Corsa al Colle, V e VI scrutinio. “Due donne mi stanno intorno al cor…”, Casellati e Belloni. Partiti e schieramenti in pezzi

Corsa al Colle, V e VI scrutinio. “Due donne mi stanno intorno al cor…”, Casellati e Belloni. Partiti e schieramenti in pezzi

29 Gennaio 2022 0 Di Ettore Maria Colombo

Corsa al Colle, V e VI scrutinio. “Due donne mi stanno intorno al cor…”. Una giornata al cardiopalma tra il siluramento della Casellati e la stella Belloni che sale ma divide tutti i partiti…

Una giornata al cardiopalma tra il siluramento della Casellati e la stella Belloni che sale ma divide tutti i partiti...

Una giornata al cardiopalma tra il siluramento della Casellati e la stella Belloni che sale ma divide tutti i partiti…

Nb. questo articolo è stato pubblicato, sotto forma di due articoli, sul Quotidiano nazionale del 29 gennaio 2022

Il centrosinistra affonda la Casellati, ma poi ‘ci prova’ con la Belloni, in asse con Salvini e Conte. Centrosinistra spaccato

Maria Elisabetta Alberti Casellati

Maria Elisabetta Alberti Casellati

Fallito il tentativo del centrodestra con Elisabetta Casellati, la palla torna nella metà campo dei progressisti. Un minuto dopo la lettura del risultato che confermava la sonora ‘bocciatura’ della presidente del Senato da parte dei Grandi elettori, Enrico Letta ha riunito la coalizionenell’ormai consueto formato ‘tre per tre’, con i tre leaderaccompagnati dai rispettivi capigruppo di Camera e Senato.L’analisi del voto è unanime e chiama chiaramente la coalizione progressista a compiere un passo politico confronti del centrodestra. La riunione diventa presto un gabinetto di guerra permanente, con Giuseppe Conte incaricato di sondare il centrodestra sulle possibili soluzioni condivise sul Quirinale.

AnnaMaria Bernini

AnnaMaria Bernini

Sono quasi le sei del pomeriggio di un venerdì che è stato lunghissimo e ha messo a dura prova i nervi di tutti. “Abbiamo avviato una trattativa con il centrosinistra”, annuncia poco dopo la capogruppo di Forza Italia al Senato, Annamaria Bernini. E’ la prova che qualcosa si sta muovendo e, poco dopo, Matteo Salvini entra negli uffici dei gruppi Pd, dai quali si accede, poi, alle scale che portano a quello del M5S. Lì, nella Sala Tatarella, si tiene il tanto atteso faccia a faccia tra Salvini e Letta, presenti anche Conte e Speranza mentre, in Aula comincia la seconda votazione di ieri, il sesto, inutile, scrutinio, dopo il flop della Casellati. Letta lascia la riunione solo per andare a votare. Il volto del segretario è stanco, ma meno cupo della mattina, quando era in pieno corso lo scontro con il centrodestra. La tattica del centrosinistra, quella di astenersi dal IV scrutinio, ha pagato: quasi tutti i 457 grandi elettori del centrosinistra ‘allargato’ (cioè compresa Iv) ha risposto all’ordine di scuderia.

Archiviata l'opzione Casellati, però, ne rimangono aperte ancora tante

Archiviata l’opzione Casellati, però, ne rimangono aperte ancora tante

La Casellati è finita affossata solo per mano del centrodestra, centristi e azzurri in testa. “Ci stiamo parlando sono in corso discussioni e poi vedremo. Stamane ero ottimista ed è andata bene. Abbiamo finalmente iniziato a parlare, ma siamo all’inizio”, dice Letta ai cronisti, che esprime “dispiacere” per la “brutta figura” cui è stata esposta la seconda carica dello Stato.

Il Presidente Mattarella

Il Presidente Mattarella

Archiviata l’opzione Casellati, però, ne rimangono aperte ancora tante. Ma tre sembrano ai dem le piste più calde. La prima è quella indicata dai numeri e porta a Sergio Mattarella, che al sesto scrutinio prende un botto di voti, ben 336: lo votano, contravvenendo all’indicazione di partito, moltissimi 5s e anche moltissimi dem.

orfini

Matteo Orfini

L’aumento progressivo dei voti per il presidente dellaRepubblica in carica incoraggia alcuni elettori di Pd, M5S edi Leu ad agevolare questo tentativo: che l’idea piaccia nelle file pentastellate non è mai stato un mistero: l’idea era stata avanzata in una riunione del gruppo al Senato e, tra i dem, era stato Matteo Orfini ad auspicare questa soluzioneche a ieri sera sembrava vicina, come esulta il costituzionalista Stefano Ceccanti che, attorniato dai cronisti come mai prima d’ora, è stato tra i primi ‘giapponesi’ dem a credere nel Mattarella bis e ora vede il suo sogno a un passo.

