L’arrocco del Cavaliere. Berlusconi in campo alle Europee per rafforzare FI e trattare un nuovo governo con Salvini

L’arrocco del Cavaliere. Berlusconi in campo alle Europee per rafforzare FI e trattare un nuovo governo con Salvini

17 Gennaio 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Pubblico qui un articolo sulla ‘ridiscesa in campo’ di Berlusconi alle elezioni europee e le prossime mosse del Cavaliere 

 

Berlusconi ritorna in campo. “Per senso di responsabilità ho deciso di andare in Europa”. L’arrocco del Cavaliere su Forza Italia 

 

Una candidatura non ‘di bandiera’. Silvio va in Europa per far sentire la sua voce

 

berlusconi forza italia elezioni europee

Silvio Berlusconi all’assemblea di Forza ITalia – Fiuggi settembre 2018

 

“Alla bella età che ho, ho deciso, per senso di responsabilità, di andare in Europa dove manca il pensiero profondo del mondo”. Il vecchio leone torna a ruggire. Silvio Berlusconi scende di nuovo in campo e fa l’annuncio ufficiale durante un comizio vicino Cagliari. Qui si deve votare, domenica prossima, per un seggio suppletivo (cioè un collegio uninominale come prevede, in caso di morte, rinuncia o dimissioni, il sistema elettorale del Rosatellum) a causa delle dimissioni di un deputato 5Stelle, Andrea Mura. Berlusconi è venuto per sostenere il candidato del centrodestra (unito e cioè con la Lega che va in contrapposizione ai 5Stelle), Daniela Noli, esponente azzurra locale. Il Cavaliere, che oggi ha 82 anni, si candiderà, dunque, alle prossime elezioni europee del 26 maggio in qualità di capolista di Forza Italia e in tutte le cinque circoscrizioni elettorali e – fanno sapere subito i suoi – “quella di Silvio è una discesa in campo ‘vera’. Vuole andare al Parlamento europeo, dove verrà sicuramente eletto, e restarci anche per prendersi la rivincita da un Parlamento italiano che lo ha cacciato in modo ignominioso e vergognoso. Silvio crede nell’Europa, sa che la battaglia che si giocherà nel prossimo Parlamento e nella prossima Commissione è una battaglia decisiva per i destini del Continente, oltre che per quelli del nostro Paese, vuol esserci e ci sarà con tutto il suo peso e la sua autorevolezza”.

 

Berlusconi, con un colpo mediatico, oscura il giorno clou del governo gialloverde

 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

 

La notizia conquista, subito, le aperture di tutti i siti Internet e le pagine di tutti i principali giornali on-line. Berlusconi, che il ‘senso della notizia’ ce l’ha nel sangue da ben prima della sua discesa in campo in politica, ottiene così – con un tempismo perfetto – di occultare, almeno fino a sera, quella che doveva essere, in teoria, la ‘notizia del giorno’. E, cioè, il varo, dopo un summit mattutino a palazzo Chigi tra Conte, Tria, Salvini e Di Maio, delle attesissime misure economiche chiave del governo gialloverde: il decreto unico che il cdm varerà, stasera, per attuare il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. Ma prima di ‘strologare’ sul senso della mossa tattica e strategica del Cavaliere – un arrocco, per ora, più che uno scacco matto ai gialloverdi – conviene ascoltare bene le sue parole.

“Il centrodestra unito – spiega il leader e fondatore di Forza Italia – è un’alleanza vincente in Italia, alle politiche abbiamo vinto ma senza purtroppo raggiungere la maggioranza. È il futuro dell’Italia, dell’Europa e del mondo perché rappresentiamo le idee liberali. Ho deciso di candidarmi alle elezioni europee per portare la mia voce, per un’Europa da cambiare e una Difesa unita per sedersi al tavolo con le altre potenze mondiali” racconta Berlusconi da Quartu Sant’Elena, vicino Cagliari, in Sardegna, dove domenica prossima si vota, appunto, per le elezioni suppletive.

