“Pasqua di sangue”. Mattarella ‘impone’ di santificare le feste al duo Salvini&Meloni ai ferri corti con Conte

“Pasqua di sangue”. Mattarella ‘impone’ di santificare le feste al duo Salvini&Meloni ai ferri corti con Conte

12 Aprile 2020 0 Di Ettore Maria Colombo

Sommario

“Pasqua di Sangue”. Il Covid19 continua a mietere morti, ma Mattarella impone la ‘tregua’ pasquale alla lotta politica: Salvini e Meloni, ai ferri corti con Conte, si riscoprono ‘irenici’ ma il clima da ‘unità nazionale’ non c’è più. I rischi per Conte.

 

NB: il sito di notizie di Ettore Maria Colombo, “L’uovo di Colombo”, e la sua webmaster, Allegra Miky, augurano ai nostri “venticinque lettori” di manzoniana memoria, i più sinceri e affettuosi auguri di buona, serena e santa Pasqua! 

pasqua auguri

 

Mattarella coglie lo spirito afflitto e spaventato del Paese:

“E’ una Pasqua in solitudine per tutti e lo è anche per me”

 

pasqua solitudine mattarella

Il presidente Mattarella: “Sarà una Pasqua diversa dalle altre, diversa per tutti, e anch’io la trascorrerò in solitudine”

Sarà una Pasqua diversa dalle altre, diversa per tutti, e anch’io la trascorrerò in solitudine”. Stavolta, non c’è ‘scherzo del barbiere’ (“Giovanni, guarda che neanche io posso andare a farmi i capelli…”) e fuori-onda che tenga, anche se l’isolamento sociale vale per tutti, anche per il presidente di tutti gli italiani, e lui lo sta rigorosamente osservando. A confermarlo sono i capelli del presidente, visibilmente cresciuti dall’ultimo messaggio, quando proprio un fuori-onda con il suo portavoce, Giovanni Grasso, fuori-onda subito diventato virale, fece sapere ai cittadini che anche il primo cittadino non andava più dal barbiere. No, oggi è un momento drammatico e lo è per tutti.

E così il Presidente della Repubblica fa gli auguri agli italiani con un videomessaggio di due minuti, il terzo dall’inizio dell’epidemia, non del tutto privo di richiami ed eco che interessano la Politica.

 

Il suo primo pensiero è per le vittime, i medici e gli infermieri

medici infermieri grazie

Grazie!

Il tono di Mattarella è composto, serio, addolorato. Il suo primo pensiero è, ovviamente, per le vittime, per “i nostri concittadini morti: tante storie spezzate, affetti strappati, spesso all’improvviso. Il Capo dello Stato abbraccia idealmente “i loro familiari, e le comunità di cui erano parte” e ricorda “il vuoto che hanno lasciato, il che renderà questa giornata particolarmente triste”. Un altro riconoscimento vai agli infermieri e ai medici, che trascorreranno la giornata di domani al lavoro con generosità, mettendo a rischio se stessi.

Molti – ricorda Mattarella – gli hanno scritto, in queste settimane, lamentando l’isolamento a cui sono costretti: “In molte lettere che ho ricevuto vengono narrate le storie di forzata solitudine che tanti stanno vivendo. Comprendo bene il senso di privazione che questo produce. So bene che molti italiani trascorreranno il giorno di Pasqua in solitudine: sarà così anche per me” dice con un riferimento personale che ce lo rende sempre più ‘vicino’, unica istituzione del Paese ‘simpatetica’ con i suoi cittadini, un ‘gigante’ in una terra politica, quella italica, popolata solo da ‘nani’.

 

Il Presidente invoca il ‘contagio’ della solidarietà, e va bene, ma quando arriverà il ritorno alla tanto agognata ‘normalità’?

 

C’è, nel discorso del Capo dello Stato, poi, anche e per fortuna una parte di speranza, figlia della sua indole e della sua formazione politica e culturale cattolica: “I sacrifici che stiamo facendo da oltre un mese stanno producendo i risultati sperati e non possiamo fermarci proprio adesso. Vorrei dire: evitiamo il contagio del virus e accettiamo piuttosto il contagio della solidarietà tra noi.

