“E ora, vai pure…”. Carla Lonzi, le violenze contro le donne, le Agorà del Pd e il case history di “Luce!”

“E ora, vai pure…”. Carla Lonzi, le violenze contro le donne, le Agorà del Pd e il case history di “Luce!”

24 Novembre 2021 0 Di Ettore Maria Colombo

“E ora, vai pure…”. Il femminismo di Carla Lonzi, le violenze contro le donne, le Agorà del Pd e il case history di “Luce!”. “Libere dalla violenza”. Il racconto del mio intervento all’Agorà democratica si è tenuta in un luogo importante, La Casa internazionale delle Donne, dove ho portato, nel mio intervento la storia e la realtà di “Luce!” come case history

"E ora, vai pure...". Il femminismo di Carla Lonzi, le violenze contro le donne

“E ora, vai pure…”. Il femminismo di Carla Lonzi, le violenze contro le donne

Nb: questo articolo è il sunto di due notizie uscite, il 23 e il 24 novembre 2021, sul “Luce!”, portale del gruppo Qn

 

“Libere dalla violenza”. Il perché di una delle “Agorà” del Pd dedicato a combattere la violenza sulle donne e i femminicidi

casa internazionale delle donne

Si è tenuta il 24 novembre, a Roma, l’Agorà democratica “Libere dalla violenza”, a partire dalle h 17.30, presso la Casa Internazionale delle donne, presente il segretario Enrico Letta.

 A seguire il testo del mio intervento, che ho portato in qualità di giornalista del gruppo Qn (Quotidiano nazionale), e del portale “Luce!” sul case history , rappresentato sempre dal portale “Luce!”, portale web dedicato ai temi di inclusione, coesione, diversità, e perché un modello simile può aiutare a far crescere un modo di fare giornalismo informato e consapevole, oltre che rispettoso delle diversità e delle differenze, a partire dalla differenza del pensiero femminista.

“Vai pure”. Carla Lonzi e il pensiero della ‘differenza’. Il portale del gruppo Qn, “Luce!”, è un case history di come si può fare informazione rispettando i diritti delle persone

Il mio intervento alle Agorà del Pd

Il mio intervento alle Agorà del Pd

Il mio intervento alle Agorà del Pd. “Buongiorno a tutti, sono particolarmente felice di parlare, anche se collegato da remoto, a questa Agorà del Pdil metodo innovativo che il segretario del Pd, Enrico Letta, ha voluto introdurre nella vita del suo partito per ampliare, in modo meritorio la partecipazione alla Politica anche ad esterni né iscritti né militanti dem, come è anche, ovviamente, il sottoscritto che vi parla – dedicata alla Giornata internazionale contro la Violenza sulle Donne, che si tiene in un luogo importante e storico, non solo per Roma, la Casa internazionale delle Donne, e nella sala dedicata a Carla Lonzi. Una grande femminista, la madre del pensiero femminista italiano, e del pensiero della ‘differenza’ femminile, dai tanti scritti, tutti fondamentali, da ‘Sputiamo su Hegel’ ad altri.

“Vai pure”. Il dialogo tra Carla Lonzi e Pietro Consagra racconta di una donna e di un uomo ‘diversi’ per genere…

pietro consagra

Pietro Consagra

Pochi ricordano, però, che, oltre ai suoi scritti ideologici e politici, Carla Lonzi scrisse anche un libro, “Vai pure”, che raccontava – dopo averli sbobinati e, dunque, registrati, con il consenso del ‘maschio’ – tre giorni di conversazione con l’artista Pietro Consagra, importante scultore, padre dell’astrattismo italiano (la Lonzi fu, nella sua prima vita, una valente e rivoluzionaria, anche lì, critica d’arte). Libro che raccontava come il rapporto tra i due fosse finito in modo tormentato e complicato (Consagra e Lonzi si stavano ‘lasciando’) e libro in cui uomo e donna, animati da differenti propositi e visioni del mondo, si confrontavano e, anche, scontravano, senza nascondersi e senza risparmiarsi nulla, neppure insulti e tradimenti. “E ora, vai pure” chiude il dialogo la Lonzi. 

