Salvini non rompe, ma s’arrabbia di brutto. Intanto, i 5Stelle fanno una gaffe dietro l’altra…

Salvini non rompe, ma s’arrabbia di brutto. Intanto, i 5Stelle fanno una gaffe dietro l’altra…

8 Luglio 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Pubblico qui due articoli usciti l’8 luglio 2019 sulle pagine del Quotidiano Nazionale. Il primo si occupa di Salvini che non vuole andare a votare, anche se un intero partito, il suo, glielo chiede. 

Il secondo prende in esame le incredibili gaffes di questi giorni dei 5Stelle, ignoranti in geografia

 

Salvini non rompe con Di Maio, ma i toni dello scontro salgono.

La profezia di Crosetto: “La magistratura italiana lo farà nero”…

Salvini non rompe con Di Maio

Salvini non rompe con Di Maio

Accordo in salita, se non impossibile, sulle Autonomie, che dovrebbe forse materializzarsi oggi in un vertice a palazzo Chigi. Scontri al fulmicotone, tra il titolare del Viminale e quello della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta, sui migranti con Salvini che accusa i 5Stelle di averlo “lasciato solo”.

Conte_Tria_governo

Il premier Giuseppe Conte e il ministro all’Economia Giovanni Tria

Piano sulla flat tax da 15 miliardi (come minimo) che la Lega vuole imporre, nella prossima manovra economica, e che il premier Conte, spalleggiato dal ministro all’Economia Tria, non vuole concedere.

I motivi per rompere l’alleanza di governo, agli occhi di Salvini, sarebbero – e sono – innumerevoli, e tutti pesanti. Eppure, il leader della Lega, almeno per ora, da quell’orecchio proprio non ci sente.

Berlusconi Renzi

Berlusconi Renzi

“Io non capisco perché Salvini abbia deciso di non andare al voto anticipato. Tutto il suo partito glielo chiede. Gli imprenditori del Nord glielo chiedono. Noi lo chiediamo. Ma cosa aspetta? Di fare la fine di Renzi e Berlusconi? Non ha capito che la magistratura sta per massacrarlo?”.

Guido Crosetto

Guido Crosetto

Guido Crosetto – un omone alto e simpatico che, ancora oggi, è il presidente di Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, la quale ieri ha visto il leader della Lega, Matteo Salvini (incontro, però, smentito da fonti leghiste) la metteva così, giorni fa, parlando nel Transatlantico con un collega: di partito. Crosetto, abituato a dire in pubblico quello che pensa in privato, ci ha fatto pure un twett: “Purtroppo mi sembra chiaro quello che accadrà a Salvini. Lo schema è sempre lo stesso, come con Berlusconi e Renzi. Partirà l’attacco giudiziario non appena sarà superata la finestra per il voto”.

Certo è che, oggi, proprio quando tutti – politici e giornalisti – si sono ‘arresi’ all’evidenza, e cioè Salvini non ‘romperà’ con Di Maio, restail mistero. Perché Salvini non vuole rompere? Eppure, il suo partito – dai governatori del Nord ai ministri (“Non ho mai visto ministri di un governo che non vogliono restare al loro posto, ma andare a casa” è sbottato giorni fa sui suoi) a Giorgetti, che di ‘rompere’ con i 5Stelle glielo chiede da mesi – quelli che contano, in Lega e fuori, vogliono la crisi.

Salvini e Meloni

Salvini e Meloni

Per ora, come si sa, non se ne fa niente. Ieri, però, Salvini ha visto – incontro smentito dalla Lega, ma non da FdI (“E’ stato un incontro cordiale”) – la Meloni. Del resto, se Salvini vuole vincere le prossime elezioni politiche, a prescindere da quando si terranno, di FdI non può fare a meno.

Sia per assicurarsi la vittoria nei collegi uninominali, chiave per avere una maggioranza, con il Rosatellum, sia costruire quel polo ‘sovranista’ che abbracci, ma solo come ruote di scorta, tre satelliti: il nuovo movimento politico di Giovanni Toti (forte al Nord-Ovest), quello di Nello Musumeci (Sicilia), il PsdAz sardo, ma facendo a meno, di fatto, di una Forza Italia ‘centrista’.

Nello_Musumeci

Nello Musumeci, governatore della Sicilia

Meloni – che ha più volte mostrato insofferenza verso Salvini, scavalcandolo a destra persino sui migranti (la Meloni i barconi e le navi delle Ong preferirebbe, direttamente, ‘affondarle’, sic) – avrebbe chiesto l’incontro, che si sarebbe tenuto a Milano. Una cosa è certa: per Salvini, il decreto Sicurezza bis – a partire dalla settimana prossima all’esame della Camera e, poi, del Senato – è la ‘prova del nove’. Se la maggioranza gialloverde terrà, bene, ma se i grillini dovessero fare scherzi, tra Camera e Senato, fino al 20 luglio la finestra elettorale per andare al voto resta bella che aperta.  

