“L’odore del sangue”. Torna in campo Mastella con le sue “truppe mastellate”. Il centro si rianima, in vista della sfida al Colle

“L’odore del sangue”. Torna in campo Mastella con le sue “truppe mastellate”. Il centro si rianima, in vista della sfida al Colle

5 Dicembre 2021 0 Di Ettore Maria Colombo

“L’odore del sangue”. Torna in campo Mastella, con le sue “truppe mastellate”… Il centro si rianima, in vista della sfida al Colle, ma per ora solo partitini minuscoli e Iv tengono bordone a Clemente

odore del sangue

Nb: questo articolo è stato pubblicato, in forma assai sintetica, sul Quotidiano Nazionale del 5 dicembre 2021

 

Clemente ‘come back’. Mastella sente ‘l’odore del sangue’

Clemente 'come back'. Mastella sente ‘l’odore del sangue’

Clemente ‘come back’. Mastella sente ‘l’odore del sangue’

Sarà che sente “l’odore del sangue”. Un sangue ‘misto’, peraltro, composto di elezione del Colle che si avvicina a grandi passi (meno di due mesi) e di rinascita del ‘Grande centro’ in quanto tale. Sarà che di ‘centri’ e ‘centrini’ è pieno l’intero spettro della politica italiana e, quindi, è ora che arrivi pure ‘Lui’ a dividere i ‘cattivi’ dai ‘buoni’. Sarà che pensa di avere ancora carte da giocare e frecce al suo arco, nonostante l’età, i rovesci subiti, i processi (andati in fumo) e il fatto, incontestabile, che viene da ben altra stagione politica, quella della vituperata Prima Repubblica.

Giampaolo Pansa

Giampaolo Pansa

Sarà per tutti questi fattori messi insieme, ma certo è che, ieri, politicamente è stata la giornata di un vecchio personaggio, Clemente Mastella. Oggi ‘solo’ sindaco di Benevento – rielezione vinta, appena due mesi fa, contro tutti e tutto, compreso il Pd che ha fatto carte false, ma del tutto inutilmente, per scalzarlo da dov’era – ieri esponente della Dc e fondatore dell’Udeur (all’attivo, tra l’altro, molti ‘cambi di casacca’ e pure la caduta di un governo, il Prodi II), ‘l’amico Clemente’ ieri ha riunito quelle che il grande giornalista politico Giampaolo Pansa chiamava, negli anni Ottanta, “truppe mastellate”.

Aladin e le ‘Mille e una notte’. Tornano in scena le famose “truppe mastellate” al teatro Brancaccio di Roma

Mille e una notte

Mille e una notte

Il ritorno sulla scena è da “mille e una notte”, pure sul piano scenografico e va in onda al teatro Brancaccio di Roma. Nasce, nello stesso teatro dove va in scena il musical ‘Aladin’, la nuova creatura politica di casa Mastella (lady Mastella è senatrice della Repubblica, oggi sta nel Misto: doveva dar vita ai ‘Responsabili’ o ‘Volenterosi’ per far sopravvivere il Conte 2, poi ci ripensò), “Noi di centro”, e sembra uscita da una lampada ‘mastellata’, ergo arabeggiante. Si tratterebbe, in teoria, di un’assemblea ‘costituente’, ma si riduce a un one man show di Mastella medesimo davanti a una sala strapiena, composta da truppe ‘mastellate’, appunto, giunte – felici ed esultanti – dal cuore della Campania, Beneventano e Irpinia.

Accetta i cookie preferenze, statistiche, marketing per visualizzare questo video.

Cerchio bianco, con bordo azzurro, nel simbolo c’è il nome, ‘Mastella’ (bianco su sfondo rosso) e, soprattutto, c’è lui. “La Dc è irripetibile – dice, e qui ai suoi fan viene un dolore fitto fitto – la sua storia, il suo modo di essere. Io voglio fare una cosa diversa – promette – aggregare, a partire da me (e te pareva, ndr.) un’area di centro che esiste. Noi siamo i terrapiattisti di centro”.

 

Mastella lancia ‘Noi di centro’ e punta al 10% (convinto lui…)

Mastella lancia ‘Noi di centro’ e punta al 10%

Mastella lancia ‘Noi di centro’ e punta al 10%

Un po’ scherza e un po’ no, l’ex ministro della Giustizia che guarda anche a Matteo Renzi per rafforzare un’area che quota “tra il 10 e il 12%” (chissà perché, quando nasce un’area di centro, punta sempre al 10%, sorta di soglia del bisogno, o del desiderio: lo assicurava Dini, poi Monti, etc): “Il mio invito è rivolto a tutti. La mia idea è quella diuna Margherita 2.0 (che, però, stava, stabilmente, nel centrosinistra, e non al centro, ma vabbé, questa sarebbe un’altra storia, da raccontare, ndr.): quelli che sono al centro devono mettersi assieme”.

il leader di Azione, Carlo Calenda

Il leader di Azione, Carlo Calenda

Tutti, ma proprio tutti, eccetto il leader di Azione, Carlo Calenda. Con lui Mastella si è scontrato più volte, anche in diretta tv, e ora gli riserva diverse, cattive, frecciate: “E’ un personaggio stravagante. Io sono michelangiolesco, lui tolemaico: pensa a sé stesso, non so dove andrà, farà la fine dell’asino di Buridano (quello che prendeva calci da entrambi i padroni, ndr.). Tanti anni fa gli facevo le raccomandazioni. Soffre questo complesso psicologico di inferiorità rispetto a me. Mi dispiace, ma io vado avanti a prescindere da lui”.

