“Falce e altare”. La strana alleanza tra la Chiesa di Francesco e la sinistra alla Lucano su migranti e antifascismo

“Falce e altare”. La strana alleanza tra la Chiesa di Francesco e la sinistra alla Lucano su migranti e antifascismo

14 Maggio 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Mimmo Lucano e il cardinal Konrad Krajewski: due ‘ribelli’?

 

papa francesco

Papa Francesco

 

Papa Francesco e Mimmo Lucano. Sono forse nati, ‘a sinistra’, due nuovi simboli e punti di riferimento, non mondiali (stile Greta Thunberg, Bernie Sanders o James Corbyn, o più alla lontana Alexis Tsipras, o Noemi Klein), ma italiani (stabilito che, ovviamente, il Papa ha una caratura ‘mondiale’) che potrebbero portare alla ‘riscossa’ di una Sinistra che, come il volgo italico del Medioevo cantato da Alessandro Manzoni, “confuso e disperso, nome non ha”?

 

mimmo lucano

Mimmo Lucano

 

La Sinistra – o, meglio, quello che ne resta, date le fortune periclitanti del Pd come dei suoi alleati minori – ha trovato dei nuovi punti di riferimento ideali e, soprattutto, politici? Dopo aver confidato in Romano Prodi, fondatore dell’Ulivo, in Sergio Cofferati, leader della Cgil, e persino nel ‘papa straniero’, è arrivato il turno, come se fossimo ai tempi di Enrico Berlinguer, di nuovi nomi e simboli da seguire? E il nuovo ‘collante’ della ‘nuova Sinistra’ è un mix di antirazzismo e antifascismo, buonismo e radicalismo? Vediamo.

 

konrad krajewski

L’elemosiniere del Papa”, il cardinale Konrad Krajewski

 

Il sindaco ‘sospeso’ di Riace, Mimmo Lucano, è stato accolto all’Università “La Sapienza” di Roma come una star, circondato dall’affetto e dalla ‘ola’ degli studenti antifascisti mentre il movimento (neofascista) Forza Nuova manifestava poco distante per cercare di impedirgli di portare la sua testimonianza sui migranti. Invece, “l’elemosiniere del Papa”, il cardinale Konrad Krajewski, ha rotto i sigilli di uno stabile occupato, sempre a Roma, da esperienze e movimenti vicini ai centri sociali, per ripristinare l’energia elettrica e dare loro un futuro, ma si tratta di uno stabile, all’Esquilino, occupato da anni e gestito, di fatto, da una vecchia conoscenza della sinistra radicale romana, Andrea Alzetta, leader di “Action”, ex consigliere comunale che in campagna elettorale, sui volantini, di sé diceva così: “Occupare le case è un reato, ma Tarzan (nome con cui è noto a Roma, ndr.) lo fa”. 

Certo, Mimmo Lucano è, ormai, balzato alle cronache da tempo: diversi partiti, da LeU al Pd, gli hanno chiesto di candidarsi con loro. Salvini ne aveva chiesto, di fatto, l’arresto e ha molto ‘goduto’ quando gli è stato comminato: diciamo che lo detesta al primo posto, nella sua hit parade nera, subito dopo Roberto Saviano e Fabio Fazio. Il cardinale Krajewski è un personaggio, invece, molto meno noto, fino a ieri, ma  unico e non nuovo a iniziative simili: già due anni fa, per dire, appena saputo dell’arrivo tramite i corridoi umanitari promossi dalla comunità di Sant’Egidio di una coppia siriana, ha ceduto loro gli appartamenti che il Vaticano gli aveva concesso e si è trasferito all’ultimo piano di una piccola palazzina. Né va dimenticato cosa gli disse il Papa quando assunse l’incarico: “La scrivania non fa per te, puoi venderla; non aspettare la gente che bussa, devi cercare i poveri”.

 

La nuova squadra del Papa contro ‘sovranisti’ e ‘nazionalisti’

 

Papa e Elimosiniere

Il Papa e l’elemosiniere pontificio

 

Ma non c’è ‘solo’ l’Elemosiniere pontificio, Konrad Krajewski, nella nuova squadra del Papa che viene “dalla fine del mondo” e che viene dipinto, dai tradizionalisti e dai reazionari di OltreTevere come una sorta di ‘teologo della Liberazione‘ fuori tempo massimo o, addirittura, come un ‘anti-Papa‘, ma molti altri. Ci sono, per dire, almeno altre tre personalità vaticane.

