La mossa del cavallo di Salvini (e di Renzi) per cercare di disarcionare Conte e dare vita a un ‘governissimo’

La mossa del cavallo di Salvini (e di Renzi) per cercare di disarcionare Conte e dare vita a un ‘governissimo’

28 Febbraio 2020 0 Di Ettore Maria Colombo

La mossa del cavallo. Salvini (e Renzi) provano a mettere in campo un ‘governissimo’ per affrontare l’emergenza coronavirus oggi e il rischio recessione ‘devastante’ domani. Conte, Pd e M5S, per ora, riescono a fare muro. Ma per quanto ancora?

 

coronavirus

La ‘pax’ politica, quella da ‘unità nazionale’ vera, dove maggioranza e opposizione collaborano andando a braccetto e si stringono come un sol uomo per alleviare le pene del Paese e fronteggiarne le drammatiche emergenze (nel caso specifico, il coronavirus e la sindrome pandemia, un morbo psicoanalitico che fa apparire un’epidemia, pur grave, pari alla peste di manzoniana memoria), è durata lo spazio di un mattino o, meglio, di una giornata, quella in cui la Camera dei Deputati ieri e il Senato oggi, ha approvato il decreto legge ‘urgentissimo’ coronavirus.

 

La pax politica tra maggioranza e opposizione è già sfumata

Vittorio.Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Infatti, a partire dalla giornata di ieri, è ritornato un classico, il ‘tutti contro tutti’, sia alla Camera, dove si discuteva il decreto intercettazioni (la maggioranza ha tenuto e il dl è passato, ma tra polemiche a non finire nelle quali si è distinto, tanto per cambiare, l’onorevole Vittorio Sgarbi), sia al Senato sia, più in generale, nei Palazzi della Politica.

scanner termici

Al Senato gli scanner termici ci sono e funzionano

La verità è che il coronavirus (a proposito: al Senato gli scanner termici ci sono e funzionano, alla Camera no, solo tanta, inutile, amuchina, degli scanner neppure l’ombra…) ha tenuto a freno, e fatto passare in secondo piano, la fragilità dell’attuale maggioranza di governo giallorossa e la figura, sempre più discussa, del suo premier, Conte.

ospedale codogno

L’ospedale di Codogno

In pochi giorni, prima le polemiche di Conte contro ‘il Nord’ (ospedale di Codogno, sanità lombarda, regione Lombardia e, in pratica, tutto quello che ‘sa’ di Lega e di Salvini), poi la sovraesposizione mediatica del premier su tutte le reti, pubbliche e private, in maglioncino blu e pose da finto leader (Mattarella gli ha tirato le orecchie, come pure sul ‘frontale’ con il governatore lombardo, Attilio Fontana, solo che il Colle non può far trasparire tutta la sua irritazione, quindi ha smentito ‘ufficialmente’ di averlo mai fatto, si capisce).

tirata orecchie

Mattarella tira le orecchie

Infine le richieste, sempre più pressanti, che arrivano dalla Lega, oltre che da Forza Italia (ma non, si badi bene, dal partito della Meloni, Fratelli d’Italia), come da Italia Viva, il partito di Renzi, di un ‘governissimo’ che scalzi Conte (governissimo travestito, si capisce, da governo di ‘unità nazionale’, appunto) hanno reso, di nuovo, la sedia dell’attuale premier assai periclitante. Ieri, infine, la visita al Colle di Salvini.

 

Nel Transatlantico, gli onorevoli, stufi della pandemia, tornano a disegnare scenari in parte futuribili, in parte vicini

palazzo montecitorio corridoio

Nel Transatlantico, gli onorevoli, stufi della pandemia, tornano a disegnare scenari in parte futuribili, in parte vicini

Morale, nel Transatlantico di Montecitorio si torna a parlare di crisi di governo e scenari futuri e non solo di coronavirus – per la gioia dei retroscenisti di Palazzo, stufi almeno quanto gli onorevoli della pandemia – al netto del fatto, come abbiamo già scritto ieri, che della possibile pandemia, alla classe politica nostrana, si parla poco perché, fondamentalmente, il tema ‘annoia’ e basta.