Mattarella Conte

Risponde così Mattarella, fornendo un assist di fatto al premier Conte che ha imposto l’ennesimo lockdown

Ma quando potremo tornare alla normalità, si chiedono, con tono e timore sempre più pressante, gli italiani? Risponde così Mattarella, fornendo un assist di fatto al premier Conte che ha imposto l’ennesimo – e ormai sempre più impopolare – lockdown al Paese fino al 3 maggio: “Sulla base di valutazioni scientifiche e secondo le indicazioni che verranno stabilite si potrà avviare una graduale, progressiva ripresa, con l’obiettivo finale di una ritrovata normalità.

Fino ad allora non bisogna abbassare la guardia, avverte: “Fino a quel momento è indispensabile mantenere con rigore il rispetto delle misure di comportamento. Stiamo per vincere la lotta contro il virus o, quanto meno, quella per ridurre al massimo la pericolosità. In attesa di farmaci specifici e di un vaccino che lo sconfigga del tutto”. Sono, evidentemente, tempi assai al di là da venire.

covid 19 meteo estate e primavera

Ad agosto, dunque, andremo in spiaggia (forse…), ma belli distanziati un metro e 80 cm gli uni dagli altri, tra gli ombrelloni

Mattarella, insomma, fa capire che le forme di precauzione e contenimento sanitario e sociale del virus, a partire dall’ormai tristemente noto modello del “distanziamento sociale” andranno avanti a lungo, ben oltre quel primo ‘allentamento’ delle misure di ‘chiusura’ che – forse, ‘forse’ – verranno allentate a partire da maggio. Vuol dire che si farà giugno, luglio, che arriverà l’estate. Ad agosto, dunque, andremo in spiaggia (forse…), ma belli distanziati un metro e 80 cm gli uni dagli altri, tra gli ombrelloni (e in acqua? Che si fa, in acqua?!) e nelle cabine, e insomma, tra il crollo del turismo, le paure e le angosce delle famiglie, sarà un ‘bella ciao’, estate 2020: pochi la vedranno e la godranno.

 

Gli italiani, però, hanno i nervi a fior di pelle e i politici pure…

preoccupazioni italiani

Gli italiani, però, hanno i nervi a fior di pelle e i politici pure…

Il problema è che gli italiani – proprio come una classe politica, che rispecchia ‘sempre’ umori e sapori del Paese, non è mai né troppo sopra, né troppo al di sotto, di essi, e che è tornata a litigare, oggi più di ieri e, soprattutto, come se non ci fosse domani tra governo e opposizione e pure dentro la maggioranza, come se la crisi epocale fosse già bella che finita, superata, archiviata – sono stanchi, sfibrati, nervosi, spaventati. Preoccupati per un futuro che vedono sempre più, ogni giorno che passa, a tinte fosche.

La Ue e i suoi ‘rigoristi’ che vogliono tenere il ‘cappio al collo’ all’Italia come ai Paesi dell’Europa del Sud (via Mes, e non solo via Mes…) non aiutano a vedere più ‘rosa’, il Resto del Mondo neppure.

BUONA PASQUA

Buona Pasqua

In più, appunto, è Pasqua, ‘Pesach’ (“passaggio”) per gli ebrei – che dalla cattività degli egizi arrivarono alla Terra promessa, ma solo dopo infiniti sacrifici, lutti e rinunce – Passione (e, solo dopo, Resurrezione…) per i cristiani. Sarebbe anche arrivato, in teoria, il tempo di riunire la famiglia, mangiare l’agnello, rompere le uova, ridere e scherzare con gli amici, e invece niente, mai ci fu Pasqua più ‘penitenziale’ di questa.

troisi

“Ricordati che devi morire!”. “

Una di quelle Pasque che solo il Savonarola della ‘mitica’ versione di Troisi e Benigni (“Ricordati che devi morire!”. “Savonaro’, aggio capito! E mo’ mo’ scrivo!” la risposta) in Non ci resta che piangere potrebbe considerare come festa della ‘perfetta’ espiazione.