 

Claudio Hummes presidente della Rete ecclesiale panamazzonica

Claudio Hummes, presidente della Rete ecclesiale panamazzonica

 

Tra queste figurano Claudio Hummes, presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), e Peter Turkson, ghanese, prefetto del Dicastero dello Sviluppo umano integrale. Il primo, Krajewski, polacco, è un liturgista underground (“non sono elettricista, ma liturgista, ma in fondo i liturgisti accendono candele, spostano microfoni”). Il secondo, brasiliano, dalle colonne di Civiltà cattolica, intervistato dal direttore, padre Antonio Spadaro (uno degli uomini più vicini a Francesco), ha lanciato l’allarme contro le “resistenze” politiche ed economiche che stanno cercando di bloccare il cammino verso il prossimo Sinodo dei vescovi, previsto in Vaticano, a ottobre, e dedicato all’Amazzonia. ‘Resistenze’ che hanno dei nomi: il nuovo presidente del Brasile, Bolsonaro, buon amico del presidente Usa Donald Trump (e, anche, di Salvini).

 

Peter Turkson

Peter Turkson

 

Tanto che, già oggi, quando mancano ancora dieci mesi all’evento, un altro cardinale, Peter Turkson, ghanese, spiegherà nella Sala Stampa vaticana il contenuto del convegno che si terrà a marzo del 2020, ad Assisi, sulla “nuova economia globale”, nel nome di San Francesco. Nettare per le orecchie dei giovani ambientalisti mondiali come per gli anti-liberisti di sinistra.

 

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Il costituzionalista e deputato del Pd Stefano Ceccanti

 

Certo, attenti osservatori di cose vaticane, come il professor (e deputato del Pd) Stefano Ceccanti fanno notare che “la strategia di Papa Francesco non guarda allo specifico italiano, ma al mondo. Il Papa ragione su scala globale, non nazionale, e prepara un prossimo Concistoro in cui più del 50% dei cardinali del prossimo conclave sarà composto da prelati di sua nomina per lasciare un segno indelebile del suo Pontificato e per imporre una linea a lui affine irreversibile anche nel futuro”. 

 

Papa Francesco incontra la famiglia rom di Casl Bruciato

Papa Francesco incontra la famiglia rom di Casal Bruciato

 

Ma è anche vero che alcuni gesti simbolici del Papa argentino, come aver accolto in visita i migranti rom cacciati dalle loro case, a Casal Bruciato, o come ricordare sempre i valori della solidarietà, della fratellanza e dell’accoglienza ricordano, molto da vicino, gli appelli e i movimenti antirazzisti che la sinistra ‘sociale’, sulla scorta di esperienze come quella di Lucano a Riace, oggi porta avanti. 

 

I cattolici cercano “un nuovo impegno” in politica

 

Benedetto XVI

Benedetto XVI

 

Certo, fa curiosità, mista a impressione, pensare che la Chiesa cattolica – che un tempo è stata di Pio IX (papa anti-modernista per eccellenza, quello del ‘Sillabo’ e del non expedit), di Pio XII (quello che subì le accuse di convivenza con il fascismo e con il nazismo e che, nel 1948, scomunicò chi votava per il Pci di Togliatti), ma anche quella di Benedetto XVI (che parlava dei cattolici come di “minoranza creativa” che doveva opporsi ai tempi bui dell’islamismo fanatico e terrorismo religioso), oggi sia diventata quella di papa Francesco I. Precedenti illustri papa Giovanni XIII che, in epoca di guerra fredda, distingueva ‘l’errore’ dall’errante’ e apriva alla stagione del ‘disgelo’, pochi altri.

 

don Lorenzo Milani

don Lorenzo Milani

 

Una Chiesa che fa dell’accoglienza un principio etico e morale, che, sulla scorta del pensiero di un prete eretico e ‘sessantottino’, don Lorenzo Milani, grida che “l’obbedienza non è una virtù”, che apre le sue porte ai preti divorziati come ai gay e ai trans (oltre che, ovviamente, alle donne), che predica la virtù della tolleranza e della pace unite a quelle della fratellanza universale, sulla scorta del principio evangelico “ero straniero e mi avete accolto” o, per dirla da sinistra, “nessuno è straniero”. 

 

comunita di santegidio

Logo comunità di Sant’Egidio

 

Una Chiesa che – come dimostra il ‘fermento’ che anima diversi circoli e gruppi di cattolici già impegnati in Politica (e, oggi, pronti a tornarvi), dalla comunità di Sant’Egidio al gruppo di ‘Agire politicamente’, dai ‘popolari democratici’ di Fioroni e D’Ubaldo ai movimenti ecclesiali (Acli, Mcl) – si sta ponendo in sempre più netta contrapposizione con la Lega di Salvini, ovviamente, e le destre.