L’uomo Consagra avanzava la ‘necessità’ di ciò che era, un uomo, e la donna – e femminista militante, e teorica del femminismo – Lonzi avanzava la necessità del ‘riconoscimento’ di ciò che era, una donna, prima che una ‘compagna’. Un ‘riconoscimento’ che, nonostante la sua qualità di artista e di ‘compagno’, l’uomo Consagra stentava a dare e a riconoscere. Un dialogo forte, anche duro, spigoloso, ma vero, crudo, reale.

“La mela è caduta molto lontano dall’albero, signor Wayne…”. Il femminismo 2.0 mi appare privo di politica e di ideologia

Alfred maggiordomo batman

Alfred il maggiordomo di Bruce Wayne

Quanta acqua, troppa, è passata sotto ai ponti! Oggi, la rivendicazione delle donne si è ridotta, banalmente, alla richiesta di ‘posti’, alle ‘quote rosa’, e non più a rivendicazioni di affermazione della propria differenza, oltre che del loro genere. Insomma, come dice il maggiordomo di casa, per rimproverarlo dei suoi eccessi, a Bruce Wayne, alias l’eroe – umano, molto umano – Batman, nel film “Batman”, “la mela è caduta molto lontana dall’albero, signor Wayne”, gli disse un giorno.

Chiara Gribaudo

Chiara Gribaudo

Ecco, questo è quello che penso, di un femminismo privo di ‘politica’ e, anche, perché no?, di ‘ideologia’, puramente rivendicativo, anche se, per fortuna, un gruppo di donne del Pd – in particolare la relatrice, Chiara Gribaudo – è riuscita a far approvare una legge importante, quella sulla parità salariale, e all’unanimità, oltre che in tempi relativamente rapidi, in Parlamento.

Una legge che cerca di appianare, in modo significativo e concreto, le ‘differenze’ tra uomo e donna che sono, soprattutto, economiche, oltre che sociali, culturali e, ovvio, di ‘genere’.

Qui un articolo che ne parla: La legge sulla parità salariale è legge: tanti “padri” a partire dai 5S, se ne arrogano la paternità, ma una sola “madre”la dem Gribaudo

Ma non sono qui per parlare di questo e neppure dei femminicidi e della violenza sulle donne, un tema triste e terribile di cui sono, purtroppo, gonfie e piene le cronache e la vita quotidiana.

valentina cuppi

Valentina Cuppi

Altri esponenti politici, prima di me e dopo di me, lo hanno fatto e lo faranno meglio di me, da Valeria Valente a Valeria Fedeli, senatrici del Pd, dalla presidente del partito, Valentina Cruppi alla presidente del Forum Donne e responsabile delle Agorà dem, Cecilia D’Elia.

Il ‘case history’ di “Luce!”: fare giornalismo e informazione rispettando le differenze tra le persone e i loro orientamenti

agnese pini

Agnese Pini

Sono qui, invece, per raccontarvi dell’esperienza di “Luce!”, il portale del gruppo Quotidiano Nazionale (Giorno – Nazione – Resto del Carlino) dedicato a “coesione, inclusione, diversità” e diretto dal direttore/direttora della Nazione, Agnese Pini, la prima donna a dirigere un quotidiano nazionale dai tempi di … Matilde Serao che, nell’Ottocento, dirigeva il Mattino

lucelogo

 

Ma che cosè Luce!? Mi dispiace che Roberto Natale (giornalista Rai) e Silvia Garambois (che coordina il collettivo di giornaliste ‘Giulia’), che hanno parlato prima di me, non conoscano questa bella realtà, avendo loro parlato di informazione e sessismo, denunciandolo e spiegando cosa fare.

Ebbene, Luce!  è un progetto editoriale innovativo e colorato, anche nella grafica, dedicato proprio ai temi della diversità, inclusione e coesione sociale. Un canale di informazione trasversale che parte dall’attualità per aiutare a far emergere i contorni di una società sempre più ‘gender fluid’, che mette le persone al centro del proprio lavoro.

Uno spazio digitale attivo e multiforme che si trova sul web ma che interagisce con il cartaceo, e che sta sui social, con video, audio, foto, grafici, curato dai giornalisti del gruppo Poligrafici-Qn.

Luce!  vuole offrire nuove prospettive e nuovi punti di vista per far uscire dal ‘cono d’ombra’ e rompere la ‘sfera di cristallo’ delle donne, come di gay, lesbiche, trans, migranti e soggetti deboli, per aiutarli a vivere la loro vita più consapevoli, consci dei loro diritti e della loro dignità. LUCE! parla di diversità, diseguaglianze, coesione e inclusione con la consapevolezza che la forza dei loro diritti è superiore a ogni discriminazione.