Ceccanti Stefano

Stefano Ceccanti

Ma poi, a sera, cambia tutto lo scenario. Letta, sempre scortato da Conte e Speranza, si vede per ben due volte con Salvini, che poi vede Tajani, ma con il quale le cose vanno malissimo. Sul tavolo ci sono quattro nomi: Mattarella, Draghi (che Salvini ha visto privatamente), Casini e la Belloni, ma è lei il nome che prende quota.

Letta Conte Speranza

Letta Conte Speranza

Letta non fa nomi, dice che “la notte è lunga, la trattativa difficile, ma si è riaperto un dialogo”. Invece, Salvini, La Russa e Conte parlano esplicitamente di un “presidente donna e brava”. Ovvio che sia la Belloni, oggi capo dei servizi. L’ultimo flash del Nazareno è questo: “Sono finalmente in corso confronti e discussioni su alcune possibili soluzioni. Tra queste anche candidature femminili di assoluto valore. Ma ci vuole serietà. Per noi rimane fondamentale preservare l’unità della maggioranza di governo. Intanto invitiamo tutti a prendere atto della spinta che da due giorni e in modo trasversale in Parlamento viene a favore della riconferma del Presidente Mattarella”.

Belloni e Mattarella sono i due nomi ‘veri’ in campo

Belloni e Mattarella sono i due nomi ‘veri’ in campo

Belloni e Mattarella sono i due nomi ‘veri’ in campo, ma Letta propende per la Belloni, mentre la pancia del Pd e ‘radio Montecitorio’ danno la sua candidatura per ‘morta’ prima ancora di essere presentata, almeno ufficialmente. Renzi alza il fuoco di sbarramento, mentre Calenda eleva calici di giubilo. LeU è a dir poco furibonda, e si schiera contro la Belloni, come pure Verdi, Sinistra italiana, altri minori. Grillo endorsa Conte, sparato sulla Belloni, mentre Di Maio recalcitra e avanza forti dubbi. Forza Italia rompe di netto con la Lega, mentre da FdI fanno sapere di essere felicissimi di votarla. Se la notte non porterà consiglio, oggi, un inedito asse Letta-Conte-Salvini-Meloni porterà il nome della Belloni in aula, al settimo scrutinio, o forse all’ottavo, quello del pomeriggio. In Parlamento sta per consumarsi l’ennesimo, titanico, scontro.

La cronaca live di un maledetto venerdì. Si parte con la Casellati (colpita e affondata) si finisce con la Belloni…

la presidente del Senato, Maria Alberti Casellati

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI

La giornata più folle e più assurda non solo nella storia delle elezioni di un Presidente della Repubblica, ma anche del Parlamento italiano, inizia molto presto e finisce, è ovvio, tardissimo. Politicamente, la giornata gira anche intorno a due donne, e per la presidenza della Repubblica sarebbe una novità assoluta: la presidente del Senato, Maria Alberti Casellati, e il direttore del Dis,

Elisabetta Belloni

Elisabetta Belloni

La prima spacca il centrodestra e trova l’ostilità dell’intero centrosinistra, allargato per l’occasione a Iv, la seconda trova l’accordo – in extremis – di Pd-M5s-Lega, ma vede la netta ostilità di FI e Iv, oltre a quella di pezzi minori del Parlamento (LeU, Sinistra Italiana-Verdi, gruppi del Misto). La prima viene sonoramente bocciata, la seconda, invece, se verrà portata oggi al voto, nel settimo scrutinio, potrebbe incredibilmente passare, anche se divide profondamente sia il Pd che i 5Stelle da un lato, FdI e Lega contro FI (contraria) dall’altro e vede anche tutta la sinistra sulle barricate. Ma ripercorriamo la giornata, e quasi ora per ora.

Votazioni

Ore 8.56. Inizia il vertice del centrosinistra alla Camera con Letta, Conte e Speranza. Pd-M5s-LeU sanno che la proposta del centrodestra, partorita nella notte, è di portare avanti la candidatura della Casellati, e fanno tutti muro.

matteo renzi

Matteo Renzi – Italia Viva

Ore 9.00. Renzi alza le mani. “Non sono capaci, quelli del centrodestra. Ormai siamo al lunapark. Non escludo il bis di Mattarella”.

