Una tranquilla settimana di paura. Il governo Conte alla prova finale, quella del fuoco

Una tranquilla settimana di paura. Il governo Conte alla prova finale, quella del fuoco

3 Giugno 2019 0 Di Ettore Maria Colombo

Il premier oggi parla agli italiani, Salvini va in giro per comizi, Di Maio non sa che pesci pigliare…La crisi è sempre più vicina

 

Lunedì 3 giugno, il premier parlerà “agli italiani”

Lunedì 3 giugno, il premier parlerà “agli italiani”

 

Per il governo Conte si apre una settimana impegnativa e, forse, decisiva, ma che rischia di essere, o di diventare, anche drammatica. Oggi, lunedì 3 giugno, il premier parlerà “agli italiani”, come ha già annunciato. Un vero e proprio ‘discorso alla Nazione’ non fatto in Parlamento, dopo regolare dibattito e voto, e neppure durante una conferenza stampa a palazzo Chigi per illustrare un provvedimento (di fatto lo sarà ma è non verrà consentito ai giornalisti fare domande, pare che dovranno limitarsi solo ad ascoltare), un vero e proprio ‘messaggio ai nostri cari cittadini’.

 

Il premier scrive e riscrive il suo discorso agli italiani…

 

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte

 

Il suo discorso Conte lo ha scritto e riscritto per tutta la giornata di ieri e preso appunti da giorni. Di certo sarà un bilancio delle cose fatte per mettere in evidenza che il governo ha lavorato bene finché non si è entrati in un clima da campagna elettorale. In qualche modo, il premier dirà che è necessario interrompere i toni urlati e tornare al rispetto reciproco. Di fatto, detterà le condizioni necessarie per andare avanti, e se non ci sarà il rispetto degli accordi e degli impegni presi, non esiterà a fare un passo indietro. In pratica, un annuncio di pre-dimissioni ma senza crisi di governo.

 

Qui un articolo di bilancio di un anno di governo Conte: Solo dodici mesi, ma sembra una vita. Un anno di governo Conte tra crisi, promesse, litigi e problemi

 

Al Colle il ‘messaggio alla nazione’ non l’hanno presa bene…

 

Sergio_Mattarella

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica italiana 

 

Il guaio è che il pesce puzza dalla testa, cioè già nella formula, e ha fatto storcere il naso a molti, specie al Colle. Per regola – non scritta, ma sempre rispettata – l’unica istituzione che ha il diritto di parlare ‘agli italiani’ come e quando vuole si chiama Presidente della Repubblica.

 

Emanuel_Macron

Il presidente francese Emanuel Macron (Photo by Philippe HUGUEN / AFP)

 

Il messaggio del presidente del Consiglio è un unicuum – si fa notare al Colle – “perché Conte non è Macron, non è il Capo dello Stato, sarebbe meglio, quindi, che parlasse nei luoghi deputati, cioè il Parlamento”. Ma la Terza Repubblica ci ha abituato a tante bizzarrie, ci si abituerà anche a questa.

 

Il succo del discorso di Conte: o io o la crisi di governo

 

Romolo e Remo

Romolo e Remo

 

Cosa dirà Conte? Chiederà un ‘mandato’ preciso agli alleati (i ‘parenti/serpenti’ Lega e 5Stelle) e ai due ‘dioscuri’, i due Romolo e Remo che hanno fondato, come Roma, il governo e l’alleanza che lo regge, ma che si guardano con sospetto, in perenne attesa che l’uno pugnali l’altro alle spalle.

 

Oscar Luigi Scalfaro

Oscar Luigi Scalfaro – © MARCO MERLINI / LAPRESSE

 

Insomma, Conte dirà il suo ‘non ci sto’, alla Scalfaro: “o vi rimettete di buzzo buono a remare tutti alla stessa direzione – sarà il concetto di fondo – oppure è meglio andare a casa. In ogni caso, il premier sono io e voi dovete rispettarmi”. Messaggio indirizzato a Salvini, certo, ma pure a Di Maio.

 

Conte partirà per un viaggio di Stato in Vietnam

Conte partirà per un viaggio di Stato in Vietnam

 

Poi, Conte partirà per un viaggio di Stato in Vietnam, che lo occuperà per almeno quattro giorni, da martedì a giovedì, e tanti cari saluti a un cdm che Salvini voleva fare ‘subito’, quello per varare il ‘decreto Sicurezza bis’. Un decreto tanto criticato quanto oscuro perché nessuno lo ha letto (neppure il Colle che ne ha visto solo delle prime bozze), ma soprattutto che corre due rischi, una volta varato: la bocciatura dell’M5S (superabile) e la bocciatura di Mattarella (insuperabile).