LUCE! si rivolge a un target giovanile, ma vuole anche mettere in connessione le generazioni più giovani con quelle meno giovani, partendo dai bisogni e dalle prospettive di cui hanno bisogno per vivere in una società complessa e, anche, ‘pericolosa’, come l’attuale.

L’obiettivo è, dunque, quello di aiutare – con la forza delle immagini come delle parole – a parlare di diversità nel cinema, arte, musica, come nella politica, nella società, nel lavoro, e di raccontare le contraddizioni della nostra società. Una società in costante evoluzione attraverso cambiamenti che, ormai, sono sempre più veloci e che la pandemia che ci ha colpiti tutti ha solo acuito, rendendo più fragili i fragili.

Ormai, si modificano i modi dello stare insieme, i modelli di maschile e femminile, l’essere e voler essere ‘famiglia’ – tradizionale e ‘arcobaleno’ – , di parlare, di lavorare, di incontrarsi, ma anche le realtà e visioni di leadership come di sessualità.

luce anniversario

L’ambizione di LUCE! è quella di intercettare i cambiamenti sociali, economici, politici, culturali per farne un terreno di confronto senza pregiudizi e, anche, senza rete, nei limiti del possibile. Di tutto questo parleremo nella Festa che LUCE! terrà il 30 novembre, al teatro Pergola di Firenze, per celebrare un anno dalla nascita e per presentare i suoi progetti informativi per il futuro.

Guest star sarà la cantante Francesca Michielin, ma molti saranno gli ospiti e le testimonianze.

Sul sito-portale di Luce! troverete le modalità per partecipare o per seguire l’evento in streaming, collegandovi al sito www.luce.lanazione.it

Le ‘carte’ deontologiche dell’Odg ci sono, ma non bastano. Serve che le colleghe giornaliste si facciano ben valere…

carlo verna

Il presidente dell’Odg Carlo Verna

In conclusione, vorrei dire che servono a poco le tante ‘Carte’ dell’ordine dei giornalisti che, pur in modo meritorio, ci dicono – anzi: ci prescrivono – a noi operatori dell’informazione, come affrontare i temi, sempre più stringenti e quotidiani, in modo drammatico e angosciante, dei femminicidi, o della violenza sulle donne (in ogni caso, per chi volesse conoscere tali doveri, sono all’art. 5 bis della Carta dei doveri del giornalista, modificata dall’Odg il I/01/2021, presidente dell’Odg Carlo Verna).

Serve, invece, prendere una vera, piena, cosciente, consapevolezza di come bisogna fare informazione e di come le donne possono cambiare, anzi: stravolgere, in positivo, un mondo storicamente maschilista e sessista come il nostro, quello del giornalismo e dei giornalisti.

Margherita Sarfatti

Margherita Sarfatti

Non voglio scandalizzare nessuno, soprattutto parlando in questa sede, la ‘Casa’ delle Donne, ma penso che se, in tempi e momenti diversi, giornaliste come Margherita Sarfatti, non solo ‘l’amante’ del Duce, ma una grande giornalista, o Oriana Fallaci, Camilla Cederna e Natalia Aspesi, ma anche la mia cara, compianta, amica, uccisa in Afghanistan nel 2001, Maria Grazia Cutuli, hanno saputo imporsi, in un mondo di maschi, e arci-sessista, come il giornalismo, è perché si sono prese, da sole, i loro spazi e la loro libertà di azione, di movimento, pensiero, scrittura, lavoro. Perché una donna, avrebbe detto Carla Lonzi, “quando vuole sa fare e fa”. Grazie a tutti e tutte.

