Ponte Morandi: il punto sui funerali di Stato e la contesa tra il governo Conte e Autostrade per l’Italia

Ponte Morandi: il punto sui funerali di Stato e la contesa tra il governo Conte e Autostrade per l’Italia

20 Agosto 2018 0 Di Ettore Maria Colombo

Riprendo qui a pubblicare articoli, sempre tratti da quelli cartacei per Qn, sul mio blog personale. Purtroppo, riguardano la tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova: i funerali, con le polemiche politiche che ne sono seguite, il braccio di ferro tra il governo Conte e la società Autostrade per l’Italia, i fondi stanziati e le richieste delle autorità locali (governatore della Liguria e sindaco

 


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Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ai funerali delle vittime

1. I funerali e la Politica. Applausi al governo, fischi al Pd. Mattarella: “tragedia inaccettabile”.

Ettore Maria Colombo – ROMA (domenica 19 agosto 2018)

Gratitudine e rancore. Applausi e fischi. Dolore e domande. I funerali solenni e di Stato delle 19 vittime (su 43 deceduti) nella immane tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova segnano il passo dolente di una nuova Repubblica. E, forse, anche di nuovi sentiment tra istituzioni e opinione pubblica: per la prima volta, un governo in carica non viene fischiato, ma applaudito, il rancore è solo per l’opposizione. Infatti, il padiglione blu Jean Nouvel della Fiera di Genova, dove si svolgono i funerali delle 19 vittime (su 42) i cui parenti hanno accettato le esequie di Stato, riserva applausi ai politici e leader di quasi tutti gli schieramenti politici. Tutti, tranne gli esponenti dem, accolti da un gelido silenzio e da fischi rivolti in particolare al segretario, Maurizio Martina, e all’ex ministra della Difesa, Roberta Pinotti.

Ma c’è una figura che si staglia su tutte, forte e salda nella sua autorevolezza, quella del presidente della Repubblica. Profondamente emozionato e colpito dalla tragedia che ha subito Genova e dallo scenario di guerra che si trova a visitare, il Capo dello Stato si ferma a parlare con tutti (parenti delle vittime, vigili del fuoco, autorità locali) e per tutti trova la giusta parola di conforto e di incoraggiamento. Accolto da un lungo applauso, il presidente abbraccia alcuni dei parenti delle vittime e si ferma a lungo con loro. Poi, ai microfoni diRainews24, Sergio Mattarella dice: “Genova è stata colpita. Tutti i genovesi e tutti coloro che si sono recati a Genova in questi anni sono passati su quel ponte, io l’ho percorso tante volte, anche di recente. È una tragedia che ha coinvolto tutto il nostro Paese, una tragedia inaccettabile”. Al presidente della Repubblica viene chiesto, da molti, “un accertamento rigoroso delle responsabilità”. Mattarella risponde così: “Sono momenti di dolore condiviso da tutta l’Italia che dimostra unità in questo stato d’animo. Il Paese unito rende più forte l’accertamento della verità che va perseguita con rigore, ma ora – sottolinea il capo dello Stato – è il momento della vicinanza ai familiari, ai feriti ed alle famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni”.

Applausi prolungati si levano anche per i rappresentanti del governo, in particolare per Di Maio, Salvini e Toninelli, ma vengono accolti con calore, durante il funerale, anche il premier Conte e il presidente della Camera, Roberto Fico. A tutti loro vengono rivolti diversi inviti ad andare avanti nell’azione nei confronti di Autostrade per l’Italia. A uno dei familiari, Di Maio risponde così: “Stai tranquillo, questi (i vertici di Autostrade, ndr.) i nostri ponti e le nostre strade non li gestiranno più”. Al presidente della Camera tocca porgere le scuse dello Stato: “Oggi – dice Roberto Fico – i familiari delle vittime ci hanno dato un grande insegnamento e chiedo scusa a tutti, a nome dello Stato”.