 

Il virus non santifica le Feste. Sono 100 mila i casi positivi da Covid19. La Lombardia, la più martoriata, è un lazzaretto…

coronavirus italia

Il Virus non santifica le feste

Del resto, va anche detto che il virus non conosce né ‘santifica’ le Feste. E, infatti, anche dal fronte dell’emergenza sanitaria non arrivano buone notizie (anzi, ne arrivano di pessime): il dramma, e la sindrome, da Covid19 sembra proprio non finire mai. Ieri è stata sfondata quota 100 mila: sono ormai 100.269 le persone attualmente positive in Italia, un aumento di 1996 unità (più alto di quello di ieri). I morti tornano a superare quota 600, anche se i dati restano tutto sommato stabili.

Si conferma, però, il calo dei ricoverati. Il rapporto tra tamponi fatti e casi individuati è di 1 malato ogni 12,1 tamponi fatti, l’8,3%, dato leggermente più alto, ma stabile.

covid19

I valori peggiori di quelli dell’altro ieri sono spinti anche dalla situazione più critica rispetto al giorno precedente della Lombardia. Regione ridotta, ormai, a un lazzaretto di manzoniana memoria, tanto per abbondare in paragoni, e dove non riaprirà un bel nulla – come dice subito, mettendosi di traverso alle timide riaperture annunciate da Conte in tv – il governatore leghista, Attilio Fontana. Altro che cartolibrerie, librerie, negozi pre maman e altre amenità che, invece, nel resto del Paese, piano piano tireranno su la clère, come si dice in milanese (con un antico francesismo), le serrande. A far capire il dramma dei numeri lombardi, c’è un dato che vale tutti gli altri: i morti complessivi di coronavirus del Lazio, dall’inizio dell’epidemia, sono tanti quante le vittime in Lombardia di ieri: 272.

 

Anche il resto del Mondo geme e freme. Il dramma degli Usa

usa coronavirus

I casi di contagiati da Covid19 sono 1,7 milioni, 500mila solo negli Stati Uniti

Certo è che anche volgere lo sguardo al resto del mondo, cioè su scala globale, la pandemia non sembra avere mai fine: si ammalano gli sceicchi della casa reale saudita, non migliora il premier britannico Johnson, né atleti o star vip. In totale, i casi di contagiati da Covid19 sono 1,7 milioni, 500mila solo negli Stati Uniti, che ieri ha abbondantemente superato i 2 mila morti in appena 24 ore. Forse verranno rinviate le elezioni primarie in molti Stati, forse verranno rinviate le presidenziali previste nel 2021, chi può dirlo. ‘Molto meglio’ vanno gli stati dittatoriali: in Russia, Cina, ma anche in Ungheria (che fa parte della Ue, ma nessuno dice niente) semplicemente non si vota e amen.

 

Il Papa celebra da solo la Pasqua più triste della cristianità

Papa Francesco

Il Papa celebra da solo la Pasqua più triste della cristianità

E così, anche vedere la scena di papa Francesco I che celebra la via crucis da solo – con, si badi, le meditazioni fatte dagli “ultimi degli ultimi”, i carcerati – stringe il cuore. E per quanto forte arrivi il suo messaggio di speranza (“la fede pasquale nutre la nostra speranza”), compassione (“fate un gesto di tenerezza verso chi soffre”), di solidarietà (“fermate le guerre, il virus non conosce frontiere”), per quanto riecheggiano le sue parole, meno recenti, ma ugualmente tonanti, contro “i discorsi populisti che ricordano quelli di Hitler del 1933”, le chiese solo desolatamente aperte ma vuote, senza preti né messe, le veglie e i sepolcri sono stati tutti cancellati, non si tengono. Notizie che non aiutano l’anima profonda del Paese – quel cattolicesimo di chi, anche laico, come diceva Benedetto Croce, “non può non dirsi cristiano” – ad affrontare in modo sereno la Pasqua cristiana.