 

Qui il mio articolo di ieri che racconta come il Palazzo si è ‘attrezzato’ (più o meno) davanti all’emergenza epidemia

 

 

Salvini sale al Colle e chiede un “esecutivo scialuppa”… 

salvini al colle

Salvini sale al Colle e chiede un “esecutivo scialuppa”

E così, ecco che Matteo Salvini sale al Colle – il quale poteva anche rifiutargli l’incontro, ma ha preferito non farlo – e tiene alto il livello dello scontro politico, spingendo per le larghe intese, malgrado i ripetuti ‘no’ di Pd e 5 Stelle.

Quirinale, lo studio del Capo dello Stato

Quirinale, lo studio del Capo dello Stato

Il segretario della Lega va al Quirinale per parlare con il capo dello Stato, in teoria, dell’emergenza coronavirus e delle misure economiche ‘urgenti’ da adottare, ma prima, in una conferenza stampa tenuta alla Camera, chiede ancora una volta un esecutivo “scialuppa”, in grado di “accompagnare il Paese fuori dal pantano e portarlo al voto”, specificando anche che dovrebbe durare “almeno otto mesi”.

esecutivo scialuppa

Salvini in una conferenza stampa tenuta alla Camera, chiede ancora una volta un esecutivo “scialuppa”

Il che – fatti due conti – vorrebbe dire che a tale, nuovo, ‘governissimo’, spetterebbe il compito di scrivere la nuova manovra economica, quella d’autunno e che, dato che Mattarella mai manderebbe il Paese a votare sotto scrittura della legge di bilancio, vuol dire che Salvini sta rinunciando ad andare “al voto subito” come sempre ha detto.

Infatti, la nuova finestra elettorale si affaccerebbe non prima della primavera del 2021 (diciamo da febbraio a maggio) e, da lì, attendere che inizi il semestre bianco in cui non si possono sciogliere le Camere per Costituzione (semestre che partirà dai primi di agosto del 2021) è davvero un attimo.

 

Il colloquio Salvini-Mattarella. Al Colle si è parlato davvero solo di ‘emergenza’ coronavirus o anche di altro?

Coronavirus emergenza

Al Colle si è parlato davvero solo di ‘emergenza’ coronavirus o anche di altro?

Certo è che, Intrecciata alla questione di, possibili, futuri governi, tiene ancora banco la polemica sulla condotta dell’esecutivo nella lotta al coronavirus. Matteo Salvini, anche su questo fronte, si prende la scena nel faccia a faccia con il Presidente della Repubblica dove si presenta in giacca e cravatta con fare compito e istituzionale. “Non si è parlato assolutamente di forme di governo“, puntualizza il Quirinale, ma solo di come far ripartire l’Italia colpita dall’emergenza. Tra i leghisti trapela che si è parlato delle proposte del partito per “riaprire tutto e far ripartire l’Italia”. Salvini – riferiscono le stesse fonti – ha rappresentato le difficoltà del mondo produttivo, segnalando l’esigenza di difendere il Paese e illustrando le proposte economiche già avanzate negli ultimi giorni e già illustrate (dopo un ridicolo scambio di accuse su ‘io ti telefonato, tu non hai risposto’, ‘devi aver cambiato numero’, ‘è vero, l’ho cambiato, ma ero sempre io’ e via cosi come due liceali) a Conte.

Mattarella e Salvini

L’incontro tra Salvini e Mattarella è stato, ovviamente, “cordiale”

L’incontro tra Salvini e Mattarella è stato, ovviamente, “cordiale” e, d’altro canto, quando si sale al Colle i toni sono sempre di reciproco ascolto e di doveroso garbo. Mattarella non poteva non ricevere Salvini che, questa volta, ha rispettato per filo e per segno la grammatica istituzionale. Un colloquio richiesto, filtra dal Quirinale, ieri mattina con una telefonata accompagnata da una lettera.

 

Salvini ha rappresentato al Quirinale le “esigenze del Nord”

mattarella salvini 2

Salvini ha rappresentato al Quirinale le “esigenze del Nord”

Certo è che è difficile trovare due personaggi così agli antipodi, ma eccoli uno di fronte all’altro a parlare per diversi minuti senza mai sfiorare, in teoria, le due parole più gettonate nei corridoi dei passi perduti di Montecitorio: “nuovo governo” e “unità nazionale”. Non si è discettato né del famoso esecutivo di “salute pubblica”, né di altri governi, ribadiscono, un po’ seccati, dal Quirinale.