Sono presenti, ovviamente, moltissime autorità, locali e nazionali, tra cui il presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, molti ministri (Bongiorno, Trenta, Bonafede) e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (FI). Anche il fondatore del M5S, Beppe Grillo, ha voluto portare il suo saluto alle famiglie delle vittime: entrato nel padiglione, si è intrattenuto, per pochi minuti, con i parenti delle vittime, senza incontrare le autorità, poi è andato via. 


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Il vicepremier Luigi Di Maio e il ponte crollato

2. La polemica e la revoca. Di Maio gela Autostrade per l’Italia: “Avanti con la revoca, niente elemosine”.

Ettore Maria Colombo – ROMA (domenica 19 agosto 2018)

“Questi (nel senso di Autostrade per l’Italia, ndr.) non gestiranno più niente”. La risposta, a botta calda, che il vicepremier Luigi Di Maio offre, durante i funerali di Stato, a uno dei parenti delle vittime che gli chiede rassicurazioni, è anche la linea del governo Conte sull’intero dossier delle concessioni autostradali di cui gode Autostrade per l’Italia. Subito dopo la conferenza stampa dei vertici di Autostrade, la prima voce che si fa sentire è di nuovo quella di Di Maio. “Sia ben chiaro: lo Stato non accetta elemosine da Autostrade – scrive il vicepremier 5Stelle su Facebook – Pretendiamo risarcimenti credibili e non vi sarà alcun baratto”. “L’unica strada che il governo seguirà – continua Di Maio – è di andare avanti con la procedura di revoca. Le loro scuse servono a poco e non vi è modo di alleviare le sofferenze di una città distrutta dal dolore. Abbiamo fatto una promessa ai familiari delle vittime e la onoreremo”. Gli fa eco subito eco l’altro vicepremier, Matteo Salvini: “Ho visto che Autostrade ha chiesto scusa e che metterà dei soldi. Meglio tardi che mai, ma se qualcuno pensa che con questo possano pagare le loro colpe sbaglia, è il minimo sindacale”, dice Salvini intervistato a Marina di Pietrasanta. Insomma, anche se la linea di Salvini e della Lega era sembrata, almeno in una prima fase, meno ‘dura’ di quella di Di Maio e dei 5Stelle, nei confronti di Autostrade, la scelta di revocare loro le concessioni appare segnata, anche se c’è chi, dentro il cdm, come il ministro Centinaio (Lega), si dice dubbioso e auspica una “maggiore riflessione.”

Ieri, comunque, il premier Conte ha tenuto prima un consiglio dei ministri straordinario proprio a Genova, nella sede della Prefettura, subito dopo i funerali. Nel comunicato finale si indica che la relazione del premier ha riguardato proprio “le iniziative intraprese dal governo” sul crollo del ponte Morandi “al fine dell’accertamento della responsabilità del concessionario e delle conseguenze sul rapporto concessorio e sugli obblighi di risarcimento”. La linea è quella anticipata, con una lettera, dal ministro competente, quello alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. E proprio il ministro Toninelli, dopo la conferenza informale dei capigruppo della Camera convocata dal presidente Fico, riferirà davanti alle commissioni competenti il 27 agosto mentre il 4 settembre ci sarà il voto delle risoluzioni dei vari partiti presenti in Parlamento sulle sue parole in Aula.

Ma il cdm ha anche deciso “i contributi”, come li chiamati Salvini, per affrontare le prime emergenze post-incidente. Si tratta di 28,5 milioni di euro, che si vanno a sommare ai 5 milioni già stanziati a Ferragosto, per affrontare i problemi più urgenti: la viabilità alternativa, il sistema dei trasporti, l’individuazione di sistemazioni abitative provvisorie per i nuclei familiari costretti a lasciare le loro case. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti ha detto che il governo ha “sostanzialmente accolto le nostre richieste” (30 milioni di euro), ma quando gli è stato chiesto se fosse stato nominato commissario straordinario non ha risposto. Toti punta a ricoprire lui la carica, ma è ancora in corso lo scontro tra Lega (favorevole) e 5Stelle (contrari). 