 

Le elezioni suppletive in Sardegna e subito, dopo, anche le Regionali

 

 

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Il vicepremier e titolare del ministero degli Interni, Matteo Salvini

 

Dato che il quid dell’argomento è ostico, Berlusconi spiega, a modo suo, che “elezioni suppletive significa che quel movimento dei grillini che ha preso i voti ha scelto a caso il candidato. Qui hanno indicato un signore che è andato in Parlamento una volta e poi ha deciso che era molto più comodo andare in barca a vela, beato lui, reagendo così al voto di fiducia che gli avevano dato i cagliaritani”. Ma in Sardegna si vota anche, a marzo, per le elezioni regionali, e anche in questo caso il centrodestra si presenta unito e con ottime possibilità di vittoria (il candidato è Christian Solinas, indipendentista locale, e scelto personalmente da Salvini, reduce da una fitta due giorni di tour elettorale nell’isola), rispetto a un centrosinistra uscente sempre più debole, che candida l’ex sindaco ‘di sinistra’ di CagliariMassimo Zedda, e a un candidato dell’M5S, Stefano Desogus, che non decolla, ma che, anzi, sembra molto sotto nei consensi.

Berlusconi ne approfitta, dunque, per fare uno spot per il centrodestra isolano unito (660 candidati per 11 liste), dicendo “il centrodestra raccoglierà risultati molto positivi. La Sardegna molto spesso, anche in passato, ha anticipato situazioni che poi si sono verificate a livello nazionale e mi auguro che già con il voto di domenica prossima si possa dimostrare che molti sardi hanno capito chi sono i grillini”. In pratica, il leader di Forza Italia spera di riconquistare i voti persi in tutti questi anni verso il Movimento 5 Stelle, solo che lo fa a suo modo, cioè mettendosi i guantoni: “Chissà che questa andata fuori di testa di molti elettori che hanno votato M5S non possa subire un cambiamento”.

 

Ma il vero obiettivo politico del Cavaliere è un’altro, il ‘ribaltone’ al governo

 

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Il vicepremier Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte

 

Ma l’obiettivo grosso cui Berlusconi mira è tutto politico: “Penso che ci sia bisogno di cambiare questo governo – è l’affondo del Cavaliere – che per noi è una vera iattura perché una sua parte, quella dei 5 Stelle, è fatta da persone che non hanno alcuna esperienza né competenza. Sono come quei signori della sinistra comunista del 1994, ma in più hanno questo grave difetto. Non vedo nessuno tra loro a cui poter consegnare la fiducia”. Fiducia che, invece, il Cav è sicuro che il centrodestra è pronto a raccogliere, magari provocando un ‘ribaltone’ che mandi a casa il governo e la maggioranza gialloverde che lo sorregge per dare vita a un nuovo governo e a una nuova maggioranza che si basi su un – rinnovato e tutto da verificare – ‘patto di lealtà’ tra i tre partiti su cui il centrodestra si fonda (FI, Lega, FdI), ma che necessiterebbe, per riuscire nell’operazione, di una considerevole pattuglia di transfughi (tutti parlamentari 5Stelle) che abbandonino il loro partito per sostenere l’operazione. E’, appunto, la famosa ‘operazione Scoiattolo’ – detta pure ‘adotta un grillino’ – cui il leader di FI lavora da tempo e che dovrebbe vedere almeno una cinquantina, tra senatori e deputati, pentastellati abbandonare la loro ‘casa madre’ per dare manforte a un governo di centrodestra.

 

Un passato, quello di Berlusconi e di Forza Italia, che ‘a volte ritorna’…

 

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Silvio Berlusconi, leader e fondatore di Forza Italia

 

La ricandidatura di Berlusconi avviene, peraltro, a 25 anni dalla sua ‘discesa in campo’ in politica, la prima, che venne annunciata con un messaggio televisivo il 26 gennaio 1994. Berlusconi, quell’anno, vinse le elezioni due mesi dopo, il 18 aprile 1994, guidando l’alleanza con la Lega al Nord (Polo delle Libertà) e con An e il Cdu al Sud (Polo del Buongoverno) e diede vita al suo primo governo, durato meno di un anno a causa del primo ‘ribaltone’ che dovette subire, quello nato per responsabilità della Lega di Bossi che ruppe l’alleanza e che, con il concorso dell’allora presidente Scalfaro, gli sfilò palazzo Chigi. Al governo Berlusconi tornerà due volte: tra il 2001 e il 2006, a capo della Casa delle Libertà (FI-An-Ccd) e, tra il 2008 e il 2011, con il Popolo delle Libertà alleato con Udc e Lega.