Ore 9.45. I grandi elettori del centrodestra ratificano la decisione presa dal vertice dei leader (Salvini, Meloni, Tajani): voteranno il presidente del Senato Elisabetta Casellati al quinto scrutinio. Salvini rasserena la Casellati: i voti li hai tutti…

toti

Giovanni Toti

Ore 10.16. Il centrista e governatore ligure, Giovanni Toti, dice che “Offrire la seconda carica dello Stato Elisabetta Casellati come nome per la presidenza della Repubblica non mi sembra un atto così eversivo: vediamo se ci saranno i voti in Parlamento”. Ma i voti di Coraggio Italia latitano.

 Ore 10.30. I gruppi parlamentari di Pd-LeU-M5s approvano la scelta dei vertici: astensione. Anche i gruppi di Sinistra italiana-Verdi si astengono, Azione-Europa in aula per votare la Cartabia.

Salvini Matteo

Matteo Salvini

Ore 11.12. “Una donna delle istituzioni al Quirinale. Un onore proporla”. Salvini annuncia garrulo, su Facebook, la scelta della Casellati. Salvini la chiama e dissipa i suoi ultimi dubbi.

Ore 11.14. Il presidente del Senato, Casellati, entra in Aula accanto al presidente della Camera, Roberto Fico, mentre è in corso il quinto scrutinio ma subito si levano le proteste, specie a sinistra.

Ore 11.30. Molti dubbi dentro FI, dentro cui parte una raccolta di firme per il ritorno del Cavaliere, ma Berlusconi li stoppa e chiede agli azzurri di “sostenere la presidente Casellati”.

Ore 12.05. I leader del centrosinistra rispondono picche alla richiesta di Salvini di un vertice.

L'ex premier Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

Ore 12.45. Per Conte la candidatura Casellati è “una forzatura istituzionale, un cortocircuito”. Per Salvini “Draghi è meglio che resti dov’è”, poi esclude un Mattarella bis.

Ore 13.21. Il Pd sostiene che “è del tutto inopportuno che la presidente Casellati, nello spoglio odierno (che si deve ancora tenere, ndr.), presieda lo scrutinio delle schede, controllando di fatto i voti per sé. Ma la Casellati lo farà lo stesso.

Ore 14.23. Si conclude anche la seconda chiama di senatori, deputati, delegati regionali. Inizia lo scrutinio delle schede, che Casellati presiede.

scrutinio schede

Inizia lo scrutinio delle schede

Ore 14.58. Al termine dello spoglio si scopre che la Casellati ha raggiunto 382 voti. Al centrodestra mancano 71 voti, ma in realtà sono di più, 102, in pratica come i famosi ‘101’ di Prodi, che però di voti ne prese parecchi in più, 395…. I grandi elettori della coalizione di centrodestra, infatti, sono 453 e dato che l’hanno votata alcuni settori del gruppo Misto, gliene sono mancati più di 70. Secondo arriva Mattarella, con 46 voti, seguito da Nino Di Matteo con 38, che poteva contare su un bacino di 40 voti, quelli del candidato Maddalena. Gli astenuti sono 406, il pieno del centrosinistra perché i 44 di Iv sono assenti e il totale fa 450, quindi a 457 (plenum) ne mancano pochissimi. Confermati i sette voti per Cartabia, che vengono da Azione e +Europa, mentre SI-Verdi, che avevano votato Manconi, si astengono come il centrosinistra. Le schede bianche sono 11, le nulle 9. In tutto i votanti sono 530, i presenti 936.

franchi tiratori

In campo franchi tiratori

Ore 15.32. Nel centrodestra parte la caccia ai franchi tiratori. Lega e FdI assicurano di aver votato, compatti, la Casellati, e puntano il dito contro forzisti e centristi, che non replicano. Nuovo vertice del centrodestra: volano gli stracci.

Ore 16.40. Nuovo vertice Letta-Conte-Speranza. Il centrosinistra decide di astenersi al VI scrutinio e il centrodestra scegli di non presentarsi al voto.

Ore 17.05. Inizia la chiama per il sesto scrutinio.

Ore 17.42. aperte trattative tra Conte-Letta-Salvini che poi si concretizzano in un incontro a negli uffici del M5s, poi Salvini vede Tajani.

