Voci dal Transatlantico 16. Crosetto ce l’ha fatta a ‘farlo strano’: accolte le sue dimissioni da deputato

Voci dal Transatlantico 16. Crosetto ce l’ha fatta a ‘farlo strano’: accolte le sue dimissioni da deputato

13 Marzo 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Alla fine, ci è riuscito, ma al prezzo di far commuovere, oltre che lui stesso, l’intera Camera dei Deputati che gli ha tributato un lungo, lunghissimo, applausi.

Infatti, dopo il voto che lo ‘condannava’ (su sua richiesta), all’uscita dell’Aula, nel bel mezzo del Transatlantico, erano davvero tanti i deputati di ogni partito che gli stringevano la mano e si complimentavano con lui per un gesto assai poco usuale. Ieri pomeriggio, l’aula di Montecitorio ha accolto, dopo averle rifiutate due volte di fila, le dimissioni da deputato di Guido Crosetto. Un deputato che ‘vuole’, a tutti i costi, dimettersi e lasciare ‘lo scranno’, la ‘cadrega’, la ‘poltrona’, sembra quasi una contraddizione in termini, ma tant’è.

Dimissioni respinte due volte, ma lui intigna: stavolta passano…

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Guido Crosetto, deputato di Fratelli d’Italia, lascia Camera
(Photo ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

La Camera ha così, finalmente, accolto la richiesta di dimissioni da deputato avanzata da Guido Crosetto. I favorevoli sono stati 231 (M5S per la maggior parte), 31 i contrari (quasi tutti del Pd), 126 gli astenuti, praticamente gli interi gruppi di Lega e Forza Italia, più il suo, Fratelli d’Italia. Già il 17 ottobre 2018 si era votato, per la prima volta, sulle dimissioni del deputato di Fratelli d’Italia, ma l’Aula aveva respinto la richiesta con 285 voti contrari e solo 187 voti favorevoli, rispetto a una richiesta di dimissioni che Crosetto aveva presentato subito, agli uffici della Camera, il 23 maggio.

Ma la prima volta si fa così, per tradizione, nelle aule parlamentari: un antico regolamento non scritto del parlamentarismo anglosassone e occidentale vuole che le dimissioni possano essere coartate o estorte dal proprio partito e, quindi, il voto contrario viene dato come segno di favor verso il parlamentare e la sua libertà, perché, recita la Costituzione, è eletto “senza vincolo di mandato”.

Crosetto, però, insiste e a dicembre chiede una nuova calendarizzazione, non avendo cambiato idea. “Crosetto ci serve” – ribadiscono però deputati di tutti i gruppi e colori. Solo oggi, di fronte alla terza richiesta, calendarizzata per la giornata odierna, la Camera ha accolto le dimissioni.

Sarà Lucrezia Mantovani a subentrargli. La proclamazione formale avverrà a breve, visto che è già stata convocata la Giunta delle Elezioni. Mantovani, milanese, 35 anni il prossimo maggio, è la numero due della lista di Fratelli d’Italia nella circoscrizione Lombardia 3, il collegio plurinominale dove era stato eletto Crosetto.

Il dibattito in Aula e la replica alle ‘accuse’ di Sgarbi

Prima del voto, diversi gli interventi, tutti di grande rispetto e di stima nei confronti del collega dimissionario. Il M5S ha annunciato il voto a favore, “per rispetto verso la scelta del collega Crosetto”, confermando la scelta di ottobre. La Lega, che ad ottobre aveva votato contro, questa volta ha annunciato con Alessandro Pagano il voto di astensione, anche in questo caso in rispetto di Crosetto. Come pure hanno fatto Forza Italia e Fratelli d’Italia. Enrico Costa, di Forza Italia, a titolo personale (è amico personale e intimo di Crosetto) ha annunciato invece il suo voto contrario “perché non possiamo rinunciare a figure oggettivamente di alto livello e sempre di mediazione”.

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Vittorio Sgarbi, critico d’arte e deputato

 

Ha annunciato invece il suo voto contrario Vittorio Sgarbi: “Quale sia la sua motivazione, è un altro segnale nel dire che il rango di parlamentare è qualcosa di cui non andar fiero. Invece Crosetto dovrebbe ritirare le sue dimissioni per dire che nulla è meglio che fare il parlamentare, non c’è incarico più alto”. Una motivazione alla quale ha voluto rispondere lo stesso Crosetto, prendendo la parola in Aula, visibilmente commosso: “Devo dire che sono un po’ commosso, non pensavo di intervenire, mi è difficile intervenire perché non sono abituato a esprimere commozione nei miei interventi. Ma a Sgarbi devo rispondere. Ho un rispetto per quest’Aula che nulla può scalfire.