 

Il ferreo lockdown imposto dal governo fino al 3 maggio ‘si mangia’ tutti i ‘ponti’ degli italiani. I timori del Viminale

tutti a casa sordi de filippo

Tutti a Casa-Sordi-De Filippo

In sovrannumero, anche il ferreo lockdown imposto dal governo al Paese fino al 3 maggio (e che, molto probabilmente, verrà confermato anche molto oltre, almeno per le attività ‘non’ essenziali) non aiuta gli italiani che – ogni anno – attendono la ‘laica’ Pasquetta, così come i ‘laici’ ponti del 25 aprile e del Primo Maggio, per divertirsi, mangiare, fare allegre scampagnate. Quest’anno niente, Tutti a casa!’, ma non nel senso del vecchio film con Alberto Sordi, che raccontava la fuga dalla guerra, nel’ 43, tra mille espedienti, ma tutti ‘reclusi’ a casa, con tanto di relativi allarmi e allarmismi.

Luciana Lamorgese

Luciana Lamorgese

Preoccupazioni, quelle per l’ordine pubblico, che assillano, giustamente e per primo, il Viminale, tanto che l’ex prefetto e oggi ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, sente “il rischio di gravi tensioni. Serve una strategia complessiva – avverte – di presidio della legalità” e, proprio in una circolare diramata a tutti i prefetti, indica in “possibili focolai estremisti” la spada di Damocle sul Paese, forse lisciando solo un po’ troppo facilmente la minaccia più ‘vera’, quella delle mafie.

 

Mattarella getta acqua sul fuoco tra Conte e Salvini con il suo appello accorato su “speranza e fiducia in una sorte comune”

Sergio Mattarella

Mattarella sa che il Paese è a rischio

Mattarella lo sa che il Paese è a rischio, che già ribolle, e sa e vede anche che torna a ribollire, con prepotenza, anche la lotta politica. Non solo quella tra maggioranza e opposizione (mai i rapporti sono stati così bassi, peraltro), ma anche in merito e pensando  ai rapporti, ormai logori, che si attorcigliano dentro la maggioranza, quelli tra Iv versus M5S o contro Pd-LeU, quelli tra Pd e M5S.

MES

MES-fondo salva Stati

E così, il presidente, questa volta, spinge sì sulle emozioni, rassicurando un Paese in forte crisi di tenuta per il futuro, ma manda anche un messaggio di ‘pace’ politica – e non solo pasquale – anche al principale leader dell’opposizione, Salvini, ancora furibondo per le accuse di Conte durante la conferenza stampa dell’altra sera, quando il premier ha puntato il dito, facendo nomi e cognomi, contro lui e contro la Meloni, risparmiando, per capirsi, il solo Berlusconi, con la scusa di ‘difendere’ la scelta italiana, in sede di riunione del Consiglio Ue, sul pomo della discordia Mes.

MES Conte Salvini Meloni

MES, Conte Salvini e la Meloni

Insomma, il capo dello Stato, mentre all’inizio dell’emergenza, il 5 marzo, aveva dovuto puntellare le misure straordinarie e le “decisioni univoche” prese dal governo, e poi, il 27 marzo, richiamare l’Europa a rispettare la propria vocazione solidale, ieri si è tenuto ben distante dalle rinascenti polemiche politiche senza dedicare neanche un accenno alla battaglia che il governo sta portando avanti in Europa, ma facendo capire – anche, evidentemente, grazie alla telefonata che gli ha fatto il leader della Lega, Salvini, il quale, non a caso, ieri sera si era di molto ‘rabbonito’ – che la pax politica e istituzionale va preservata e garantita (e il garante, ovviamente, è lui…) perché ancora contiamo i morti e perché ancora non siamo usciti dal ‘picco’ della crisi sanitaria, figurarsi se ci possiamo permettere una crisi politica e istituzionale, con tutto quello che ne consegue.

vigilia di pasqua

Alla vigilia di Pasqua, il capo dello Stato vuole infondere energie

Alla vigilia di Pasqua, il capo dello Stato vuole infondere energie, cementare la tenuta psicologica dei cittadini, mostrare una via d’uscita e, sempre in quest’ottica, ha voluto chiudere il suo breve intervento assicurando che il Paese deve coltivare “speranza e fiducia” uniti in una “sorte comune”.

