Malagò (CONI): mi fido di Meloni, ma la Politica non ‘occupi’ lo Sport
11 Settembre 2022Sommario
Della Meloni mi fido, ma lo Sport non si farà ‘occupare’ dalla Politica’. Parla il presidente del Coni, Giovanni Malagò
Nb. L’articolo è stato pubblicato sul giornale cartaceo e on-line Quotidiano.net l’11 settembre 2022
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, è molto preoccupato, in vista delle elezioni. Non perché stia assistendo a una campagna elettorale “non più brutta né cattiva di altre che ho visto”, forse perché, spiega, “con il passare del tempo si diventa saggi e molto meno tranchant che in gioventù”.
Malagò è “molto preoccupato” per i rincari dei prezzi, che stanno colpendo, mortalmente, anche lo sport e perché teme una Politica che “invece di occuparsi dei 46 milioni di italiani che non fanno sport, e cercare di invogliarli a farlo, vuole metter le mani sui 14 milioni di tesserati, individuali e a squadre, che sport lo fanno e che noi, al CONI e al CIO, sappiamo quali e quanti problemi hanno e, ogni giorno, affrontano”. Lo abbiamo intervistato a lungo nel suo ufficio, che si trova al Foro Italico, sede del Comitato Olimpico Nazionale Italiano, per le pagine del ‘Quotidiano Nazionale’.
Presidente, cosa chiede, in sintesi, lo sport italiano alla Politica?
“Chiediamo e pretendiamo rispetto. Vogliamo che la Politica si occupi di sport e non ‘occupi’ lo sport, come di recente è avvenuto. È inelegante fare riferimenti personali e diretti (ma qui ce l’ha, chiaramente, con la sottosegretaria allo Sport del governo Draghi, l’ex schermitrice azzurra, oggi esponente di Forza Italia, Valentina Vezzali, ndr.) e conservo personali rapporti eccellenti, con il presidente Draghi, ma il mondo dello Sport è rimasto molto stupito da chi, pur avendolo a lungo rappresentato, sembra che, invece, e da sempre, faccia parte della Politica”.
Anche voi presentate il vostro “cahier de doléances”, dunque?
“Come in tutti i settori economici in crisi, oggi lo sport è ‘in guerra’. Da settimane mi interfaccio con le nostre ASD (Associazioni sportive dilettantistiche, ndr.) e le nostre SSD (Società sportive dilettantistiche, ndr.) che stanno vivendo la tragedia dell’aumento dei costi dell’energia. Le nostre società non ce la fanno, devono mantenere aperti i palazzetti e qualsiasi impianto dove si pratica sport. I costi schizzati alle stelle le costringeranno a far pesare sugli iscritti i rincari. Molte delle loro attività sono a rischio chiusura. Il governo ha fatto molto, ma non è abbastanza. Quanto stanziato a giugno non basta più oggi. Senza dire la Politica non ha mai realizzato un modello integrato (e non sostitutivo) che vige altrove: far partire l’attività sportiva dalla scuola”.
Si spieghi meglio, Presidente, in merito a questo punto chiave…
“L’Italia, oggi, e soprattutto da due anni, è un gigante nello sport ‘giocato’ e un nano nell’educazione sportiva. Corriamo una maratona con le braccia legate dietro la schiena. Negli altri paesi le società e le associazioni dilettantistiche sono la base, nella società e nella scuola. Qui no”.
Vorrà mica dirmi, come ha fatto il pallavolista Luigi Mastrangelo, candidato della Lega alle prossime elezioni, che lo sport deve avere “più soldi” a scapito della Sanità pubblica?
“Luigi Mastrangelo lo sport lo conosce bene ed è conosciuto altrettanto bene… La sua idea è stata criticata in negativo in via unanime. Lo sport necessità di risorse aggiuntive, ma non certo a scapito della Sanità. Vede, lo Sport, per ordinamento internazionale, è regolato dal CIO e risponde alle sue Carte istitutive, il principio vale per tutti i Comitati Olimpici Nazionali. La Politica fatica ad accettarlo e per questo motivo ogni volta che diversi partiti – ma non tutti – hanno cercato di ‘occupare’ lo Sport o ridurne l’autonomia sono stati sempre puniti, nelle urne. Il nostro mondo, sia di tesserati che di affiliati, singoli e società, risponde a tre brand: CIO, tricolore, scritta Italia. Chi non rispetta lo Sport e la sua autonomia compie un errore imperdonabile”.
Se la destra vince le elezioni e Giorgia Meloni diventa premier, teme che possa succedere tale ‘occupazione’ dello Sport?
“No. Non sono affatto preoccupato, ove ci fosse questo tipo di risultato elettorale. Mi preoccupo solo se la persona che avrà la delega allo Sport – che avrebbe bisogno di un vero ministero, dotato di ‘portafoglio’ – ascolterà la Politica e non lo Sport. Siamo il Paese che ospiterà le Olimpiadi. Della leader di FdI, Giorgia Meloni, ho piena fiducia. È sempre stata all’opposizione, ma in tutti questi anni ha avuto sempre un rapporto rispettoso e propositivo verso il nostro mondo e verso il CONI, in particolare. E soprattutto è una persona che mantiene la parola data. In sintesi, ripeto: chi non rispetta l’autonomia dello Sport fa il più classico degli autogoal”.
Sono in arrivo anche le Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Lei ne presiede il comitato. C’è chi parla di lavori infiniti e mal messi…
“Le do una notizia. A breve verrà scelta in modo unanime una candidatura di Ad che trova d’accordo tutti gli stakeholders impegnati nella gara (due regioni, due città, Coni, Cio, etc., ndr.). I tempi saranno tutti rispettati per quanto riguarda la struttura di cui sono presidente, non ho dubbi. Invece, le opere infrastrutturali che devono essere fatte dipendono da un’agenzia pubblica che è in capo al ministero delle Infrastrutture ed enti locali. Spetta a loro intervenire, vedremo come finirà”.