Il giorno che sono entrato mi sono chiesto se avessi la forza di svolgere questo compito e poi ho capito che la forza veniva da quest’Aula, dalla consapevolezza di questo ruolo e non dalle nostre capacità. La consapevolezza del nostro ruolo, di servire qualcosa di più grande di noi stessi, ci dà forze superiori alle nostre debolezze. E vedo molti altri fare lo stesso. Ho sempre rispettato tutti, me lo hanno insegnato i miei genitori. I percorsi della vita mi hanno portato qua e chiedo scusa di disturbare i lavori per la terza volta. Non uscirò contento, è una decisione sofferta, ma il rispetto che devo alla mia vita è lo stesso che devo al Parlamento. Lavorerò per il bene del Paese in altro modo che non in quest’Aula. Non è una scelta per convenienza ma per ragionamento. Non c’è solo la politica, ci sono mille altre sfaccettature della nostra sfera privata. Vi ringrazio per il voto, so che vi peserà ma sono qui perché voglio lasciare quest’Aula. In molti mi hanno detto di ripensarci, e questa è la ricompensa più grande dell’aver fatto politica”.

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L’aula della Camera durante le votazioni

“La mia – ha ribadito Crosetto – è una decisione sofferta. Non è una scelta di convenienza ma è dettata dal ragionamento. Ho avuto in questi anni la consapevolezza di servire a qualcosa di più grande di me. Quest’Aula ci da la consapevolezza del nostro ruolo, ci rende migliori. Ho rispettato tutti e da tutti sono stato rispettato. Sono onorato di essere stato qui. Il mio impegno politico continuerà”, ha concluso Crosetto tra gli applausi di tutti i deputati in piedi, molti assai commossi.

Ch è Guido Crosetto: un imprenditore prestato alla Politica

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Il deputato dimissionario di Fratelli d’Italia Guido Crosetto

Ma chi è Guido Crosetto e perché si è dimesso da deputato? Classe 1963, di Cuneo, detto “il gigante buono”, un metro e novantacinque di altezza per 130 chilogrammi, calvo e dal largo sorriso, Crosetto è sempre stato, più che un politico, un imprenditore, nel senso migliore del termine.

“Guidone”, come lo chiamano gli amici, viene da una famiglia di imprenditori di Cuneoche produce, sin dalla fine dell’Ottocento, macchine per l’agricoltura. Dopo la morte del padre la sua attività imprenditoriale si allarga in altri settori: costruzioni meccaniche, organizzazione di eventi, riutilizzo di scarti alimentari e produzione di mangimi, commercio all’ingrosso di materiali sanitari ed edilizi, comparto immobiliare e turistico. Dopo le scuole superiori e qualche anno di università, arriva la passione per la politica. Entra nel movimento giovanile della Dc e sbarca nella politica nazionale, diventando consigliere economico del presidente del Consiglio Giovanni Goria (Dc).

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Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia

Sindaco di Marene, in provincia di Cuneo, dal 1990 al 1994, entra subito in Forza Italia che lo candida al ruolo di presidente della Provincia di Cuneo, ma perde la sfida. Alle elezioni politiche del 2001il primo grande salto. Viene eletto deputato alla Camera, per Forza Italia, e rieletto alle Politiche del 2006. Dal 2003 al 2009 è coordinatore regionale del Piemonte per Forza Italia, fino alla nascita del Popolo della Libertà, di cui è membro, fino al 2012, del Consiglio nazionale e della direzione. Nel 2008 il secondo grande salto: nel IV governo Berlusconi ricopre l’incarico di sottosegretario di Stato alla Difesa. In quegli anni balza alle cronache nazionali per i suoi (epici) scontri col ministro all’Economia, Giulio Tremonti.

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Il premier italiano che firmò il Fiscal Compact (2011), Mario Monti

Gli scontri (epici) con Tremonti e quelli con Monti

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L’ex Ministro Giulio Tremonti

Nel luglio del 2011, a seguito della prima manovra finanziaria, che definisce “da psichiatra”, guida una protesta interna al Pdl, una vera fronda, contestando duramente le scelte del ministro Tremonti e del governo Berlusconi. Si distingue, inoltre, per le posizioni critiche verso alcune regole europee e contro le politiche monetarie della BCE. E’ stato anche uno dei pochissimi parlamentari a votare contro il Fiscal Compact e l’ESM, in dissenso dal gruppo e con dichiarazione personale in Aula. Quando il PdL sceglie di appoggiare il governo Monti, dissente votando contro la maggior parte dei provvedimenti di quel governo.