 

Salvini: “Conte? Già perdonato. Io vado oltre gli insulti” (sic)

conte salvini

Salvini: “Conte? Già perdonato. Io vado oltre gli insulti”

Insomma, com’è e come non è, guarda caso, proprio complice la telefonata – prima di fuoco, poi dai toni più distesi – fatta da Salvini all’indirizzo del Colle, sempre ieri, ma nella prima mattinata, a sera il leader della Lega decide di vestire i panni – pasquali – del ‘figliuol prodigo’, di spezzare pane e bere vino:  collegato con Stasera Italia (Rete 4) dice che “Io vado oltre gli insulti, ho già perdonato. Siamo a Pasqua, c’è la resurrezione di nostro Signore. Chi sono io per giudicare? Ma immaginiamo se fosse stato Berlusconi a insultare l’opposizione, a fare i nomi, cosa sarebbe successo?”.

europa conte salvini

Salvini perdona Conte

Poi, appunto, spiega da cosa e da chi deriva la sua nuova veste da ‘agnello’. Dopo l’attacco del premier Giuseppe Conte (che lo ha accusato, in diretta tv, di ‘barare’ sulla posizione italiana sul Mes e di volerlo boicottare nella Ue) – spiega Salvini – al Presidente della Repubblica “ho detto che ero sorpreso e rammaricato, anche perché il Presidente Mattarella, sempre improntato al dialogo e noi abbiamo sempre voluto dialogare, se dall’altra parte non ascoltano le nostre proposte, bocciano i nostri emendamenti e, di più, mentendo ci insultano in diretta televisiva penso che Conte non abbia capito l’emergenza che corre l’Italia e penso che invece il Presidente Mattarella lo abbia capito benissimo”. Poi aggiunge e ricorda, perfido, che “Io ho chiamato Conte nelle ultime settimane, più volte, ma sentirsi insultare in diretta televisiva mentre l’Italia soffre, nel Venerdì Santo, mentre il Papa fa la Via Crucis non è degno di una carica come la Presidenza del Consiglio.

Salvini Matteo

Matteo Salvini

In pratica, Salvini cerca di dividere le sorti – e le sue bordate polemiche – di Conte da quelle di Mattarella, anche perché neppure uno come Salvini può permettersi di prendersela con il presidente “più amato dagli italiani”. E così, conclude irenico Salvini, “io ho già perdonatoConte e “sono pronto a collaborare”, ma non manca di sottolineare, acido e perfido, di un “Mattarella molto preoccupato dallo scontro politico in atto” che è un po’ come dire che Conte ‘se l’è cercata’

 

Anche la Meloni si fa ‘irenica’ e benedice il nuovo dialogo…

conte meloni

Giorgia Meloni vs. Conte

Anche la Meloni – che con Conte ha aperto un conto assai personale dato che il premier l’ha accusata, sbagliando, di aver votato il Mes, nel 2012, quando però la Meloni già non era più ministra del governo Berlusconi e, dall’opposizione dove stava, al governo Monti, votò invece contro… – si fa concava e convessa: ringrazia Mattarella per queste parole di speranza e di esortazione agli italiani a non perdersi, a comprendere quanto sia importante rispettare le regole fino alla fine. Sono parole importanti per le quali ringraziamo il Presidente della Repubblica, che ovviamente si rende conto come tutti noi che domani e dopodomani saranno forse alcune delle giornate più difficili da quando è iniziata la ‘quarantena’ perché non si potranno passare la Pasqua e la Pasquetta con i propri cari, con la famiglia, con gli amici. È importante ricordare dunque che quello che stiamo facendo lo stiamo facendo per aiutare la nostra Nazione e per aiutare anche quelle persone che amiamo”.