D’altronde, c’è un esecutivo in carica che opera nel pieno delle sue funzioni e sbandierare ai quattro venti discorsi su ‘future’ maggioranze e futuri governi si sarebbe tradotto in una sfiducia a Conte. Certo è però che Salvini ha ripetuto qual è, secondo lui, l’emergenza principale del Paese: non solo quella di una epidemia, gestita “malissimo” dallesecutivo Conte bis, ma certamente la bolla economica che sta per scoppiare e che potrebbe ancor più allontanare il Paese dal resto d’Europa.

conte salvini

Salvini e la sfiducia a Conte

Al presidente Salvini ha portato le istanze degli imprenditori del Nord, assai preoccupati per le stime di una potenziale recessione e di un settore turistico che oggi è quello maggiormente colpito. L’ex ministro dell’Interno ha messo sul tavolo una serie di proposte sulle quali da giorni lavora lo staff economico della Lega. Dalla free tax zone per tutte le aree maggiormente interessate dalle ricadute economiche alla sospensione della rottamazione-ter fino all’esonero dei pagamenti di tutti gli oneri previdenziali e dei tributi a carico delle attività produttive danneggiate dall’emergenza. Noi vogliamo che l’Italia riparta, ma con Conte non riparte. La Lega c’è per accompagnare il Paese fuori dal pantano”, ha ribadito – ma fuori dal portone del Quirinale – Salvini

 

Ma il vero obiettivo di Salvini resta: mandare a casa Conte

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Con Conte l’Italia affonda

Ma la mano tesa, e collaborativa, di Salvini cela il vero nodo: la sostituzione dell’attuale premier. Non a caso, pochi minuti prima di varcare il Palazzo del Quirinale, Salvini si era espresso in questi termini nella sala stampa di Montecitorio: “L’unico piano shock è mandare a casa Conte”. E ancora: L’importante è non affondare. Con Conte l’Italia affonda, noi siamo disponibili a remare su una scialuppa di salvataggio per il tempo strettamente necessario a tornare alla normalità democratica”. Come? Con un esecutivo di unità nazionale che, appunto, metta in salvo l’economia italiana e che stabilisca fin da subito la data delle elezioni, anche se, per la prima volta, sul punto Salvini glissa. 

 

La ‘mossa del cavallo’ di Renzi pronto a disarcionare Conte

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Mario Draghi

Ma se Salvini ha i suoi buoni motivi per chiedere un ‘governissimo’ (“Il Nord pretende risposte immediate”, dicono i suoi, “la Meloni non ci preoccupa neppure se dovesse restare all’opposizione”, e “così apriamo la strada a Draghi presidente della Repubblica nel 2023”, antico ‘sogno’ del vero ‘regista’ dell’operazione ‘Salvini in doppiopetto‘, Giancarlo Giorgetti, oppure, più banalmente, “dobbiamo rientrare nel giro che conta, non possiamo passare i prossimi tre anni all’opposizione”).

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Renzi Leader di Italia Viva

Anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in polemica da mesi, con Conte e il governo su tutti i fronti (sulla prescrizione come su tutti gli altri) ha deciso che vuole essere della partita. “Nel giro di un mese faccio cadere il governo” ha ripetuto ai suoi in questi giorni, al di là delle smentite ufficiali.

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Il primo leader e fondatore del Pd Walter Veltroni

Il leader di Italia Viva si rende conto dei margini ristretti di tutta l’operazione, ma non molla la presa, guardando già a dopo la fine della vicenda coronavirus per dare battaglia. “Quando l’emergenza sarà rientrata – assicura l’ex premier – parleremo del futuro del governo. Ora lavoriamo tutti insieme” dice con parole assai poco rassicuranti per il premier. La verità è che Renzi, come da titolo del suo prossimo libro (ma quanti ne ha scritti finora? Forse più di Veltroni, di certo se n’è perso il conto) cui sta alacremente lavorando e che uscirà presto per i tipi di Marsilio (doveva essere pronto per metà marzo, ma l’uscita, causa coronavirus, è stata posticipata e ancora non si sa ancora quando uscirà), sta preparando la sua “mossa del cavallo”, cioè appunto quella crisi di governo che, prima che scoppiasse il panico da pandemia, stava già terrorizzando i Palazzi della Politica.

salvini renzi

I due Matteo

Un’operazione che, da qui a breve, verrà rimessa in circolo proprio come un virus perché ‘Matteo’, come dicono i suoi, “quello vuole fare”. Fare cadere il governo, cioè, per togliere l’odiato Conte e farne un altro, anche se vuol dire che, per farlo, dovrà farlo col ‘diavolo’, cioè con Salvini. I due, non è un mistero, si sentono e si seguono, come due amanti nascosti, si fiutano e, alla fine, come capita, si piacciono. 

