“Piove governo ladro”. Perché ho scritto un Dizionario delle parole della Terza Repubblica”

“Piove governo ladro”. Perché ho scritto un Dizionario delle parole della Terza Repubblica”

3 Dicembre 2019 1 Di Ettore Maria Colombo

“PIOVE GOVERNO LADRO”

LE RAGIONI DI UN DIZIONARIO SULLE PAROLE DELLA POLITICA

 

copertina libro

Piove Governo Ladro

Piove governo ladro (edizioni All Around, 348 pp., 18 euro) scritto dal giornalista Ettore Maria Colombo è, come recita il sottotitolo, “Un Dizionario di Politica della Terza Repubblica, senza dimenticare le altre”: sarà disponibile in tutte le librerie, e ordinabile su Amazon, a partire dal 5 dicembre 2019 mentre la presentazione ufficiale si terrà il 10 dicembre 2019 a palazzo San Macuto.

Ma perché un dizionario e perché sulla Politica italiana? E’ presto detto. La politica italiana cambia volto e forma freneticamente, ma mantiene alcune costanti, alcuni miti e riti che si perpetuano, nel modo di viverla, di usarla e anche di comunicarla. E’ arrivata l’ora di mettere ordine tra le parole più importanti e significative che hanno segnato la storia della Repubblica, quella in corso, la cosiddetta ‘Terza’ Repubblica, senza dimenticare le altre, la mitica ‘Prima Repubblica’ ma anche la ‘Seconda’.

La politica italiana è passata da un linguaggio aulico e alto a modi di comunicare bassi e volgari, ma non ha mai perso il filo di un discorso comunicativo che è sempre stato, allo stesso tempo, ammiccante e forbito, colloquiale e gergale ma anche ricco di richiami e suggestioni storiche, alto e basso.

La formula del ‘dizionario’ è la più semplice e, insieme, la più utile per padroneggiare una materia vasta e complicata come la politica italiana. La divisione del libro in tre capitoli aiuta ancora di più a circoscrivere l’argomento.

 

Il primo capitolo. Luoghi comuni e frasi fatte della Politica

 

matteo renzi

Matteo Renzi

Il primo capitolo (“Tanto qui è tutto un magna magna”) è dedicato alle “Frasi fatte” e ai “Luoghi comuni” della politica, quelle più recenti e più in voga. Si va da “aiutiamoli a casa loro” (gli immigrati) ad “ammucchiata”, dal rischio di “finire come in Grecia” a “ce lo chiede l’Europa”. Poi ci sono gli slogan coniati dai politici. Matteo Renzi è diventato famoso per aver inventato “asfaltare” come per gli altrettanto celebri “gufi e rosiconi”, “professoroni” e “pop-corn” o l’hastag “enrico stai sereno”.

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Giuseppe Conte

Il governo, “gialloverde” o “giallorosso” è sempre “del cambiamento” ed è sempre guidato dall’“avvocato del Popolo” (Giuseppe Conte), per dire dei termini più nuovi coniati in questi anni.

forza italia silvio berlusconi

Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

Ma non vanno dimenticati “bunga bunga”, “cene eleganti”, “discesa in campo” e “contratto con gli italiani”, “inciucio” e “teatrino della politica” che hanno caratterizzato l’era di Silvio Berlusconi o il “celodurismo” e “Prima il Nord” di Umberto Bossi.

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Umberto Bossi, fondatore della Lega Nord

“Onestà! Onestà!”, “Apriremo il Parlamento come una scatola di tonno” e la strategia del “Vaffa” hanno segnato l’irrompere sulla scena di Beppe Grillo e dell’M5S così come “E’ finita la pacchia”,

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Beppe Grillo

“sbruffoncella” e “zingaraccia” hanno caratterizzato il predominio di Matteo Salvini che è passato dal rivendicare “prima gli italiani” a chiedere “pieni poteri”.

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Il leader della Lega, Matteo Salvini

Alcuni leader hanno dato luogo a vere e proprie categorie della Politica (“berlusconismo”, “renzismo”, “grillismo”) e segnano la vita della ormai in corso Terza Repubblica, ma anche la Prima Repubblica si è presa la sua rivincita.

 

Il secondo capitolo. Il Dizionario del Politichese

libro

Nel secondo capitolo, “Il Dizionario del Politichese”, vengono infatti analizzati i termini, le definizioni e le parole più astruse e oscure della Politica che sono passate indenni, pur se a volte cambiando di significato e di riferimento, da un era politica all’altra.

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Bettino Craxi, storico leader del Psi

Bettino Craxi si definiva “ago della bilancia” della politica italiana e oggi lo dice di sé stesso Luigi Di Maio.

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Luigi Di Maio

La “cabina di regia” si invocava ai tempi del Pentapartito e lo si fa ancora oggi. La “politica dei caminetti” si faceva ai tempi della Dc e non ha mai smesso di farla il Pd. I “cavalli di razza” della Dc erano Fanfani e Moro, ma lo si è detto anche di Salvini e Di Maio.

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Il manuale Cencelli

Il “manuale Cencelli” si usa sempre, per fare i governi. Le “convergenze parallele” di Moro non sono mai passate di moda così come la “politica dei due forni” di Andreotti.