I ‘consigli’ al Pd e gli attacchi ai quei ‘matti’ dei 5Stelle

Pd e M5S

Pd e M5S

L’ex leader dell’Udeur, poi, dispensa ‘generosi’ (e interessati) consigli anche al Pd: “Non vince un’elezione dal 2006 (vero, solo che quella volta, quando le elezioni le vinse, seppur di misura, l’Unione, di cui faceva parte, poi Mastella, in due anni, ne fece cadere il governo, premier Prodi, ndr.). E’ costretto a rincorrere questi matti politici dei 5 Stelle… ma così non va da nessuna parte. A Letta eagli altri dico, rifate l’Ulivo!” (in cui, però, da quello che si capisce, lui non vuole entrare ma ci si potrebbe alleare…).

Fico arrivava con il pullman, ora arriva con 10 pullman con la scorta

Fico arrivava con il pullman, ora arriva con 10 pullman con la scorta

Poi non risparmia stilettate dure al M5S: “I 5 Stelle hanno recuperato la dignità del 2×1000… Fico arrivava con il pullman, ora arriva con 10 pullman con la scorta. Era solo eccentricità la loro, teatralità. La teatralità di Grillo che proprio qui si esibiva” (al teatro Brancaccio). “Questo partito volevo chiamarlo ‘Meglio noi’, meglio noi che quelli di oggi. Uno vale uno? Uno vale zero, vedendo questo vasto magma del mondo 5 Stelle”, dice e la platea, ovvio, esplode.

quirinale colle

Il Colle, Quirinale

Parlando di Quirinale, tema da cui nessun leader che si rispetti si può esimere, di questi tempi, Mastella, ovviamente, invita i partiti a “non tirare per la giacchetta Mattarella” che “pare che non ci stia” a dare il bis (e sai che ‘notizione’ ha dato: ormai lo sanno pure i sassi che è così).

Mastella avverte Berlusconi: “Attento, vogliono fotterti"

Mastella avverte Berlusconi: “Attento, vogliono fotterti”

Poi avverte Berlusconi: “Attento, vogliono fotterti (anche Di Maio ha espresso identico concetto, solo con toni più gentili: “vogliono fregarti…”). I colloqui Meloni-Letta la dicono lunga, perché questi vogliono eleggere Draghi a tutti i costi, dopodiché si rischia di andare al voto”. Insomma, Mastella si mette ‘in scia’ a Renzi e prova a ‘terrorizzare’ i parlamentari peones: se eleggete Draghi al Colle, poi si va a votare (il che può pure essere vero, non scontato). Solo che non si capisce quale possa e debba essere il candidato di Mastella al Colle (Casini?), senza dire che Mastella e la sua Udeur 2.0 contano su un solo ‘Grande elettore’, la moglie.

Le ‘vecchie glorie’ neocentriste che affollano il Brancaccio

Le ‘vecchie glorie’ neocentriste che affollano il Brancaccio

Le ‘vecchie glorie’ neocentriste che affollano il Brancaccio

Nella sala del Brancaccio, in ogni caso, si vedono comparire e calcare le scene vecchie e nuove figure del mondo centrista e neocentrista. Dall’ex ministro Dc (poi PPI, poi Udc) Francesco D’Onofrio agli esponenti di Coraggio Italia Gaetano Quagliariello (senatore) e Giorgio Silli (deputato), passando per l’ex sottosegretario Pino Galati e, anche, per l’attuale vicepresidente della Camera Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, che viene dalla Dc e poi proprio dalla Margherita (ma Rosato stava con Rutelli, tutt’altra storia…).

Mastella prende un caffè con Rosato e propone di dar vita a una Margherita 2.0, ma stavolta tutta e solo ‘neo-centrista’

Mastella prende un caffè con Rosato

Mastella prende un caffè con Rosato

Ed è proprio con Rosato – plenipotenziario di Renzi per i rapporti con gli altri partiti, uno che le trattative le sa fare, ha imposto i suoi candidati alle amministrative, ‘fregando’ posti ed eletti a Calenda, con cui Iv si era presentata nelle città, e anche imponendo l’ingombrante Iv a Pd e alleati – che Mastella si intrattiene amichevolmente per un caffè prima di salire sul palco.