L’Agorà del Pd dedicata alle donne si tiene in un luogo mitico, la Casa internazionale donne, e nella sala “Carla Lonzi”

enrico letta

Enrico Letta

Libere dalla violenza. Una rivoluzione civile contro silenzio e indifferenza” è il titolo dell’iniziativa che si inserisce all’interno del percorso delle Agorà democratiche che Enrico Letta ha voluto e organizzato per ‘aprire’ il suo partito, il Pd, anche a realtà, organizzazioni, associazioni, esterne agli iscritti e ai militanti democrat, e per ampliare la partecipazione politica alla sinistra, come al centro, dell’area politica di centrosinistra.

donne

Il grado di autonomia e libertà delle donne rappresenta l’indicatore principale di una società in cui vecchi e nuovi diritti siano realmente esigibili e in cui tutte e tutti possano vivere in un mondo più giusto ed equo. Occorre combattere e prevenire la violenza maschile contro le donne, cambiare i paradigmi dello sviluppo in un momento di “ricostruzione” post pandemica, coniugando qualità della vita e qualità dello sviluppo, superare i limiti e le distorsioni che si sono manifestati in questi anni, superare le asimmetrie di potere di genere, generazionali, geografiche per vivere libere e liberi in una società di condivisione di poteri e responsabilità.

Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

E così, in vista della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si terrà il 25 novembre, lo scorso martedì 23 novembre, si è tenuta, a Roma, l’Agorà democratica “Libere dalla violenza. Una rivoluzione civile contro silenzio e indifferenza”, dalle 17.30, alla Casa Internazionale delle Donne che si trova a via della Lungara 19. Peraltro, l’iniziativa si tiene nella sala “Carla Lonzi”, madre (e padre) del femminismo italiano, e in un luogo, la Casa internazionale delle donne, che, per tutte le donne e femministe italiane, è un luogo mitico e storico dagli anni’70.  

I molti e qualificanti partecipanti all’iniziativa dell’Agorà dem

valentina cuppi

Valentina Cuppi

 All’iniziativa hanno partecipato Valentina Cuppi, presidente dell’assemblea nazionale del Pd, Cecilia D’Elia, responsabile Parità del Pd e Portavoce della Conferenza nazionale Donne Democratiche, Valeria Valente, senatrice e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, le parlamentari Laura Boldrini (già presidente della Camera dei Deputati) e Valeria Fedeli (già segretaria dei Tessili Cgil), Maria Pia Pizzolante (Direzione nazionale Pd). Presente anche il segretario del Pd, Enrico Letta, che è intervenuto sul tema dei femminicidi e della parità.

Cecilia D'Elia

Cecilia D’Elia

Hanno seguito l’iniziativa, in linea con lo spirito partecipativo delle Agorà democratiche, diverse associazioni e organizzazioni extra Pd: Associazione Donne Giuriste, Battiti, BeFree, CAV Artemisia, CAV Linea Rossa Ravenna, Donne CGIL, Cooperativa E.V.A, Differenza Donna, Dipartimento pari opportunità di ALI, Donne UIL, Femminile Maschile Neutro, Fondazione Pangea Onlus, Noi Rete Donne, Rete Reama, Unione donne italiane (UDI).

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La ex segretaria della Cgil, Susanna Camusso

Hanno partecipato, tra gli altri, anche Senio Bonini, giornalista di Rai 3; Lorenza Bonaccorsi, presidente del Primo Municipio di Roma; Susanna Camusso, ex segretario generale della CGIL; Stefano Ciccone, di Maschile plurale; Damiano Coletta, sindaco di Latina; Ettore Maria Colombo, giornalista di Quotidiano nazionale (portando il case history: l’esperienza del portale “Luce”! e di come fare informazione corretta e priva di stereotipi rispetto alle donne); Silvia Garambois, presidente Giulia giornaliste; Barbara Kenny, di InGenere; Simona Lembi; Matteo Lepore, sindaco di Bologna; Monica Lucarelli, assessora Pari opportunità di Roma; Valeria Manieri, di Le Contemporanee; Flaminia Saccà, docente universitaria; Pina Picierno, parlamentare europea del Pd; Gianni Riotta, giornalista del Corriere della Sera; Maria Elena Spadoni, vicepresidente della Camera (M5s); Maria Terranova, delegata alle Pari Opportunità dell’ANCI e sindaca di Termini Imerese; Ivana Veronese, della segreteria generale della UIL.

Per maggiori informazioni ecco i link utili

https://decidim.agorademocratiche.it/processes/italia-che-vogliamo/f/68/meetings/204.

Per partecipare, era necessario registrarsi alla piattaforma: https://www.agorademocratiche.it

Per accrediti stampa: ufficiostampa@partitodemocratico.it.

L’Agorà di oggi sulle donne è stata trasmessa in diretta audio su “Radio Immagina”, la radio del Pd, e lì si può ascoltare l’intera giornata dell’Agorà in streaming.