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Pasolini

Il “Palazzo” di Pasolini equivale alla “Casta” dei nostri giorni. Dal “patto della staffetta” Craxi-De Mita siamo passati al “patto della crostata” D’Alema-Berlusconi fino al “patto del Nazareno” tra Renzi e Berlusconi.

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Il segretario del Pci Enrico Berlinguer

Il Pd adotta le “primarie” e l’M5S le “parlamentarie”. La “questione morale” la tirò fuori Enrico Berlinguer ma è sempre di attualità come i fenomeni del “qualunquismo” e del “trasformismo”, anche se i “voltagabbana” di ieri oggi si chiamano “ribaltonisti”. Il Pd ha perso lo “zoccolo duro” del Pci e i fasti della “Ditta” ma senza diventare il “partito della Nazione” di Renzi.

 

Il terzo capitolo. Chi lo ha detto?

Piove Governo Ladro

Infine, nel terzo capitolo, “Chi lo ha detto?”, ecco elencati, in ordine cronologico, ma anche contestualizzati e spiegati le parole, le frasi più famose e i tormentoni dei più importanti leader politici italiani dal dopoguerra ad oggi.

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Pietro Nenni

Nenni era un formidabile battutista (“Piazze piene e urne vuote”, “la stanza dei bottoni”, il “vento del Nord”), Saragat resterà alla memoria per “il destino cinico e baro”, De Gasperi per il “discorso della stanga” e Moro per il suo “non ci faremo processare nelle piazze” mentre le battute fulminanti di Andreotti sono davvero tante.

Rino Formica

Rino Formica

Rino Formica ha coniato perle (“nani e ballerine”, riferita al suo PSI, e “la politica è sangue e merda”), Craxi discorsi memorabili.

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Di Pietro

Di Pietro ha inventato un modo di parlare, il “dipietrese”, e Bersani il “bersanese”, linguaggi provinciali ma sapienti, D’Alema folgorava l’uditorio con battute taglienti. Berlusconi e Beppe Grillo, ma anche Umberto Bossi, hanno collezionato iperboli, insulti e invettive di ogni tipo. Poi sono arrivati Renzi, Di Maio e Salvini e hanno cambiato tutto. Il linguaggio politico e il modo di comunicare della politica da ‘alto’, è diventato ‘basso’ così come da ‘astruso’ è diventato ‘smart’ e ‘social’.

linguaggio Social Media

Linguaggio social

Senza giudicare, ma con un pizzico di ironia, il libro vuole aiutare a capire, e a ricordare, cos’era e cosa è diventata la politica italiana.

 

L’AUTORE

etttore colombo libro

Ettore Maria Colombo, giornalista professionista dal 1995, è nato in Molise, ha studiato e vissuto prima a Milano e poi a Roma. Ha lavorato per diversi giornali quotidiani e settimanali in entrambe le città: a Milano per Liberazione, il Diario della Settimana e Vita non profit.

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Ettore Maria Colombo fotografato da Oliviero Toscani

Roma per il Riformista, il Messaggero e Panorama. Dal 2015 è corrispondente per le pagine della Politica del Quotidiano nazionale e, dal 2019, per il sito di notizie Tiscalinews.it. Cura un blog di politica, ettorecolombo.com interviene in diversi talk show e trasmissioni televisive nazionali.

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Ettore Maria Colombo presenta a Rainewsroom condotta da Paolo Poggio, il suo libro

LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DEL LIBRO IL 10 DICEMBRE 

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La presentazione ufficiale del volume si terrà il prossimo 10 dicembre 2019, dalle h 16 alle h 18.00, presso la Sala del Refettorio di palazzo San Macuto (via del Seminario 76, Roma) della Camera dei Deputati.

Discuteranno del libro, e dell’attualità politica, insieme all’autore, i seguenti ospiti:

Stefano Ceccanti

Stefano Ceccanti

Stefano Ceccanti, deputato del Partito democratico

jole santelli

Jole Santelli

Jole Santelli, deputata di Forza Italia

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La deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro

Wanda Ferro, deputata di Fratelli d’Italia

ettore rosato

Ettore Rosato

Ettore Rosato, Deputato di Italia Viva e vicepresidente della Camera

Raffaele Volpi

Raffaele Volpi

Raffaele Volpi, deputato della Lega e presidente del Copasir

maria teresa meli

Maria Teresa Meli

Modera l’incontro: Maria Teresa Meli, giornalista del Corriere della Sera


LE MODALITÀ DI ACCESSO IN SALA

san macuto

Sala del Refettorio di palazzo San Macuto

NB: è necessario comunicare la propria presenza, con nome e cognome, ENTRO E NON OLTRE il giorno precedente l’evento, a una o l’altra delle seguenti mail:
ettorecolombo@hotmail.com
redazione@edizioniallaround.it

Agli uomini è richiesto di indossare la giacca e, in genere, un abbigliamento consono al decoro dell’istituzione parlamentare.

Per la richiesta di accredito da parte di giornalisti e l’accesso di telecamere e di macchine fotografiche le richieste devono essere inviate all’ufficio stampa del Pd:

pd.ufficiostampa@camera.it – telefono: 06/67603729