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Il ponte Morandi a Genova gestito dalla società Autostrade per l’Italia

3. Governo-Autostrade, guerra sulla concessione. Ma Comune e Regione dicono: “Il ponte lo facciano loro”.

Ettore Maria Colombo  – ROMA (lunedi 20 agosto 2018)

Mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assicura – via Facebook – che “arriveranno subito le case agli sfollati perché il governo non lascerà sola Genova”, le principali autorità politiche liguri – il sindaco Marco Bucci e il governatore, Giovanni Toti, entrambi di Forza Italia – iniziano a dire a chiare lettere quanto dicevano, nei giorni scorsi, solo tra le righe. Il loro messaggio, ben diverso dalla posizione del governo, è che il ponte Morandi va ricostruito, e subito, che a farlo e pagare l’opera deve essere la Società Autostrade per l’Italia. Un’opera indispensabile, dicono in coro, Toti e Bucci, per far ripartire una città, Genova, oggi spezzata in due. Con una viabilità impazzita che l’ha divisa in due tronconi, il Ponente e il Levante; un porto che si è fermato, ma che resta il primo scalo italiano e il motore economico cittadino (55mila addetti); un traffico, quello dei tir, di cui il ponte Morandi era uno snodo strategico; una ferrovia pure, a sua volta, ferma.

Le parole di Toti e Bucci sono, in sostanza, inequivocabili. “Tutto quello che può aiutare Genova e la Liguria a ripartire è positivo – dice il governatore ligure, che aspira sempre a essere nominato commissario per la ricostruzione – i colpevoli e le concessioni si discutono fuori dai confini della regione e nei tribunali”, nota in polemica con Di Maio che ha bollato “un’elemosina” l’offerta di Autostrade, “perché non si può fare la guerra sulla pelle dei genovesi”. Rincara la dose il sindaco della Lanterna Bucci: “Noi siamo disponibili a confrontarci con tutti quelli che ci vogliono aiutare. Se un’impresa mi offre una strada gratis non posso dire di no. Certo, Autostrade non è un’impresa qualsiasi, ne parlerò col governo, ma non dico no in via pregiudiziale”. Paradossalmente, la linea di Toti e Bucci è, di fatto, la stessa proposta di Autostrade per l’Italia, i cui vertici hanno offerto, oltre a scuse ‘gelide’ per la tragedia, 500 milioni di euro per aiutare Genova, dare sostegno alle famiglie delle vittime e, soprattutto, per ricostruire il ponte in “otto mesi”.

Ma qui si entra in un campo minato, quello del braccio di ferro che contrappone il governo – seppure con posizioni diverse: durissima quella dei 5Stelle, più sfumata la Lega – ad Autostrade per l’Italia con relativa procedura di revoca di tutte le concessioni autostradali garantite a quel gruppo. Certo, il “piano Giorgetti” – così chiamato perché esposto ieri, in un’intervista, dal sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio – promette la “messa in sicurezza infrastrutturale” dell’intero Paese (Gronda di Ponente compresa) e di farlo in tempi brevi, ma per ora Conte preferisce mettere l’accento sui “fatti concreti” per Genova: fondi per la ricostruzione (quasi 30 i milioni già stanziati), case per gli sfollati (“entro otto settimane ci saranno alloggi per tutti” promette sempre Toti), aiuti per viabilità e scuole.

Salvin, però,i conferma la linea ‘dura’ intrapresa dal governo: “Andiamo avanti, 43 morti meritano giustizia. Autostrade deve vergognarsi, aprire il portafoglio, ricostruire e risarcire tutti”. Anche Beppe Grillo torna a parlare, ma per attaccare i Benetton, e rispolverando un suo vecchio cavallo di battaglia: “Le autostrade diventino gratuite. Non abbiamo pagato per decenni le tasse per arricchire Benetton e soci”. 

NB: I tre articoli sono stati pubblicati i primi due domenica 19 agosto, rispettivamente alle pagine 5 e 7 , e il terzo lunedì 20 agosto a pagina 5 del Quotidiano Nazionale (Giorno – Nazione – Resto del Carlino – Telegrafo).