meloni mattarella

Meloni e il Presidente Mattarella

Ma, verso Conte, a differenza di Salvini, la leader di Fratelli D’Italia non fa sconti, forse proprio perché colpita sul piano intimo e personale: “Sono rimasta colpita – spiega in un’intervista al Tg4 (le reti Mediaset, ovviamente, soffiano tutte sul centrodestra, ndr.) dal fatto che Conte aveva annunciato la conferenza stampa alle due e poi l’ha fatta alle 20. E’ arrivato con un lunghissimo testo scritto. Questo vuol dire che ha passato metà del pomeriggio a scrivere quello che doveva dire contro di noi… Le pare normale che in momento come questo Conte sta lì un pomeriggio a scrivere un testo contro di me? E poi il problema sono io? Io credo che la rissa sia voluta perché da ieri stiamo parlando solo di questo e non più delle palle del governo. Non cado in questo gioco”.

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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Insomma, anche la Meloni preferisce, dopo le parole (e un’altra telefonata ricevuta, a sua volta?) da Mattarella di glissare ed evitare di fare la propria, consueta, faccia feroce, ma non dimentica lo schiaffo subito e, prima o poi (più prima che poi) intende lavarlo col sangue, magari in un duello…  

 

La verità è che la ‘stagione dell’unità’ e del ‘dialogo’ è bella che finita, anzi forse non è mai neppure davvero iniziata…

 

La verità è che la – brevissima – stagione del dialogo per affrontare uniti la lotta al coronavirus è bella che finita e che, anzi, forse non è mai neppure davvero cominciata. Dopo il finora unico voto coram populo, quello sullo scostamento di bilancio passato, nelle due Camere, con il placet dell’opposizione, per varare la prima ‘manovrona’, quella di marzo, quando si è arrivati al dunque, si è visto che il ‘tavolo’ tra governo e opposizione finiva, a ogni riunione, sempre più a gambe all’aria.

Infine, durante tutta questa settimana la tregua tra governo e opposizione aveva vacillato durante l’esame del dl Cura Italia e, alla fine, al Senato, nel primo voto che contava, il centrodestra ha votato in modo compatto contro il governo – che, da par sua, ha messo la questione di fiducia – e neppure si è astenuto adducendo la risposta negativa del governo a far passare parte dei suoi emendamenti.

 

Il centrodestra ha votato contro il decreto Cura Italia

Decreto Cura Italia

Il dl Cura Italia è diventato un maxi-decretone omnibus

Poi, a far infiammare le braci che covavano sotto la cenere è stato lo scontro sul Mes, sulle sue ‘condizionalità’ e sul fatto che l’Italia lo abbia firmato o meno, nel Consiglio Ue. Prima le dure critiche di Salvini e Meloni per la firma dell’Italia all’accordo in seno al Consiglio Ue, poi la dura replica di Conte che li ha attaccati a testa bassa durante la conferenza stampa di ieri. “Stupito e indignato” Matteo Salvini ieri mattina ha così alzato la cornetta ed ha chiamato Sergio Mattarella, che da settimane chiede un atteggiamento di unità alla politica, davanti all’epidemia.

 

La telefonata ‘indignata’ di Salvini a Mattarella.

“Ascolto attento e rammarico” la risposta del Colle

presidente Mattarella telefono

Il Presidente Mattarella

Al Presidente, il leader della Lega ha chiarito che le parole di ieri del premier sono “la pietra tombale sul dialogo con il governo”. Ascolto attento e rammarico per il clima che si è creato sono state le uniche reazioni del Capo dello Stato. Dal Quirinale non trapela nulla della telefonata di ieri, ovviamente, ma da settimane il Capo dello Stato sollecita un atteggiamento di solidarietà, unità e senso di responsabilità per affrontare l’emergenza coronavirus subito e la ripresa – cioè la famosa ‘fase due’ – poi, subito dopo. Difficilmente le accuse reciproche di queste ore tra governo e opposizione si possono catalogare come una forma di garbato dialogo istituzionale, anche se il Presidente non intende certo entrare nel merito delle scelte di questi giorni e, dunque, non attribuire colpe o meriti, ma la differenza di toni e di ‘stile’ tra lui e il premier Conte è sotto gli occhi di tutti… 

 

