Fumare il sigaro Toscano® ai tempi del coronavirus…

 

Un articolo scritto per la rivista ufficiale, versione online, del sigaro Toscano®

 

 

NB: Questo articolo pubblicizza articoli e marche di sigari che vendono fumo, prodotto che “nuoce gravemente alla salute“, si sa. Ne consigliamo, quindi, la lettura solo ad adulti maggiorenni e in ottemperanza a tutte le leggi vigenti in materia …

Parliamoci chiaro, la vita quotidiana – per un fumatore di sigaro – è complicata di suo. A casa, come si sa, difficilmente si può fumare in santa pace. La tua compagna, mediamente, ti dice che “si ‘impuzzoniscono’ le tende” e ti caccia sul balcone (il guaio è che devi avercelo, un balcone…). Nei locali pubblici (bar, ristoranti, pizzerie, discoteche), da quando è entrata in vigore la mai troppo vituperata legge Sirchia, anno domini 2003, che obbliga al divieto tassativo del fumo ‘dentro’ – come sappiamo fin troppo bene, noi fumatori – i locali, tranne nelle – pochissime – sale completamente areate per tabagisti, ma è molto faticoso fumare anche ‘fuori’, cioè seduti nei tavolini all’aperto.

Nei bei tempi, che tanto rimpiangiamo oggi, in cui il ‘distanziamento sociale’ non sapevamo neppure cosa fosse (e tantomeno lo sapevano i gestori dei locali che ammassavano tavolini uno accanto all’altro…), trovavi sempre quello – più facilmente ‘quella’ – che ti diceva “Scusi, ma Lei deve proprio fumarlo questo sigaro che puzza così tanto?!” o “Si deve spostare, sto respirando il suo fumo?!”.

A poco servivano, peraltro, in quei casi le cortesi rimostranze timidamente contro-avanzate (“Signora, le faccio notare che siamo all’aperto, ho il pieno diritto di fumare, si sposti lei…”).

 L’unica soluzione possibile era fare come il sottoscritto: ‘appaltarsi’, in una sorta di usucapione da bar, il tavolino più esterno e più lontano dagli altri di tutti (il mio, per dire, è il primo da sinistra al Bar del Fico, piazza del Fico, storico locale romano che si trova dietro piazza Navona e dove si trova a giocare un noto circolo di scacchisti) e lì, in santa pace, accendersi uno o più buoni sigari.

Con il coronavirus le difficoltà sono aumentate, da un lato, e diminuite dall’altro. Infatti, ovviamente, i locali pubblici, dal 10 marzo in poi, sono tutti inesorabilmente chiusi, per rispettare il lockdown (giusto) e così resteranno, cioè chiusi, fino al 3 maggio, sempre che – si capisce – tutto vada bene.

Il fumatore di sigaro, dunque, cosa può fare? Farsi prendere da una crisi di nervi? Beh, per prima cosa, va ricordato che, tra i pochi esercizi commerciali rimasti aperti in base ai vari dpcm emanati dal governo, ci sono proprio le tabaccherie, refugium peccatorum di noi ‘viziosi’ da sigaro.

Come sa ogni vero fumatore di Toscano, però, una tabaccheria ‘non’ vale l’altra: c’è chi ha solo un modesto assortimento (per lo più Garibaldi, Antico Toscano, Antica Tradizione, più difficile trovare il Toscano Riserva, la ‘mia’ marca preferita del sigaro Toscano®!) e chi, invece, resta sempre al passo con le nuove ‘uscite’ (Mazzini, Puccini, Originale Italia 1891, per dire le ultime uscite del Toscano).

Va ricordato che è il gruppo industriale Maccaferri che detiene, dopo averlo ricomprato dall’americana British Tobacco, la produzione dell’intera filiera della produzione del Toscano, dalla lavorazione negli stabilimenti di Lucca e Cava de’ Tirreni (dove lavorano le mitiche ‘sigaraie’ che incartano, con veloci tocchi delle mani, i sigari uno alla volta, ancora a mano, con un procedimento artigianale e avvincente), a permettere a noi fumatori di sigaro di ‘fumare italiano’ con il sigaro Toscano®, altro fatto importante.