 


Una gaffe tira l’altra. I 5Stelle ignorano la geografia.

I casi Molise, Raggi e Di Maio…

Zingaretti ride per la gaffe della Raggi

Zingaretti ride per la gaffe della Raggi

Prima le Marche al posto del Molise. Poi la Raggi che si fa un video-selfie davanti all’impianto dei rifiuti sbagliato, ad Aprilia, accusando il governatore del Lazio, Zingaretti, che se la ride. Infine, e qui siamo al colpo di genio, alla veronica alla Maradona: Di Maio che attacca Autostrade sbagliando le cifre e, soprattutto, postando la foto non del ponte Morandi (Genova) ma di Ripafratta (vicino Pisa, maledetti pisani!). Uno spettro si aggira nell’universo pentastellato: si chiama gaffe e, a voler essere cattivi, ignoranza sesquipedale. Un virus che, ormai, contamina ogni post del Movimento.

Gaffe del Movimento 5 stelle: “Arrivano i fondi per il Molise”

Gaffe del Movimento 5 stelle: “Arrivano i fondi per il Molise”

Ma partiamo dall’inizio. “Arrivano i fondi per il Molise! 4.443.007 di euro contro il dissesto idrogeologico!” urla un post dell’M5S nazionale, subito ripreso dall’M5S molisano (sic).

Nel post, dietro alla cifra, campeggiano – in giallo, ca va sans dire – i confini di una regione più lunga e, pur se sempre adagiata sul mare Adriatico, più grande: le Marche. “Questa volta il vento del cambiamento ha tirato così forte da spostare addirittura le Regioni. A questo punto speriamo che i fondi arrivino davvero in Molise, nulla togliendo alle Marche...” motteggia il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida, il primo a notare l’errore. Patetica la replica M5S (“svista grafica”). Furibondi, invece, i molisani, che sanno di vivere in una regione piccola e di affrontare mille problemi (l’ultima, in ordine temporale, è lo stato disastroso in cui versa la sanità pubblica molisana). 

Virginia_Raggi_M5S_Roma

Virginia Raggi, sindaco di Roma

Ieri, poi, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ci ha messo del suo. “E’ sabato, fa tanto caldo (ah, ecco: il caldo, ndr.), i cancelli sono chiusi, l’impianto è fermo. È la prova che questa ordinanza non funziona. Zingaretti ha preso in giro tutti i romani. Noi dovevamo venire qui a scaricare i nostri rifiuti. I camion lavorano, gli operai Ama raccolgono, ma continuano a non sapere dove buttare i rifiuti”. La Raggi posta la sua vibrante denuncia con un video su Facebook mentre visita un impianto di smaltimento rifiuti ad Aprilia. La gaffe è epica: la struttura di Aprilia non è quella giusta; si tratta di un impianto che non rientra nell’elenco di quelli previsti dal piano rifiuti regionale e nell’ordinanza della Pisana. Fabio Altissimi, ad della Rida Ambiente di Aprilia, l’impianto che da lunedì inizierà a lavorare i rifiuti romani, video-replica sardonico: “La prossima volta venga da noi”. Zingaretti se la ride assai e rilancia subito la ‘video-gaffe’ della Raggi. Infine, Di Maio. Poteva essere da meno? No.

Logo di Atlantia

Logo di Atlantia

Posta un video per vibrare un colpo possente agli odiati nemici di Autostrade-Atlantia: una rapida cronistoria, con sottopancia suggestivi e musichetta di sottofondo e, alla fine, un annuncio che è un memento mori:“ La risoluzione unilaterale della concessione ad Aspi è un dovere morale”.Ad Autostrade godono come ricci: “I milioni destinati alla comunità di Genova sono 500 milioni (milioni…) e non 500 mila euro. Le attività di manutenzione sono pari a 5,2 miliardi (miliardi…) di euro”. Etcetera. Ma il ‘genio’ sta, come sempre, nei particolari, il genio è incudine e fantasia: Di Maio, cui si accoda Toninelli, per mostrare la corrosione del viadotto del Polcevera mostra la foto di un pilone del ponte di Ripafratta (Pisa). E niente, i 5Stelle hanno un problema enorme: la geografia.

 


 

NB: I due articoli sono stati pubblicati sulle pagine del Quotidiano Nazionale dell’8 luglio 2019