Lega e FdI: la loro pietra tombale nel dialogo con il governo

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Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Inoltre, è ormai indubbio e assodato che il clima nei palazzi della Politica non solo non sia dei migliori, ma che si sia invelenito oltre ogni limite e umana decenza, dati i tanti morti da Covid19. Anche la leader di FdI si è detta preoccupata e ha accusato Conte: “è stato molto scorretto e scomposto” anche perché, appunto, l’ha tirata in ballo di persona. Matteo Salvini lo ha spiegato chiaro e tondo a Mattarella: la conferenza stampa di Conte di ieri ha messo una “pietra tombale sul dialogo con il governo” perché – gli ha detto – come si fa ad avere un dialogo con chi si comporta “come in un regime sudamericano?”. Anche Giorgia Meloni attacca: FdI “ha sempre fatto la sua parte per aiutare la Nazione, ma ci sono state sbarrate tutte le porte. Credo che Conte cerchi la rissa con l’opposizione per sviare l’attenzione dalle troppe cose che non funzionano”.

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Il leader della Lega, Matteo Salvini

Per il resto, durante la telefonata mattutina al Colle, Salvini ha confermato l’impegno della Lega e dei suoi amministratori “a fare di tutto per salvare le vite dei cittadini oggi e i loro posti di lavoro e risparmi domani”. “Dal governo – ha rincarato la dose Salvini – noi e milioni di Italiani ci aspettiamo risposte, ascolto e soluzioni, non polemiche o insulti, specie mentre c’è grande preoccupazione per la situazione economica delle famiglie e delle imprese italiane che dopo oltre un mese dalla chiusura non hanno ancora ricevuto un euro di aiuto dal governo e dall’Europa”.

 

Mes e non più Mes: torna il vecchio/nuovo terreno di scontro

 

Quanto al merito delle misure, tutti i partiti sono ancora concentrati sull’esito dell’Eurogruppo di giovedì scorso. Meloni e Salvini continuano ad attaccare le scelte del governo e soprattutto chiedono di non usare il Mes, a cui invece apre Forza Italia. Ma anche Antonio Tajani critica il presidente del Consiglio e annuncia che gli azzurri non voteranno il decreto liquidità per le imprese.

Antonio Tajani

Antonio Tajani

La maggioranza si unisce, quasi tutta, attorno al premier. Il M5s difende Conte e attacca Lega e FdI che “diffondono fake news”, ma nel Movimento la ‘fronda’ anti-Mes rischia di diventare, molto presto, una voragine, dentro i gruppi.

Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti, segretario del Pd, è molto più tiepido: apprezza l’impegno nelle trattative a Bruxelles ma chiede di “continuare la battaglia per avere di più”. Del resto, Conte ha bocciato la proposta dem di una ‘tassa’ sulla ricchezza che, avanzata da Delrio col placet della ‘sinistra’ interna, ha già messo sul ‘chi vive’ la minoranza interna degli ex renziani che, oggi raccolti nella corrente di Lotti e Guerini, Base riformista, sempre più mal sopportano la ‘virata a sinistra’ del Pd e l’asse dei ministri ‘di sinistra’ Speranza-Boccia che guida. 

 

Intanto, lo scontro si ‘anima’ anche dentro la maggioranza…

ITALIA VIVA

Il simbolo di Italia Viva

Italia Viva, invece, chiede invece che si utilizzi il Mes dopo un dibattito parlamentare. Una posizione che, se si incrociasse con quella di parte dell’M5S come di Lega e FdI, che chiedono di fatto la stessa cosa (un dibattito parlamentare sul Mes), potrebbe far diventare ‘quel’ dibattito parlamentare molto pericoloso. Proprio come lo fu, l’8 agosto 2019, il dibattito sulla Tav che, al Senato, portò alla caduta, senza voto, del Conte I. Lo stesso premier, presto, chiederà, con un passo formale, di ottenere un mandato pieno a trattare, da parte delle Camere, e vorrà ottenerlo ‘prima’ del Consiglio europeo del 28 aprile, anche se la “forma” di questo mandato è ancora tutta da verificare.