 

Anche solo con la enews Renzi ha riaperto il fuoco su Conte

matteo renzi news

Per ora, Renzi, con la sua newsletter settimanale, ha riaperto il fuoco, e in chiaro: “Non basterà un’aspirina – scrive – occorreranno misure fortissime perché gli errori di comunicazione hanno prodotto un danno enorme all’estero, oltre che in Italia”. Il riferimento è senza dubbio al premier e alle sue uscite piuttosto avventante dei primi giorni. “Questi danni si faranno sentire sul turismo, sulla manifattura, sull’agroalimentare. Dovremo ripartire con mille difficoltà”, continua. Poi, Renzi fa riferimento alla necessità di “metterci tutti insieme, senza distinguo assurdi. Nel nostro piccolo, come Italia Viva ci faremo sentire a tutti i livelli per stimolare le Istituzioni a fare le scelte giuste”. Parole che paiono un epitaffio preventivo per il governo, un avviso di sfratto, solo che post-datato. 

 

Il fuori onda del governatore lombardo Fontana che lo sfotte

fuori onda

Fuori onda di Fontana

Ma è il fuori onda del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ad alimentare più di qualsiasi Enews o post su Facebook i retroscena che vorrebbero l’ex rottamatore in procinto di stringere un patto con Matteo Salvini in funzione anti-Conte. Per smentire questi retroscena, il leader di Italia Viva pubblica su Facebook lo screenshot dello scambio di messaggi con Fontana, in cui si legge: “Mi spiace per le tensioni, se posso dare una mano ci siamo, ci sono. Ti abbraccio forte, Matteo Renzi. Per qualsiasi cosa conta sulla massima collaborazione”.

Giulio Gallera

Giulio Gallera

Un messaggio che Renzi deve per forza rendere pubblico perché vi aveva fatto riferimento lo stesso  Fontana nel fuori onda durante la conferenza stampa in Regione Lombardia: i protagonisti sono il governatore della Lombardia e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Bisogna tornare alle ore dello scontro – durissimo al punto da sfiorare la crisi tra poteri dello Stato – tra governatore e il presidente del Consiglio. “Oggi mi ha mandato un messaggio di sostegno anche Renzi”, dice Fontana che non sa di avere il microfono ancora aperto: “Siamo arrivati proprio… è più forte l’odio di Renzi per Conte…”.

renzi fontana fuorionda conte messaggi chat coronavirus

Chat Renzi Fontana

Segue il post in cui Renzi torna sul retroscena per spiegare: “Leggo alcuni media rilanciare gossip e retroscena. Nella giornata di martedì dopo le assurde polemiche tra Governo e Lombardia ho pubblicato un post con un invito all’unità nazionale, ho scritto un messaggio al Presidente della Lombardia Fontana e ho parlato al telefono con il Presidente del Consiglio Conte. A tutti ho augurato buon lavoro assicurando massima vicinanza e massimo rispetto istituzionale. Altro che odio e divisioni: noi siamo per lavorare tutti insieme”. Di certo, raccontano i renziani,  Renzi ha tutta l’intenzione di attendere il premier Conte al varco, nel senso “si vedrà come affronterà la vicenda del Coronavirus. Fino ad ora, abbiamo visto solo errori di comunicazione”, è il ragionamento dei suoi.

 

I renziani smentiscono ogni illazione: ‘va tutto bene’…

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Davide Faraone, deputato del Pd

Preoccupati, i fedelissimi di Renzi smentiscono ogni tipo di ricostruzione malevola: “Un’intesa tra Renzi e Salvini per un ‘governissimo’? Da quanti mesi dicono questo… Credo siano assolutamente questioni inventate. Lo dico perché ricordo a tanti che se non c’è Salvini al governo è proprio grazie a noi, all’azione di Italia Viva”, dice il capogruppo al Senato, Davide Faraone, che nello stesso tempo, chiede un “Paese unito in tutte le forze politiche”. Renzi stesso twitta per spegnere il fuoco: “Per favore, siamo seri. Basta retroscena, basta gossip, basta chiacchiericcio. Ho chiesto dal giorno 1 di smettere di parlare del Governo e di concentrarsi su emergenza Coronavirus. Quando l’emergenza sarà rientrata parleremo del futuro del Governo. Ora lavoriamo tutti insieme”. Finita qua? No, affatto. 

