In nome del popolo sovrano. “Perché ho deciso di firmare i referendum sulla giustizia di Radicali e Lega”

In nome del popolo sovrano. “Perché ho deciso di firmare i referendum sulla giustizia di Radicali e Lega”

7 Luglio 2021 1 Di Ettore Maria Colombo

“Perché ho deciso di firmare i referendum sulla giustizia presentati dai Radicali e dalla Lega”. Una lettera aperta uscita sul sito ‘presuntoinnocente.com’

Radicali Italiani

Radicali Italiani

Uno stralcio, minimale e non integrale, quindi poco comprensibile, di questa mia lettera aperta è uscito ieri sulle colonne de “Il Giornale” ed è rintracciabile cliccando qui
Invece, la versione integrale della mia lettera è uscita sul nuovo sito dei garantisti italiani e che trovate qui

referendum lega

Referendum

Il testo integrale della mia lettera aperta inviata al sito Internet dei garantisti presuntoinnocente.com

ettore maria colombo

Ettore Maria Colombo

“Perché una persona ‘di sinistra’, e anche un giornalista che cerca di fare il suo mestiere nel modo più obiettivo possibile, dovrebbe firmare i sei referendum promossi da Lega e Partito Radicale sulla giustizia? Semplicemente, perché è giusto così.
Inutile spiegare le ragioni dei referendum, c’è già chi lo ha spiegato, e molto bene, meglio di me. La questione della ‘mala giustizia’ è un male endemico dello Stato italiano e dei rapporti tra Stato e cittadini che ha caratterizzato l’intera vita della Repubblica italiana.

Il pool di mani pulite

Il pool di mani pulite

Senza entrare nel merito e senza perdersi in dotte ricostruzioni storiche, lo stesso fenomeno di Mani Pulite e di Tangentopoli è stato rivisto e riletto, pur solo dopo molti anni, evidenziandone i limiti, gli abusi, i tanti errori (l’abuso della carcerazione preventiva, le ‘confessioni’ estorte a forza, l’avviso di garanzia che diventava un ‘avviso di colpevolezza’, l’uso smodato dei media come grancassa indebita, etc.).

Giovanni Russo Spena

Giovanni Russo Spena

Ai tempi, a sinistra, un misero calcolo politico – la speranza di approfittare del ciclone Mani Pulite pensando di risultarne esenti – portò a un’acritica adesione a quel fenomeno. Solo un piccolo partito (Rifondazione comunista con Giovanni Russo Spena), alcuni penalisti insigni (Giuliano Pisapia) e alcuni avvocati difensori (Sergio Spazzali) che venivano da una storia politica molto ‘di sinistra’ misero in luce, vox clamans in deserto, le storture che quel tipo di indagini provocano e compivano, snaturando i principi fondamentali del diritto, ledendo diritto di difesa e principi costituzionali.

Giuliano Pisapia

Giuliano Pisapia

Nel prosieguo della sua azione, la magistratura italiana, divisa in correnti diventate pure fazioni di Potere, non ha mai smesso di ‘influenzare’ la politica italiana, condizionandone corso e natura. Cosa fatta, si potrebbe dire, capo ha. Ma non va affatto bene così perché il principio del ‘garantismo’ – cioè il diritto di ogni cittadino ad avere una giusta difesa e a essere considerato innocente fino all’ultimo grado di giudizio (il terzo) e non certo al primo (presunto) ‘grado’ di colpevolezza (l’avviso di garanzia, che – come dice la parola stessa – dovrebbe essere ‘a garanzia’ dell’imputato) è un principio sacrosanto e fondamento di ogni stato di diritto, per quanto la parola ‘garantismo’ sia stata svuotata e abusata, nel corso dei decenni, da chi ne ha fatto un uso politico per fini di pura lotta politica e ideologica.

silvio_berlusconi_FI

Il fondatore e leader di FI, Silvio Berlusconi

Solo pochi partiti, come il Partito Radicale, e pochi esponenti di ogni colore politico hanno mantenuto alta la bandiera e la lotta per una ‘giustizia giusta’ in modo coerente e specchiato. Gli stessi decreti Berlusconi, sulla giustizia, più volte reiterati, hanno impedito, sempre per finalità di lotta politica, di capire che il principio della divisione tra magistratura giudicante e magistratura inquirenti è, deve essere e deve restare un caposaldo di qualsiasi democrazia che voglia dirsi civile prima che liberal-democratica.

Sallusti e Palamara

Sallusti e Palamara

Oggi, lo scoperchiamento di scandali e pastette della magistratura, venuta alla luce grazie al libro di Luca Palamara, ‘Il Sistema’, scritto con Alessandro Sallusti, permette, finalmente, di gridare che ‘il re è nudo’. Ben venga, dunque, l’iniziativa di Partito Radicale e Lega, lontana dalla mia storia personale e politica, che lancia e dà forza ai sei referendum.

referendum giustizia salvini

Salvini ha parlato di “una pacifica rivoluzione che, la firma dei sei referendum potrà fare, dopo 30 anni, quello che non ha fatto la politica in Parlamento”

Salvini ha parlato di “una pacifica rivoluzione che, la firma dei sei referendum potrà fare, dopo 30 anni, quello che non ha fatto la politica in Parlamento”. Motivazione ineccepibile. Inoltre, a mio modesto avviso, i sei referendum non cozzano con la riforma della Giustizia, targata Marta Cartabia, che il ministro alla Giustizia sta approntando e presto porterà all’esame del Parlamento, con il consenso di tutte le forze politiche – quindi anche quelle di centrosinistra – che lealmente sostengono il governo Draghi.

Il premier Draghi e Cartabia

Il premier Draghi e Cartabia Ministro della Giustizia

Chi pensa che così si voglia mettere ‘la mordacchia’ alla magistratura sbaglia di grosso. L’esempio di magistrati martiri della nostra storia recente – da Falcone a Borsellino a tanti altri – resta forte e inscalfibile, ma se la magistratura non riesce, per propri vizi interni, a cambiare dall’interno, con una autoriforma sempre rinviata, è arrivato il tempo che cambi dall’esterno. Come per altri referendum promossi dai Radicali italiani, il Paese reale si imporrà, con la forza delle sue idee, sul Paese ‘legale’, restio a ogni cambiamento.

repubblica italiana costitizione italiana

Ogni cittadino della Repubblica italiana ha diritto di ‘schierarsi’, in scienza e coscienza

Infine, l’obiezione che un giornalista non deve, mai, essere ‘di parte’, risulta, a mio avviso, invalidata dalla necessità di ‘prendere parte’, quando un tema di battaglia civile e democratica si pone con così grande forza davanti all’opinione pubblica e impone, quindi, a ogni cittadino della Repubblica italiana di ‘schierarsi’, in scienza e coscienza.

I 6 punti del referendum sulla Giustizia

I 6 punti del referendum sulla Giustizia

“Ecco perché firmerò i referendum sulla giustizia, promossi dalla Lega e dai Radicali”.
Lettera aperta al sito “Presunto innocente” di Ettore Maria Colombo, giornalista professionista