.

armi di distruzione di massa

Armi di distruzione di massa

Anche quando gli Usa, inventandosi letteralmente “armi di distruzioni di massa” che non c’erano, in Iraq, organizzò la seconda ‘coalizione dei volenterosi’, nel 2002-2003, invadendo l’Iraq, occupandolo e detronizzando, per poi uccidere, Saddam Hussein (in questo caso, però, l’egida dell’Onu non c’era per nulla), con il sostegno compiacente di una serie di stati alleati (tra cui la Gran Bretagna del primo ministro laburista Blair), il movimento pacifista riempì le piazze, sia in Italia che, anche, nel resto del Mondo, Usa compresi. In questo secondo caso, però, il ‘movimento’ fu più politico e meno ‘cattolico’ della volta precedente.

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Silvio Berlusconi

Il Papa era sempre lo stesso, Giovanni Paolo II, e la missione di proteggere non solo ‘la pace nel mondo’ ma anche i cattolici caldei (minoranza dell’Iraq) pure, ma la presenza di Silvio Berlusconi al governo, che appoggiò quella guerra – e anche se il governo italiano aveva aderito anche alla prima – diede al movimento pacifista una connotazione molto più di ‘sinistra’ e molto più ‘politica’. Insomma, si trattò di un pacifismo meno irenico, più di sinistra, più politico (c’erano, allora, i Ds, che pure scesero in piazza, un po’ sì e un po’ no).

Altri tempi, si potrebbe dire, e tutt’altra storia.

papa francesco

Papa Francesco

Oggi, un altro papa, Papa Francesco I, arrivato “dalla fine del Mondo” (l’Argentina) ha preso, via via, nel corso dei mesi, una posizione sempre più netta rispetto alla guerra tra Russia e Ucraina. Guerra – è bene ricordarlo – di invasione e di annessione, con tanto di recenti referendum farsa, della prima verso la seconda. E’ di ieri la terribile notizia di una serie di missili lanciati contro le principali città ucraine: morti e feriti tra i civili. Eppure, sempre ieri, il Papa fa sapere non solo che “il pericolo di guerra nucleare è da evitare” (e fin qua, tutto bene), ma che i cattolici devono farsi “artigiani di pace” per impedire “un grande pericolo per l’umanità, come 60 anni fa”. Il Papa si riferisce alla crisi dei missili a Cuba (1962), quando Urss e Usa furono sul punto di scatenare una guerra nucleare.

Papa Giovanni XXII

Papa Giovanni XXII

Solo che, all’epoca, torti e ragioni erano equamente distribuiti, tra le due grandi superpotenze, oggi no. I torti stanno da una parte sola (la Russia), le ragioni dall’altra (l’Ucraina). Il Papa di allora, Giovanni XXII, si mise ‘in mezzo’, facendosi ambasciatore di pace.

bandiera della pace

Bandiera della Pace

Il Papa di oggi sembra pendere da una parte sola, quella di pace ‘mutilata’ (per l’Ucraina). E il movimento pacifista – debole, inerte, afono, ormai da decenni – prova a riprendere vigore. La bandiera arcobaleno torna a sventolare, ma è – o sembra – assai logora, triste, tartufesca, patetica.