Ma c’è, invece, tornando all’anamnesi delle tabaccherie, chi tiene i sigari in modo ‘barbaro’, cioè alla rinfusa, tra troppo caldo e troppo freddo, e chi li conserva e gli espone negli appositi umidificatori.

Le mie preferite sono tre: ovviamente il negozio della famiglia Fincato, storica ‘casa’ della pipa e del sigaro a Roma, in Italia , di fatto, e in Europa (si trova all’angolo di piazza della Colonna Antonina, di fronte largo Chigi), la piccola ma ben curata tabaccheria di Domenico Pompeo a via dei Portoghesi / angolo via della Scrofa, la tabaccheria al Pantheon delle sorelle Di Rienzo, che è anche un bar/bistrot/ristorante (caro…) e campeggia sulla salita dei Crescenzi, poco prima di piazza del Pantheon.

In ogni caso, con le tabaccherie tutte (o quasi…) aperte si possono, quindi, scoprire nuove linee del nostro amato sigaro Toscano®, farne incetta, chiacchierare con il proprietario, di solito ‘assalito’ dai fumatori delle ‘normali’ – e ‘volgari’ – sigarette, delle giovanilistiche ‘cartine’ o, anche, dai fin troppo assidui habitues del gioco del Lotto…

Inoltre, uscire per “andare a comprare i sigari” è un valido, validissimo, motivo da scrivere, in bella copia, sula carta che, ormai, tutti ci portiamo dietro ogni giorno: la famosa autocertificazione per spostamenti. Insomma, il fumatore di sigari ha diritto a uscire di casa per fare ‘rifornimento’! E scusate se è poco!

Inoltre, cosa c’è di meglio che farsi una bella passeggiata a/r (“andata&ritorno”) nel cuore del centro storico di Roma, deserta e silenziosa, aspirando (o non aspirando…) un sigaro, naturalmente solo nei casi strettamente previsti e consentiti dalla legge? Per me, davvero, è una gioia impagabile.

Anche il balcone – o, meglio, ‘balconcino’ – di casa merita di essere amato, e riscoperto. Basta un piccolo treppiede o tavolinetto di appoggio per poter ‘squadernare’ gli attrezzi del mestiere (tagliasigari, portasigari, spegni sigari, a loro volta tutti made in Toscano®, per quanto mi riguarda) e fumare placidamente, leggendo i giornali arretrati, un buon libro lasciato lì da troppo tempo, ascoltando musica o seguendo il filo (di fumo…) dei propri pensieri. Ed ecco che la fumata di sigaro Toscano® riacquista vigore, consistenza, piacere, voluttà. Infine, una nota personale.

Faccio, per mestiere, il cronista parlamentare, cioè seguo i lavori e le attività del Parlamento, andando, fisicamente, però, più spesso alla Camera dei Deputati che al vetusto Senato. Proprio di recente, a causa delle disposizioni di protezione igienico-sanitarie imposte dal governo, anche la sala fumatori di Montecitorio, uno dei due lunghi corridoi che porta al Transatlantico, è stata chiusa per ragioni ‘igienico-sanitarie’ e per aiutare, appunto, il ‘distanziamento sociale’. Poco male!

Anche alla Camera c’è un bellissimo cortile interno, detto ‘cortile d’onore’, dove i fumatori – e anche, a dire il vero, i ‘non’ fumatori che però amano prendersi un po’ di bel sole – si riversano, specie in primavera ed estate. Inoltre, la presenza di comode panchine e larghe sedie permettono ai fumatori di sigaro – e tra deputati e senatori ce n’è davvero tanti! – una piacevole fumata in compagnia o, anche, in solitudine, a riflettere. Senza dire del fatto che fumare ‘in compagnia’ è anche un modo per strappare loro qualche notizia in più… Insomma, animo!, cari amici fumatori di sigaro Toscano®, il ‘sempre-verde’ vantaggio di essere un amante passionale e paziente del fumo lento fa sì che anche in questi terribili tempi di coronavirus, la vita sia degna di essere vissuta!

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NB: Questo articolo è stato scritto per la rivista ufficiale del sigaro Toscano®, versione on-line, giornale cui è possibile l’accesso solo previa iscrizione. L’articolo è invece uscito sul mio blog il 19 aprile 2020

Il link al sito della casa ufficiale del sigaro ®Toscano è questo:  https://www.clubamicideltoscano.it