“Una vita in vacanza”. Parlamento in ferie per quasi un mese. La ‘crisi’ può attendere…

“Una vita in vacanza”. Parlamento in ferie per quasi un mese. La ‘crisi’ può attendere…

24 Aprile 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Oggi come anche ieri l’aula di Montecitorio e quella di palazzo Madama si presentano, a chi ci va, desolatamente vuote. Neppure un deputato in giro per i corridoi (avvistati da chi scrive Roberto Morassut ed Ettore Rosato, entrambi del Pd), Buvette aperta ma deserta, commessi sfaccendati.

 

Laula di Montecitorio – Credits Franco Origlia Getty Images

Aula di Montecitorio (Photo by Franco Origlia/Getty Images)

 

Neppure i giornali sono presenti, nell’apposito raccoglitore, perché i commessi li mettono solo quando ci sono i deputati (ci sarebbero i funzionari del Palazzo e i giornalisti ma non possono, evidentemente, in quei giorni, togliersi il gusto di leggere…). Sarà così per l’intera settimana che è appena iniziata. Ovviamente, zero provvedimenti all’esame, zero discussioni, zero dibattiti in Aula.

Le Camere, infatti, sono entrate ‘in ferie’. Un lungo sonno (della ragione?) dovuto a molteplici cause. 

conte zingaretti

Zingaretti propone la sfiducia al governo Conte

 

E hai voglia a dire, come fa il Pd, che “Depositeremo una mozione di sfiducia contro il governo Conte”. Il tono è bellicoso e l’intenzione, volendo, sincera, ma l’annuncio del Pd di Zingaretti – una mozione di sfiducia contro il governo Conte – suona impraticabile quanto risibile. La mozione del Pd dovrà, in effetti, attendere tempi migliori e verrà discussa, se va bene, a maggio inoltrato. 

Infatti, ‘non’ c’è un Parlamento che possa discuterla, la mozione di sfiducia, perché – banalmente – il Parlamento si sta godendo le sue – meritate? – ferie. Sono, infatti, ben 13 i giorni che la Camera dei Deputati si è auto-assegnata, di ferie, e addirittura 24 giorni quelli che si è concessi il Senato.

La Camera si ‘regala’ 13 giorni di ferie, il Senato 24

 

chiuso per ferie

Chiuso per ferie

 

Partendo da Montecitorio, i deputati non si riuniranno in Aula per 13 giorni, a partire da venerdì 19 aprile e fino a lunedì 6 maggio, con le uniche eccezioni del 29 e 30 aprile e di giovedì 2 maggio. Presumibilmente, però, solo pochi parlamentari, complice l’intreccio tra le diverse festività e i vari ‘ponti’, rientreranno a Roma per seguire davvero i tre giorni di dibattito e votazioni.

 

torno subito

 

Al Senato le ferie saranno quasi sicuramente di 24 giorni, visto che l’Aula non si riunirà addirittura fino al 13 maggio, sempre a partire dal 19 aprile. E anche se, tra il 6 e il 10 maggio, Palazzo Madama si è riservata di continuare il lavoro delle Commissioni, i senatori difficilmente si riuniranno prima di lunedì 13, data di ripresa “generale” dei lavori di Palazzo Madama.

 

elezioni_europee_2019

Il logo delle #EUElections2019

 

Infine, incombono – come si sa – le elezioni europee del 26 maggio. A partire dal 20 maggio le Camere si fermeranno per permettere a tutti i parlamentari di fare la, doverosa, campagna elettorale.

 

Due giorni di lavoro e tante, troppe, leggi da esaminare…

 

Certo, il prossimo 29 aprile e il giorno dopo, 30 aprile, le Camere ‘lavoreranno’, come al solito (Montecitorio aula e commissioni, al Senato solo queste ultime), ma siamo pronti a scommettere che, in quei giorni, i parlamentari presenti saranno assai pochi. L’occasione, del resto, è ghiotta. Poter restare ‘con i propri affetti’, a casa propria, per quasi un mese.

 

il caso regeni

Il caso Regeni

 

Alla Camera, informa il sito di Montecitorio, è in discussione la proposta di legge sulla “riduzione del numero dei parlamentari” e “l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso Regeni”, nonché –in teoria – “le norme sull’applicabilità delle leggi elettorali, sulla semplificazione fiscale, sull’insegnamento scolastico dell’educazione civica e ratifiche di Trattati internazionali”.

Troppa carne al fuoco, impossibile fare tutto in due giorni, quelli del 29 e 30 aprile.

 

montecitorio

Palazzo Montecitorio di Roma

 

Il sito di Montecitorio sostiene che la Camera “lavorerà dal 29 aprile al 3 maggio”, ma la notizia è “esagerata”. Il primo maggio, come si sa, è festa nazionale e il 2 maggio è giovedì, giorno in cui la Camera non lavora quasi mai. Ergo, restano solo due giorni pieni di ‘lavoro’: 29 e 30 aprile.