Mario Draghi

Mario Draghi

Ore 18.45. Salvini vede da solo il premier Draghi a via Veneto. Letta dice che “stiamo iniziando a parlarci, siamo solo all’inizio ma la situazione non è semplice, vedremo, la notte è lunga, ma il dialogo può portare a una soluzione”.

Ore 19.49. “Avremo presidente una donna e in gamba” annuncia Salvini. La Russa fa il nome della Belloni, che prende quota. Conte dice che “c’è la possibilità di avere un presidente donna”.

Ore 20.48. Forza Italia nutre forti perplessità sulla Belloni e Renzi dice che “Belloni è capo Servizi segreti, non può diventare presidente”.

Ore 20.51. Terminato lo spoglio, ecco i risultati del VI scrutinio. Presenti 976, votanti 531 (i 457 del centrosinistra ci sono tutti), astenuti 445 (il centrodestra), bianche 104, nulle 4, Mattarella fa il botto (336 voti), segue Di Matteo con ben 41, nove voti a Casini, sette a Cartabia, 4 a Belloni mentre torna Manconi che raggranella otto voti.

Antonio Tajani

Antonio Tajani

Ore 21.13. Si tiene alla Camera l’incontro tra il leader della Lega Matteo Salvini e il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. Subito dopo esce una nota durissima di fonti di FI: Forza Italia, allo scopo di favorire una rapida e il più possibile condivisa elezione del Presidente della Repubblica, da questo momento in poi discuterà e tratterà autonomamente con le altre forze politiche”. FI si posiziona sul no alla Belloni…

Grillo

Beppe Grillo

Ore 21:37.Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo. “#ElisabettaBelloni” è il tweet di Beppe Grillo che gioca di sponda con Conte, ma subito esce la contro-replica di Di Maio: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto”. Insomma, anche il M5s si spacca come una mela.

Leu logo

Logo LeU

Ore 21.15. Va in pezzi anche il fronte progressista perché LeU rompe con il Pd. “Con tutto il rispetto per la competenza e la capacità di Elisabetta Belloni, in un Paese democratico è assolutamente inopportuno che il capo dei Servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Allo stesso modo non è accettabile che la presidenza della Repubblica e la guida del governo siano affidate entrambe a personalità tecniche e non politiche”. Così fonti di LeU commentano l’ipotesi della candidatura di Elisabetta Belloni alla presidenza della Repubblica.

ITALIA VIVA

Ore 20.47. Arriva il no secco di Italia Viva. “Elisabetta Belloni è una straordinaria professionista, un’amica. Ma in una democrazia compiuta nel 2022, il capo dei Servizi segreti in carica non diventa presidente della Repubblica, se non lasciando tuti gli incarichi e candidandosi davanti a tutti i cittadini” dice Matteo Renzi.

Calenda

Carlo Calenda

Ore 20.38.Voteremmo Belloni con convinzione” scrive invece su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda: “Una donna preparata al vertice delle istituzioni. Finalmente”, conclude. Morale, anche i centristi di sinistra si spaccano…

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Roberto Speranza

Ore 20.39. Incontro della giornata tra il segretario del Pd Enrico Letta, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il leader di Leu Roberto Speranza con i rispettivi capigruppo.

Ore 21.42. Arriva l’annuncio che si terrà domattina alle 8 l’assemblea dei grandi elettori del Pd., Sala del Mappamondo, a Montecitorio.

congresso del pd

Ore 21.41. “Si sta discutendo di nomi femminili per la presidenza della Repubblica? Certo, nomi come Severino, Belloni, Cartabia”, fanno sapere fonti del Pd. Insomma, il Pd si tiene aperte tutte le porte, tranne, paradossalmente, quella Mattarella.

Ore 22.33. Mentre fonti della Lega ‘sfottono’ Renzi (“È incredibile l’agitazione di Matteo Renzi, perché lo terrorizza l’idea di una donna in gamba al Quirinale?”), Renzi dice la verità a La 7: “Conte sta facendo questa operazione perché vuole andare a votare. Il tentativo di portare a una rottura è perchè lui vuole andare a votare e non a caso ci sono Conte, Meloni e Salvini”. E ancora: “Non credo – aggiunge – che il capo dei Servizi segreti non possa non rendersi conto di essere oggetto di uno scontro tra forze politiche”.

 Ma la notte, come dicono tutti i leader, è lunga…