Sia Mastella che Renzi sono considerati – dal Pd e dal centrosinistra, figurarsi dai 5S - dei ‘reietti’ o dei ‘nuovi ricchi’

Sia Mastella che Renzi sono considerati – dal Pd e dal centrosinistra, figurarsi dai 5S – dei ‘reietti’ o dei ‘nuovi ricchi’

I due disegnano strategie, per il Colle e non solo: è chiaro che sia Mastella che Renzi sono considerati – dal Pd e dal centrosinistra, figurarsi dai 5S – dei ‘reietti’ o dei ‘nuovi ricchi’ con cui sarebbe davvero ‘cafone’ sedersi a tavola, ergo urge una exit strategy per il futuro prossimo, specie in vista di elezioni politiche in cui, a occhio, ci saranno due poli grandi e attrattivi (centrodestra e centrosinistra, comprensivo di 5s) e bisognerà pur dar vita a un ‘terzo Polo’ che, per quanto centrista, moderato, liberale ed europeista possa e voglia essere, dovrà presentarsi, per essere attrattivo, davanti agli occhi degli elettori, come capace di superare l’asticella della soglia di sbarramento che (3% o 5%) sia è, oggi, improba.

Mastella, parla dei rapporti tra politica e magistratura

Mastella, parla dei rapporti tra politica e magistratura

Proprio perciò, dalla sala del teatro romano, l’ex guardasigilli lancia il “patto del Brancaccio”:Bisogna creare un’area centrale che si allea. Bisogna recuperare una Margherita 2.0, lo dico a Quagliariello e Rosato: facciamo un’alleanza al centro che è necessaria per il Paese”.

Poi, però, usa parole forti, dure come pietre, Mastella, quando parla dei rapporti tra politica e magistratura, ripercorrendo anche le inchieste giudiziarie che lo hanno interessato quando era ministro: “Viste le mie vicende, capisco anche le vicende di Renzi. Bisogna che la politica recuperi con la giustizia e viceversa. La magistratura ha il dovere di rispettare il mondo politico, non deve andare al di là“. “C’è un cancro, che non è la magistratura in quanto tale, che rispettiamo. Ma bisogna fare qualcosa”, segue, invocando l’intervento del Parlamento.

l'ex ministro Luigi Gui, coinvolto nello scandalo Lockheed nella metà degli anni '70

L’ex ministro Luigi Gui, coinvolto nello scandalo Lockheed nella metà degli anni ’70

Poi si paragona all’ex ministro Luigi Gui, coinvolto nello scandalo Lockheed nella metà degli anni ’70 (lo stesso che travolse il presidente della Repubblica Giovanni Leone) per poi essere riconosciuto innocente dalla Corte costituzionale: “Chi mi ripaga più?” si duole, oggi, del suo trapassato prossimo, Mastella.

Per ora rispondono all’appello di Mastella solo dei micropartiti: il Partito liberale europeo, Coraggio Italia, etc.

Francesco Patamia

Francesco Patamia

La palla ora passa alle altre forze di centro, dunque: accoglieranno l’appello di Mastella? Dal – minuscolo, infinitesimale, ma esistente – Ple (Partito liberale europeo) arriva un primo sì. “La chiamata fatta da Clemente Mastella a costituire una Margherita 2.0 ci trova evidentemente favorevoli”, dichiara, compunto e convinto, il presidente del Partito Liberale Europeo, Francesco Patamia, che con il tesoriere Giovanni Cocco, era in prima fila.

Gaetano Quagliariello, oggi senatore di ‘Coraggio Italia’

Gaetano Quagliariello, oggi senatore di ‘Coraggio Italia’

Gaetano Quagliariello, oggi senatore di ‘Coraggio Italia’, la formazione di Toti e Brugnaro che raggruppa, per lo più, ex di FI, ieri fondatore del sottogruppo al Senato, ‘Idea’, l’altro ieri intellettuale prestato alla politica e consigliere dell’ex presidente del Senato, Marcello Pera (il quale, a sua volta, coltiva ambizioni verso il Colle), sposa il progetto di una ‘federazione’ delle forze di centro, “ognuna con la propria tradizione e le proprie differenze”.

l’ex presidente del Senato, Marcello Pera

L’ex presidente del Senato, Marcello Pera

Ma il senatore non vede di buon occhio i veti, come quello posto su Calenda. “Per me l’appello resta erga omnes. Poi, la politica viaggia sulle gambe degli uomini. Sono quelle che devono conquistare gli spazi politici, non ci sono rendite di posizione garantite, soprattutto per una cosa che parte”, spiega, riflessivo, pacato, al solito, Quagliariello.

Insomma, se son rose (bianche) fioriranno, ma per ora ci sono solo le ‘gambe’ di Mastella, a voler costruire il nuovo centro. Mancano le altre, a prescindere dal fatto che siano o no delle gambette…