Al Senato, sempre in teoria, di carne al fuoco ce n’è almeno il doppio. L’aula, che è stata convocata per lunedì 29 aprile, dovrebbe esaminare un’infinità di provvedimenti. Il ddl sulla “donazione corpo post mortem” e sulle “misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine anti-persona”, poi aire ratifiche di accordi internazionali. Ma languono, e sono all’esame delle varie commissioni, il decreto legge “Sblocca cantieri”, il dl sul “rilancio dei settori agricoli in crisi”, quello sulla prevenzione dell’assenteismo nelle pubbliche amministrazioni”, etc.

Ce la faranno i nostri eroi? Difficile, se non, appunto, del tutto impossibile. Ma vediamo perché.  

 

Il ‘motivo’ delle tante ferie sta nei tanti ‘ponti’

 

senato palazzo madama

La facciata di Palazzo Madama, a Roma, sede del Senato

 

Ma come è possibile che i parlamentari siano in ferie per così tanto? Vediamolo, con il calendario in mano. Il ponte pasquale – che vale, si capisce, per tutti gli italiani – vale anche per i parlamentari.

Solo che, a volte, i parlamentari esagerano. Venerdì scorso, 19 aprile, era Venerdì santo e le Camere, ovviamente, erano chiuse. L’ultimo giorno di seduta risale, infatti, a giovedì 18 aprile.

Ma va notato che, già giovedì, le aule di Camera e Senato erano tristemente vuote. Infatti, i parlamentari ‘lavorano’, se va bene, due giorni, in media: martedì e mercoledì. Il resto, ciccia. Certo, lavorano le commissioni (almeno quando esaminano i provvedimenti in corso), ma mai come in questa legislatura il lavoro in Aula si è ‘ristretto’ a un paio di giorni alla settimana, non di più.

 

Il Transatlantico

Il Transatlantico

 

Martedì e mercoledì sono i giorni del ‘pienone’ (vuol dire Transatlantico, buvette e ristoranti interni zeppi come uovi), ma il giovedì mattina è già giorno di trolley e cappotti depositati al guardaroba.

In ogni caso, il ponte pasquale ha riguardato quattro giorni, quelli canonici: venerdì 19, Sabato santo (20 aprile) e domenica di Pasqua (21 aprile), con relativa coda di “Pasquetta” (22 aprile).

Ci si immagina che, subito dopo, l’attiva riprenda. Solo che, quest’anno, il 25 aprile (festa nazionale) arriva a ruota, giovedì, e anche il Primo maggio incombe, entro breve tempo, pochi giorni dopo.

Insomma, i parlamentari hanno deciso che era meglio soprassedere, che era meglio ‘stare in famiglia’ e che i lavori d’Aula (e le leggi, tante, da approvare) potevano aspettare. Alla Camera, per esempio, i deputati non avranno riunioni dal 19 aprile al 6 maggio. Ci sarebbe una fastidiosa parentesi il 29 e 30 aprile, quando dei pochissimi sfortunati dovranno rientrare per un giorno di dibattito e uno di votazioni. Ma non è detto, riporta il Corriere della Sera, che il voto si possa spostare al 2 maggio. Insomma, per i deputati, il mega-ponte risulta essere di ben 17 giorni.

 

Ma i veri ‘maestri’ delle festività sono i senatori…

 

Il presidente del Senato Casellati

Il presidente del Senato Casellati

 

Ma i veri maestri delle festività sono i senatori, che riusciranno a godersi ben 24 giorni di ferie, due in meno per chi avrà voglia di rientrare a Roma sempre per quei due fastidiosi giorni di dibattito e votazione previsti a fine aprile, il 29 e 30. A palazzo Madama non ci saranno sedute fino al 13 maggio, anche se nella settimana dal 6 al 10 si terranno, regolarmente, i lavori delle commissioni, come tiene subito a precisare l’ufficio stampa della presidente Casellati. Ma gli esperti di cose del Palazzo già dicono: “quelle commissioni non si riuniranno mai in giorni di festa…”. Così va il mondo.

 

Fico Roberto

Il presidente della Camera Roberto Fico

 

Alla faccia del “governo del cambiamento”, dunque, l’andazzo in Parlamento non sembra molto diverso dal – recente e lontano – passato. A decidere tutta la sfilza di giorni di vacanza sono stati, appunto, gli stessi parlamentari, dopo un accordo tra tutti i capigruppo. Una decisione avallata dai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati.

 

E la crisi di governo? Può aspettare giorni migliori…

 

una vita in vacanza

Una vita in Vacanza

 

Insomma, anche la crisi di governo, se mai precipiterà, tra Lega e M5S, dovrà attendere almeno al post-elezioni europee del 26 maggio. Deputati e senatori sono in – meritate? – ferie, meglio non disturbarli troppo. Certo, giugno e luglio saranno due mesi ‘caldi’, ma niente paura: a partire dal 31 luglio, un giovedì, le Camere chiudono per le ferie estive e se ne riparla da metà settembre in poi.

Quando, magari, ci saranno elezioni politiche anticipate in vista e quella in corso potrebbe rivelarsi la legislatura più breve della storia repubblicana, anche per numeri di giorni effettivamente ‘lavorati’. Intanto, però, i parlamentari della XVIII legislatura si saranno goduti lunghi periodi di pausa (e di riflessione) a qualche momento di lavoro. “Una vita in vacanza”, come dice la canzone.

 


 

NB: Questo articolo è stato pubblicato sul sito di notizie Tiscali.it il 23 aprile 2019