 

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Silvio Berlusconi al Senato tra Antonio Razzi e Nunzia De Girolamo

 

Poi, un nuovo ‘ribaltone’, quello del 2011, che Berlusconi giudica ancora oggi un ‘complotto’ (ordito, peraltro, secondo il Cavaliere, proprio dalle cancellerie europee, con il beneplacito di Napolitano) con l’arrivo al governo di Mario Monti. Infine, dopo le Politiche del 2013, quando Berlusconi tornò in Parlamento alla guida, stavolta, della sola Forza Italia, ecco arrivare – era il 27 novembre del 2013 – il voto del Senato che ne decretò la decadenza da senatore per effetto della legge Severino e causata dalla condanna (confermata in Cassazione e passata in giudicato) subita per frode fiscale. L’ormai ex senatore, grazie all’affidamento ai servizi sociali, scontò la sua pena presso la Casa famiglia di Cesano Boscone, ma dopo la sentenza con cui, a maggio del 2018, il tribunale di Sorveglianza di Milano gli concesse la riabilitazione l’ex tre volte premier è tornato ricandidabile, anche se ancora imputato nel terzo filone del ‘caso Ruby’.

 

Il 26 gennaio ‘rinasce’ Forza Italia con i ‘gilet azzurri’ che scendono in piazza

 

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Silvio Berlusconi e Antonio Tajani

 

E proprio il prossimo 26 gennaio, quando Forza Italia festeggerà il suo compleanno (25 anni dalla sua fondazione) Berlusconi ha deciso di far scendere in piazza, in tutto il Paese, parlamentari, dirigenti, amministratori locali con quei ‘gilet azzurri’ che hanno già fatto la loro prima approvazione in Parlamento gli ultimi giorni di dicembre mentre il governo stava per approvare una manovra economica che vide FI salire letteralmente sulle barricate. E proprio i temi dell’economia e del lavoro e una guerra senza quartiere al reddito di cittadinanza saranno gli asset tematici che il Cavaliere vuole far giocare al suo partito per riportarlo al centro della scena e farlo risalire nei sondaggi.

L’obiettivo, infatti, è rimettere il suo partito, in forte calo nei sondaggi (oggi FI è quotata tra il 9% e l’11%al  massimo), al centro dell’agone politico, ma anche evitare che possa diventare ‘scalabile’ dall’interno (il governatore ligure Toti) o dall’esterno (le spinte egemoniche della Lega di Salvini). Ecco perché, alle prossime Europee, tutti i big azzurri saranno in campo per affrontare una partita che rischia di essere quella della vita o della dimostrazione di esistenza in vita.

Certo, nelle ultime settimane, erano circolate diverse voci, come quella di una “carica delle donne” che avrebbe visto la discesa in campo, come capolista nelle cinque circoscrizioni, Mara Carfagna capolista al Sud, Annamaria Bernini nel Nord Est e Mariastella Gelmini nel Nord Ovest, con solo un maschio, Antonio Tajani, come ovvio capolista al Centro, ma poi ‘Silvio’ – superando le ultime resistenze della famiglia, figli in testa, che temono che una campagna elettorale prolungata lo strapazzi troppo – ha deciso che era l’ora di tornare a ‘metterci la faccia’. Ci saranno, nelle liste degli azzurri, posti e spazi per la società civile (molte donne, soprattutto), per un patto ‘federativo’, già siglato, con l’Udc, oggi guidato da Lorenzo Cesa, che tornerà all’Europarlamento, e naturalmente per un ‘asso’ della presenza di FI nella Ue come il presidente uscente dell’Europarlamento, Tajani, ma anche per la squadra uscente azzurra a Strasburgo, capitanata dall’europarlamentare uscente, Elisabetta Gardini.

 

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Mariastella Gelmini e Annamaria Bernini, le due capogruppo di FI

 

Ma se è vero – come dicono i big azzurri – che “nessuno qui si salva da solo, serve l’aiuto di tutti”, la discesa in campo di Berlusconi come candidato capolista in tutte le circoscrizioni è un balsamo, oltre che un traino, per tutto il partito. Un partito che, appunto, a 25 anni dalla sua fondazione, oggi lotta, di fatto, per la sua sopravvivenza. Se la scommessa verrà vinta, con un risultato intorno al 15%, allora sì che Berlusconi non solo avrà vinto la sua partita, ma potrà anche, e con buone possibilità di successo, andare da Salvini per proporgli, con il suo solito tono suadente, se non per imporgli, un ‘ribaltone’ che riporti FI al governo. Ovviamente, dentro uno schema di gioco che avrà per perno un centrodestra rinnovato con Salvini che diventa premier e Forza Italia che torna al governo, ma dalla porta principale. “Perché – chiosa un dirigente azzurro – a quel punto sarà Salvini a venire da noi per chiederci le chiavi del governo”.

 


 

NB: Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2019 sul sito di notizie spraynews.it