 

Dentro FI non vedono l’ora di dimostrarsi ‘responsabili’…

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Mara Carfagna

Favorevole a un governo di unità nazionale sono, ovviamente, anche gli azzurri. La prima voce che si leva è quella di Mara Carfagna, leader di quella ‘Voce libera’ che, sempre come un virus, si è insinuata tra gli azzurri e ne mina le fondamenta (cioè il potere, fino a ieri indiscusso, di Berlusconi): secondo la vicepresidente della Camera, “solo uno sforzo comune può mettere l’Italia e gli italiani al riparo dai danni di un pericoloso ciclo di crisi”.

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Silvio Berlusconi

Lo stesso Berlusconi, si dice e si sa, preferirebbe di gran lunga un ‘governissimo’ non solo rispetto all’attuale, che giudica ‘rovinoso e disastroso’, ma anche a rischiose elezioni anticipate, dati i sondaggi – assai impietosi – sul suo partito.

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FI in piena ebollizione come una pentola

Per non dire del fatto che FI, ormai, è una pentola in piena ebollizione: l’altro giorno – notizia ‘coperta’ dal rischio coronavirus che agitava i frequentatori dei Palazzi – un deputato molto vicino al Cavaliere, Andrea Ruggeri, cognato di Bruno Vespa ed ex giornalista Mediaset, si è lanciato in un’intemerata, durante l’assemblea dei gruppi, in cui ha chiesto di ‘azzerare’ l’intero vertice azzurro (Tajani, il coordinatore, e i capigruppo Gelmini e Bernini) perché – ha detto, ricevendo solo boati di approvazioni, una vera ovazione – “squadra che perde si cambia, ormai siamo ridotti al 3%, peggio dell’Udc, una fine ingloriosa, e voi state lì da oltre vent’anni, pensate ancora di poter esercitare un potere, ma perdete solo un’elezione dietro l’altra, dovete dimettervi e fare largo alle tante forze giovani e fresche che ancora ci sono, dentro il partito”. Un avviso di sfratto alla classe dirigente attuale del partito di cui lo stesso Berlusconi era a conoscenza e che, di fatto, ha approvato.

 

La Meloni ribadisce il suo ‘no’ e rompe il fronte sovranista

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Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia

Matteo Salvini si trova isolato, però, all’interno del suo stesso fronte sovranista. Ieri, la presidente di Fratelli d’Italia si è smarcata platealmente da ogni dibattito su ipotetiche future formule di governo. La sua linea resta la stessa: dopo Conte ci sono solo elezioni, a FdI non interessa alcun ‘inciucio’. Per dare più forza a questa proposta, Giorgia Meloni annuncia la presentazione di una mozione di sfiducia all’intero esecutivo che, paradossalmente, potrebbe aiutare proprio Conte perché, va bene tutto, ma una mozione di sfiducia degli ex-An persino Renzi faticherebbe a votarla.

Guido Crosetto

Guido Crosetto

Ma, in un colloquio riservato, ma tenuto nel bel mezzo del Transatlantico, prima con il presidente del partito, ed ex deputato, Guido Crosetto, e poi di questi con Giorgetti, le preoccupazioni dei ‘meloniani’ che la prospettiva del ‘governissimo’ prenda corpo si sono affacciate e riproposte. “Salvini ci vuole uccidere, prova a portarci via classe dirigente sui territori e va dicendo, l’ho sentito con le mie orecchie – racconta un big meloniano a un collega – che i suoi, nelle Regioni, ci devono ‘asfaltare’ e portare via tutto e tutti. Vuole la guerra? Bene, avrà la guerra” è la piccata risposta. 