 

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Matteo Salvini

 

Ma anche con i 5Stelle, cui pure era stata fatta una – iniziale – apertura di credito (sulle pagine proprio di Civiltà cattolica), quando avevano vinto le elezioni, apertura di credito oggi, però, ritirata, e che guarda, con speranza mista a timore, alla possibilità che, al ‘centro’ dell’agone politico, rinasca una forza di schietta matrice cattolica che, sull’esempio e gli insegnamenti di don Luigi Sturzo, riprenda la fiaccola che fu della Dc e, prima come poi, del PPI, per dar vita a un ‘partito di ispirazione cristiana’. Certo, è difficile che un nuovo ‘partito cattolico’, a cui pure molti vescovi, a partire dal presidente della Cei, monsignor Gualtiero Bassetti, sperano, guardino ‘a sinistra’, cioè al Pd e simili, ma non che si pongano in ‘leale competizione’ e ‘possibile collaborazione’ con questa. La stessa Dc non era, forse, “un partito che guarda a sinistra”, nelle intenzioni di De Gasperi? E il PPI di don Sturzo non fu, dopo sbandata iniziale, un partito fieramente antifascista e democratico?

 

E’ l’antifascismo il nuovo collante tra falce&martello e altare?

 

Sono, del resto, tornati i tempi della contrapposizione tra fascisti e antifascisti. Ecco, appunto, l’antifascismo. Starebbe, dunque, per nascere e formarsi un nuovo ‘collante’, tra il mondo – variegato e complesso – della Chiesa cattolica e quello della sinistra, pronto a sbocciare, in nome delle radici comuni (la Resistenza, la Costituzione) e di valori umani ed etici, prima che politici?

 

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Una bandiera del Pd

 

E i ‘comunisti’ (sempre che ancora ce ne siano, in giro…) vogliono allearsi con “l’altare”, cioè col Papa, e i vescovi? O è Papa Francesco che è diventato, lui, ‘comunista’? L’antifascismo è tornato di moda (passeggera) o si è risvegliato dal sonno? E la sinistra, cioè il Pd, cosa fa? Poco o nulla, si direbbe, in quanto non è considerato, dai giovani, nuovi, militanti antifascisti un punto di riferimento.

Mimmo Lucano, sul punto, non ha dubbi: “Se la sinistra riparte dagli ultimi, dai braccianti di Rosarno, può risalire. Non ci vuole molto a far prevalere un senso di umanità e uguaglianza”.

 

la sapienza

Logo La Sapienza

 

“Spesso la sinistra, quando diventa governo, disattende i nostri ideali” aggiunge, però, il sindaco ‘sospeso’ di Riace, parlando agli studenti della Sapienza a Roma che lo ascoltano rapiti, commossi, con tanto di cartelloni che inneggiano a lui e che lo accolgono cantando Bella ciao. Insomma, per Lucano – nuovo idolo della Sinistra che già fu radicale – la sinistra e il governo non ‘vanno ‘d’accordo’. Un bello smacco per un partito, il Pd, che della cultura di governo, ereditata dalla lunga filiera del Pci-Pds-Ds, aveva ed ha fatto la sua stella polare, la sua constituency già dai tempi dei governi Prodi per non dire della stagione dei governi Renzi e Gentiloni. Ma questo vuol dire che le esperienze politiche nate o rinate nell’albero della sinistra radicale, come il cartello elettorale della ‘Sinistra‘, faranno boom, alle prossime elezioni europee? A stare ai sondaggi non sembra proprio.

 

Ma è stato Salvini ad aver incendiato la miccia…

 

Spunta a Roma Murales di Salvini vestito da prete

Spunta a Roma Murales di Salvini vestito da prete

 

Certo è che, nella società civile, prima ancora che in quella politica, qualcosa si muove e si agita. Sul tema della – rinnovata – contrapposizione tra fascismo e antifascismo, per dire. Di chi è la colpa?

Senza voler dare del ‘fascista’ a Salvini (le cose, anche in termini strettamente politologici, non stanno così) la colpa è, oggettivamente, sua, di Salvini. Le continue esternazioni di Salvini – e quelle contrapposte di Di Maio– sul 25 aprile avevano già incendiato gli animi: Salvini irride alla Resistenza e ai partigiani a ogni comizio, figurarsi cosa pensa (e dice) dei giovani che lo contestano ma quelli che, negli anni Settanta, venivano chiamate ‘zecche’ sono tornati a farsi sentire. A tal punto che, per il ministro degli Interni, le contestazioni e gli striscioni ai suoi comizi sono diventati un problema di ordine pubblico, con la Polizia che vieta o fa togliere dai balconi cori e striscioni a mala pena irridenti.