Mario Monti

Ex primo ministro Mario Monti (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Nel corso del 2012 prende più una posizione di dura critica dal governo Monti, nutrendo forti e accesi dissapori anche sull’ipotesi della ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi, di cui pure è amico personale, il che provoca una spaccatura all’interno del Pdl che lo porta, il 20 dicembre, a creare il nuovo movimento politico conservatore, Fratelli d’Italia, insieme agli ex ministri di An Giorgia Meloni e Ignazio La Russa. Fratelli d’Italia si coalizza comunque con il Popolo della Libertà e la Lega Nord nella coalizione di centrodestra.

La nuova avventura: Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni

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Guido Crosetto lascia Montecitorio ma non Fratelli d’Italia

Candidato per un seggio al Senato, nelle liste di Fratelli d’Italia, alle elezioni politiche del febbraio 2013, non viene rieletto perché il suo partito non supera la soglia di sbarramento del 3%. In quel periodo Crosetto ricopre il ruolo di presidente pro-tempore di Fratelli d’Italia in vista del I congresso nazionale e, dall’aprile 2013 fino al marzo 2014, diventa coordinatore nazionale del partito.

Sempre nel 2014 si candida alla presidenza della Regione Piemonte per Fd’I piazzandosi quarto con il 5,73%. Si candida anche alle elezioni europee del maggio 2014 nella circoscrizione Italia nord-occidentale per Fd’I dove, con 30 mila, preferenze risulta primo, dopo la Meloni candidata capolista in tutta Italia, ma il 3,7% del partito non consente a Fd’I di eleggere propri rappresentanti in Europa.

Dopo essere stato nominato all’unanimità nuovo presidente e ad dell’aeroporto Cuneo Levaldigi dal Cda dello scalo, nel 2012, nel 2014 Crosetto lascia l’impegno politico e viene nominato presidente dell’Aiad, la Federazione delle aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza, mandato che scadrà, peraltro, proprio quest’anno, nel 2019.

Nel dicembre del 2017 ricompare sulla scena politica partecipando al II congresso di Fratelli d’Italiae, il 28 gennaio 2018, Giorgia Meloni ne annuncia il ritorno come coordinatore nazionale e la candidatura come capolista alla Camera in tre circoscrizioni (Piemonte 1, Piemonte 2, e Lombardia 3, dove viene eletto) alle Politiche del 4 marzo.

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Il governo Conte il giorno del suo giuramento al Quirinale con Mattarella

Le motivazioni personali e quelle politiche di un gesto nobile

Sposato, in prime nozze, con una pallavolista originaria della Repubblica ceca, da cui ha avuto un figlio nel 1997, e risposato nel 2015 con due figli avuti dalla seconda moglie, Crosetto – già ampiamente noto e conosciuto dai colleghi parlamentari come dai giornalisti delle cronache di Palazzo – diventa sempre più ‘assennato’ e acuto. I suoi tweet e i suoi discorsi alla Camera (in difesa della Costituzione, per dire, e comunque sempre contro il governo gialloverde) vengono sempre più spesso apprezzati e applauditi anche da esponenti di opposizione molto lontani da lui, come il Pd. Eppure, proprio di Crosetto, nelle vesti di ministro alla Difesa, settore che conosce a menadito, si era parlato quando sembrava che il partito della Meloni potesse entrare – seppur come ‘stampella’ – nella maggioranza di governo.

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la deputata Wanda Ferro

Diversi i motivi che stanno dietro la scelta di Crosetto di ‘intignare’ con la richiesta di dimissioni da deputato. Per il mensile Formiche, “fra un comodo scranno parlamentare e la trincea della rappresentanza dell’industria aerospaziale e della difesa, non ha avuto dubbi per quest’ultima”.

Ma la verità è che ‘Guidone’, come lo chiamano gli amici, dopo aver avuto qualche problema di salute, personale e in famiglia, aveva sperato di poter influire sul nuovo scenario politico, è sempre più scettico e amareggiato verso la nuova piega che hanno preso gli eventi e lo scenario politica. “Mi divertirò a fare le pulci al governo. Lo so ancora fare…”, sorride, mentre deputati di ogni colore gli si fanno intorno, lo abbracciano e gli dicono “mi ha commosso ascoltarti”. “Ci mancherà tanto, specie in un partito giovane e poco strutturato come il nostro”, sospira la deputata Wanda Ferro.

“Ehi, mica sono morto!” ribatte Crosetto a chi gli dice addio, “e poi ogni tanto verrò di certo qui a trovarvi!”. E no, non è morto. Di Crosetto si sentirà ancora parlare. Specie se – in un futuro forse non troppo lontano – il centrodestra dovesse tornare a governare in modo autosufficiente.

Perché di persone come Crosetto, nella triste e misera politica attuale, c’è grande bisogno.


NB: Questo articolo è stato scritto in forma originale per questo blog il 13 marzo 2019