 

Il rischio di un dibattito parlamentare sul Mes per Conte

il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra

Il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra

La più “classica” sarebbe quella di una risoluzione di maggioranza che accompagna, di solito, l’informativa del presidente del Consiglio prima dei consigli europei. Ma chissà che il governo non punti ad avere un mandato ancora più chiaro, almeno nei contenuti. Meno probabile che si arrivi alla richiesta di riottenere un nuovo voto di fiducia. Di certo, con un appoggio netto del Parlamento, Conte potrà sedersi al tavolo dei leader Ue con più forza, un po’ come ha fatto mercoledì scorso all’Eurogruppo il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra, dopo il “no” agli eurobond dell’Assemblea parlamentare olandese.

ministro dellEconomia Roberto Gualtieri

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri

Una risoluzione servirà anche a fare chiarezza tra Pd e M5S sul nodo Mes. Roberto Gualtieri in serata torna a ribadire che il fondo, anche senza condizionalità, “non ci serve”, ma nel Pd la discussione è aperta e ieri, al premier, i dem non hanno evitato di porre un quesito: perché non utilizzare, grazie al Mes, risorse pari al 2% del Pil per le spese sanitarie, date ‘senza condizionalità’? Tuttavia il muro del M5S, al momento, non cede.

 

Nel M5S, sul Mes, si rischia la deflagrazione finale…

il senatore Mario Michele Giarrusso

Il senatore Mario Michele Giarrusso

Anche perché nei gruppi parlamentari pentastellati c’è un’ala filo-sovranista che vede il Mes come il peggior dei mali e non si fida delle “non condizioni” previste dall’Eurogruppo esclusivamente per il periodo dell’emergenza. “Il Movimento è purtroppo stretto tra l’incudine e il martello. Ovvero tra i leghisti spacciatori di fake news e il Pd che grida ai 4 venti che vuole il Mes”, scrive su Fb il senatore Mario Michele Giarrusso.

sergio battelli

Sergio Battelli

Le parole di Conte sembrano per ora aver placato la fronda, ma il rischio di un cortocircuito è dietro l’angolo. “Se qualcuno nel M5S ha nostalgia del sovranismo e non si sente più a suo agio nel nostro gruppo ne tragga le conseguenze”, avvertiva ieri Sergio Battelli in un’intervista al Foglio.

 

L’estremo tentativo di Conte per ottenere gli eurobond

Eurobond

Conte, in ogni caso, parlerà alle Camere nei prossimi giorni e, nel frattempo, punterà sulla sponda francese e su quella tedesca per inserire la parola eurobond nel “Recovery Fund” sul tavolo del Consiglio Ue. “E’ la risposta più saggia e il consenso nell’Ue cresce”, sottolinea speranzoso e fiducioso il titolare del Mef, Roberto Gualtieri, ma le incognite non mancano sia sulla tempistica dell’emissione dei bond sia su eventuali limiti all’uso delle risorse.

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Il viceministro all’Economia Laura Castelli (M5S)

Allo stesso tempo il governo lavora al decreto aprile, cioè alla nuova manovra economica da 50 miliardi. “Le risorse saranno molto più consistenti” assicura Gualtieri mentre il viceministro al Mef Laura Castelli spiega che, nel decreto, ci sarà lo sblocco degli investimenti (nel segno del modello Genova per i cantieri) e un capitolo ad hoc per i Comuni. Per quanto riguarda le Camere, l’esecutivo, spiega una fonte di governo, darà prima l’ok alla richiesta alle Camere di nuovo deficit, poi dopo il 20 aprile, varerà il decreto e solo successivamente ci sarà l’ok al nuovo Def, in ritardo rispetto ai tempi ma con il “permesso” già accordato dalla Ue agli Stati membri. Sempre se avrà ottenuto l’ok delle Camere

 

[in copertina Salvador Dali Mug Geopoliticus Child Watching The Birth of The New Man (1943)]


 

NB: L’articolo è stato pubblicato, in forma più breve, sul sito di Tiscali notizie il 12 aprile 2020