 

Solo Conte non si preoccupa e dice che “tutto va bene…”

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Scenari, quelli di futuribili ‘governassimo’ che non sembrano preoccupare affatto Giuseppe Conte: “abbiamo il dovere di lavorare uniti e più che a governi di unità nazionale o governissimi, la nostra responsabilità e il nostro ruolo ci impongono di tenere unito il governo per tenere unita la nazione” dice da Napoli a margine del vertice di Stato italo-francese con Macron, vertice cui, curiosamente, peraltro, ha voluto partecipare in prima persona anche il Capo dello Stato, una mossa che è stata letta come un ‘commissariamento’ di fatto del premier e del governo, date le loro defaillances.

Un ragionamento ‘tranquillizzante’ e non ansiogeno – a differenza di quello mostrato, sbagliando, sull’epidemia – quello di Conte, che si estende anche alle iniziative che l’Esecutivo sta prendendo per fronteggiare il coronavirus: “Il governo fin dall’inizio ha affrontato con grande responsabilità l’emergenza, che non riguarda solo l’Italia e in prospettiva riguarderà anche Paesi che sembrano meno coinvolti. Abbiamo seguito una linea di massima precauzione mettendo in atto tutte le misure suggerite dalla comunità scientifica”. Insomma, per Conte, ‘tutto va bene, madama la Marchesa’.

 

Pd e 5Stelle fanno muro intorno a premier e governo, per ora

Pd e M5S

Pd e M5S

A seguire, sia il Pd, sia i Cinque Stelle sbarrano senza mezzi termini la strada a ogni ipotesi di intese con il ‘Capitano’ e, di conseguenza, con Renzi e/o altri partiti. Le boccia,  in modo netto, tali intese per un futuribile ‘governissimo’, il segretario dem, Nicola Zingaretti, che taglia corto così: “Non mi risulta ci sia una crisi di governo, in Italia”. “Se Renzi – attacca il ministro dem Francesco Bocciavuole fare un governo con Salvini, lo farà senza il Pd”. Altrettanto netto il numero due del partito, Andrea Orlando: “Non se ne parla. Ci mancherebbe pure. Con la Lega nessuna alleanza di governo”. Durissimo il capo politico dei Cinque Stelle, Vito Crimi che, pur se sempre più contestato all’interno, contrappone il governo che “lavora” agli altri che “straparlano”. “Pensare al voto in un momento così delicato – sottolinea – mi sembra il solito desiderio di chi ha tempo di straparlare e fare sciacallaggio, pensando esclusivamente al proprio tornaconto personale”. Insomma, sia dal Pd che dai 5Stelle il ‘muro’ eretto intorno a Conte sembra tenere, ma molti democrat, proprio come i leghisti, interessati, si chiedono “quanto tempo ancora terranno i 5Stelle. Se parte una crisi di governo quelli si sciolgono come il burro e Salvini può entrare nella loro carne come con il coltello”.

E, anche qui, il perdurante, ostinato, silenzio di Luigi Di Maio lascia aperti tutti gli interrogativi. 

 

I veri ‘alleati’ di Salvini: Renzi e la possibile crisi economica

crisi economica

Crisi economica

L’argomento “governissimo”, dunque, pur restato tabù (ma sarà vero?) nel colloquio al Colle, è oramai oggetto di dibattito all’interno dell’arco costituzionale. E se è vero che, in un amen, ha ricevuto un coro di no, resta nelle mani di Salvini un solo vero ‘alleato’ : Matteo Renzi, che, appunto, continua a brigare sotto traccia con l’obiettivo di esautorare Conte. Solo che i due Matteo, almeno a oggi, non hanno i numeri in Parlamento, senza FdI e senza i 5Stelle, per intraprendere questa strada. Né tanto meno, ce la potrebbero fare anche se avessero il sostegno del partito di Silvio Berlusconi. Ecco perché il vero ‘alleato’ di Salvini può essere solo e soltanto il default del Paese, una crisi economica irreversibile che appunto potrebbe verificarsi fra due o tre mesi e diventare irreversibile.

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Si può anche spiegare così l’incontro di oggi con il Capo dello Stato che il Capitano definisce “un interlocutore attento”. Salvini si riposiziona, dopo aver urlato per settimane “elezioni, elezioni” e lo fa per costruire un’alternativa, ma prima di riuscirci occorrono altri, dolorosi, passaggi. Il coronavirus deve ancora dispiegare i suoi effetti,  l’Italia che entra in una vera recessione anche. Solo allora il ‘governissimo’ si imporrebbe, come già fu col governo Monti, come una necessità.