“Col 2% ho fatto cadere due governi”. Renzi rilancia Italia Viva e lancia la sfida ‘riformista’ al Pd di Letta

“Col 2% ho fatto cadere due governi”. Renzi rilancia Italia Viva e lancia la sfida ‘riformista’ al Pd di Letta

20 Marzo 2021 2 Di Ettore Maria Colombo

“Con il 2% ho fatto cadere ben due governi”

Renzi Leader di Italia Viva

Renzi Leader di Italia Viva

Abbiamo il 2% nei sondaggi? E’ vero. Siamo detestati da un gran pezzo del Paese? – si domanda, parlando con i suoi, il leader di Iv Matteo Renzi, ma la domanda è retorica – Può anche essere vero – si risponde – . Però, con questo 2%, prima abbiamo mandato a casa Salvini, poi abbiamo mandato a casa Conte e abbiamo messo Draghi al governo. Quantomeno, abbiamo reso un grande servizio al Paese. La Storia, se non gli elettori, ci ringrazieranno. E anche per quel che riguarda gli elettori, lo spazio per un partito riformista, liberale, moderato ma avanzato su temi come i diritti, il garantismo, il lavoro, il Terzo settore, il sociale, c’è e ci sarà. Io lo stimo vicino al 10%. Lo faremo con altri? Bene. Lo faremo da soli? Avanti lo stesso. Ma ora animo, ragazzi, animo, che abbiamo tanto da lavorare!”.

Governo Draghi

Chi pensava che Matteo Renzi fosse sul punto di ‘mollare’ (ieri, un articolo uscito su il Foglio lasciava presagire questa scelta, rinunciataria e sconfittista, troppo per chi conosce bene Renzi), oggi dovrà ricredersi, e parecchio. Altro che ‘passo di lato’. Altro che ‘farò il conferenziere, girerò il Mondo, e tanti cari saluti ai miei’ come voci maligni hanno provato a insinuare. Altro che, persino, ‘voglio fare il segretario generale Nato’. Matteo Renzi si vuole (ri)mettere ‘al centro’ della scena politica italiana. Rivendicare quello che giudica come il ‘suo’ governo, il governo Draghi, e il suo ‘capolavoro’: aver mandato a casa non solo Conte, “ma anche Casalino e Ciampolillo”, come dice ai suoi. Aver sconfitto i due “pregiudicati spregiudicati Grillo e Travaglio”: così li definirà oggi, nel suo discorso: magari voleranno querele, senza dire che ci sono le querele spedite da Renzi a loro due… Aver “dato più forza all’Italia davanti agli italiani e anche davanti all’Europa”. Aver “fatto diventare la Lega di Bagnai e Borghi europeista-atlantista” (“uno spasso per me vederli votare Draghi” aggiunge). Aver dilaniato i 5Stelle, che nel 2023 saranno scomparsi”, come vaticina (e forse ha pure ragione).

M5S e Beppe Grillo

M5S e Beppe Grillo

Oggi Renzi parla all’assemblea nazionale di Italia Viva

 Insomma, per Renzi, queste sono tutte ‘medaglie’ da appuntarsi sul petto. E così, oggi all’assemblea nazionale di Italia Viva – che si terrà, ovviamente, in diretta streaming, Renzi parla alle undici, il suo discorso sarà trasmesso in diretta sulla sua pagina Facebook, tanto ormai non si può fare che così, maledetta/benedetta pandemia – il leader e fondatore di Iv rilancerà il suo progetto politico e rivendicherà il senso e l’orgoglio della sua ‘creatura’, Iv. Un’avventura faticosa, Iv: nessun radicamento sul territorio, niente ‘sezioni’, ma 38 parlamentari (18 senatori e 28 deputati). Insomma, un partito in vitro, nato e cresciuto nel Palazzo, ma oggi vicino a una pericolosa rottura. Da un mese, infatti, IV è già sotto due deputati, che hanno salutato Renzi durante la crisi del Conte 2 (la veneta Rostan e il lucano De Filippo) ma presto perderà anche due senatori: il lombardo Comincini e l’umbro Grimani che stanno per tornare nella ‘casa madre’, il Pd, mentre anche altri due deputati (il romano Marino e l’abruzzese D’Alessandro) ‘ci pensano’. Insomma, sarebbe un ‘meno 4’. 

enrico letta pd parigi

“Letta mi sfida sul riformismo? Io sfido lui sul garantismo!”

Sul piano politico, invece, lo sfidante principale, il maggior competitor di Iv, e di Renzi, è diventato, paradossalmente, non FI o il partito di Calenda, o quello della Bonino, ma il Pd di Enrico Letta.

In due settimane, i dem, con il nuovo segretario – quell’#Enricostaisereno che Renzi detronizzò da premier in un amen – sono tornati attrattivi, appellig per i riformisti, i liberal, i democratici, i liberali. Renzi è pronto a sfidare anche Letta: “Auguri di buon lavoro a Enrico – spiega così la linea a suoi – ma mettiamolo alla prova e sfidiamolo su quattro fronti: giustizia, lavoro (e non reddito di cittadinanza), sblocca cantieri, diritti e donne”. “Poi – spiegherà invece, oggi, nel suo discorso – a Letta dirò: scegli tra noi e i grillini. Perché va bene dire di essere alternativi ai sovranisti (Salvini e Meloni), ma devi essere alternativo anche ai populisti (Grillo, Di Battista, Bonafede, i 5Stelle)”.

why not

Mettere il nome ‘Renzi’ nel simbolo? Why not?

E se, come temono alcuni parlamentari di Iv, Renzi dovesse restare solo e isolato? “Ragazzi, ora ci dobbiamo buttare a capofitto in una campagna di ascolto del Paese per tre mesi, poi tireremo le somme e decideremo come organizzarci”. E la ‘storia’ di Iv inchiodata al 2% dei consensi? “Amici miei, con questa legge elettorale, con il 3% in Parlamento si torna perché sono un milione di voti. Sto antipatico a tanta gente, ma il 10% degli italiani mi stima e mi apprezza. Quello è il nostro spazio, politico ed elettorale”. A costo di mettere il nome ‘Renzi’ nel simbolo? Why not? Si può fare. A partire dalle comunali di ottobre, quando il cognome di Renzi potrebbe fare capolino nel simbolo. 

 

NB: questo articolo è stato pubblicato sul Quotidiano Nazionale del 20 marzo 2021