 

salone del libro torino

Salone del Libro di Torino 2019

 

Poi, è scoppiato il caso del Salone del Libro di Torino: la presenza di uno stand della casa editrice Altofonte, vicina a Casa Pound, e del suo editore, Francesco Polacchi (noto alle cronache, come alle forze dell’ordine, per essere un – ex? – picchiatore fascista) avrebbe dovuto fare pubblicità al nuovo libro di Matteo Salvini (“Io sono Matteo Salvini. Intervista allo specchio), scritto dalla giornalista Chiara Giannini e con prefazione di Maurizio Belpietro. Una casa editrice, se non un libro, che Salvini poteva evitarsi. Ne segue una marea di furibonde polemiche tra autori di sinistra che si ritiravano dal Salone in massa e richiesta di dimissioni post quem avanzata dalla Lega, del direttore, lo scrittore Nicola Lagioia.

 

Lo scrittore Nicola Lagioia

Lo scrittore Nicola Lagioia

 

Ieri, infine, due fatti hanno causato l’ennesimo innesco a una bomba che era già pronta per brillare, quella della contrapposizione, appunto, tra fascisti e antifascisti.

Da un lato, la scelta dell’elemosiniere del Papa, monsignor Krajweski, che si è tirato dietro le accuse – furenti – di Salvini e di tutta la destra che ha parlato di ‘ingerenza’ del Vaticano negli affari interni dello Stato. Dall’altro, la visita di Mimmo Lucano alla Sapienza di Roma per un seminario.

 

Il sindaco di Riace accolto come una star dagli studenti

 

Lucano Mimmo Sapienza

Roma, Mimmo Lucano accolto da migliaia di studenti a La Sapienza

 

Il sindaco di Riace è stato accolto da un lungo applauso e dal coro “Siamo tutti Mimmo Lucano” che si alzava dal presidio degli studenti antifascisti, presenti in massa all’evento. L’aula Uno della Facoltà di Lettere della Sapienza era stracolma. Un migliaio di studenti in sala, da ore, altre centinaia fuori, con tanto di ‘protezione’ di un cordone di polizia. Lui, Lucano, arriva e, accolto come una star, parla di “un’emozione indescrivibile, mi sento uno di voi. Sono rimasto quello che ha seguito un sogno di umanità e democrazia. Il sogno continuerà fino alla fine” dice, riferendosi alla sua esperienza di sindaco di Riace da cui è stato ‘sospeso’ dopo le indagini e l’inchiesta avviata a suo carico. 

 

salvini roma

Il Ministro degli Interni Salvini

 

“Il ministro dell’Interno è uno degli autori che ha creato in Italia questo clima di odio e divisione” dice Lucano e annuncia che “Noi siamo l’onda rossa che contrasta l’onda nera che sta oscurando anche i nostri orizzonti”. Onda rossa contro onda nera, come se fossero tornati gli anni Settanta.

Intanto, si vedono e si sentono gli striscioni e i canti contro “il fascismo che non è una opinione, ma un reato”, Bella ciao urlata a squarciagola, i ragazzi che urlano “fuori i fascisti dall’Università”. Lucano dice che “Vogliamo riuscire a trasmettere altri messaggi per costruire una società più umana, di uguaglianza, libertà e democrazia, dove il popolo conta”.

 

bandieraforzanuova

Bandiera di Forza Nuova

 

La manifestazione di protesta di Forza Nuova viene tenuta a debita distanza e, tranne uno schiaffo a un ragazzo, non si registrano incidenti. Ma per quanto tempo ancora? Il clima è elettrico e pesante. Gli antifascisti sono ‘tornati’, i fascisti (e i neofascisti), forse, non se ne sono, del resto, mai andati.

 

chiesa cattolica

Chiesa Cattolica

 

La contrapposizione tra fascisti e antifascisti, insomma, è solo iniziata. Salvini li becca e li insulta a ogni comizio e loro a ogni suo comizio si presentano. Il clima politico, in Italia, è pessimo, la Chiesa cattolica, con le sue antenne, lo percepisce e prova, a suo modo e con le sue parole d’ordine, a porvi rimedio, ma chi – come Salvini – semina vento non può che raccogliere solo tempesta.

 


NB: Una parte di questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2019 sul sito di notizie Tiscali.it