 

Prima di venerdì prossimo, niente cdm né resa dei conti


In ogni caso, del decreto Sicurezza bis come di tutto il resto, se ne parlerà venerdì prossimo, se va bene, il primo giorno utile per convocare un consiglio dei ministri la cui convocazione latita, ormai, da ben due settimane prima del 26 maggio. A palazzo Chigi, ormai, ci saranno le ragnatele, nella ‘tavola rotonda’ dove si riunisce il cdm: forse, le donne delle pulizie manco vanno più a spolverare.

 

Conte_Di_Maio_Salvini_vicepremier_governo

I due vicepremier del governo Conte, Di Maio e Salvini

Nell’attesa del cdm, la politica non tira il fiato perché la ‘rissa continua’ tra Salvini e Di Maio, Lega e 5Stelle, non solo non si è mai fermata, ma è ripresa peggio di prima. Non si è placata neppure per festeggiare, ieri, la Repubblica. Una di quelle cose che, a Mattarella, lo mandano proprio in bestia.

 

Fico contro Salvini, Salvini contro Fico

Fico contro Salvini, Salvini contro Fico

 

Polemiche a non finire. Fico contro Salvini, Salvini contro Fico: a tema, i… rom, cui il presidente della Camera ha ‘dedicato’, con mossa di super-sinistra, la festa del 2 giugno e che ha fatto a dir poco imbufalire il titolare del Viminale. Persino l’incidente della nave MSC crociere a Venezia è diventata una polemica politica: Salvini ha attaccato il MIT (cioè il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, cioè il povero Toninelli, ormai crocefisso su ogni argomento dello scibile umano), Toninelli ha risposto piccato, ci si è messo pure Costa, titolare dell’Ambiente, e via in questo modo.

 

Papa Francesco e il presidente Sergio Mattarella nel cortile d'onore al Quirinale

Papa Francesco e il presidente Sergio Mattarella nel cortile d’onore al Quirinale

 

Infine, in due giorni, sia Mattarella che il Papa hanno detto parole ‘alte’ e ‘globali’ che, a leggerle con occhi italici, sono suonate parole dure e pesanti alle orecchie del sovranista Salvini, detto ‘il Truce’.

 

Salvini nell’Arena: “I no del M5S mi hanno rotto le scatole”…

 

Matteo Salvini e Massimo Giletti

Matteo Salvini e Massimo Giletti

 

Il catalogo è questo”, canterebbe Leporello nel don Giovanni, e non si vede come possano rappattumare la situazione, leghisti e pentastellati, tanto che, in serata, Salvini sbotta (come se, di solito, non ‘sbottasse’ mai…): “mi sono rotto le scatole, se non posso lavorare, si vota”, è il grido di battaglia del ‘Capitano’ consegnato, ieri sera, al programma di Massimo Giletti su la 7 che si chiama (sic) l’Arena. Ecco cosa è la maggioranza gialloverde, ormai da mesi: un’arena dove i rispettivi gladiatori si combattono fino alla morte.

 

Salvini e Di Maio con Francesca e Virginia

Salvini e Di Maio con Francesca e Virginia

 

La ‘tregua delle fidanzate’ siglata al ricevimento ai giardini del Quirinale offerto da Mattarella è durata poco meno di un giorno. Le due, Francesca Verdini e Virginia Saba, forti del loro charme, li avevano resi amorevoli, se non dolci, specie Salvini: per due volte s’era alzato di scatto per andare da Di Maio e dirgli “ci vediamo presto”. Ecco, mai promessa fu più fallace, come scritta sulla sabbia.

 

Qui un articolo sul ricevimento ai Giardini del Quirinale, tra politica e gossip: “Gioco delle coppie” al Gran Ballo del Quirinale. Salvini e Di Maio, con fidanzate al seguito, fingono di volersi bene

 

Si apre una settimana da far tremare le vene nei polsi

 

Ballottaggi delle prossime elezioni amministrative: Tivoli, Nettuno, Civitavecchia, Casello Valdastico

Ballottaggi delle prossime elezioni amministrative: Tivoli, Nettuno, Civitavecchia, Casello Valdastico

 

Per il governo si apre una settimana tremenda, da far tremare le vene nei polsi, ma Salvini si è reso irreperibile. La sua agenda è fitta di impegni per i… ballottaggi delle prossime elezioni amministrative: Tivoli, Nettuno, Civitavecchia, Casello Valdastico e così via fino a giovedì. Peccato che i ballottaggi si tengano tra 15 giorni e i comuni citati siano centri di pochissime anime. L’agenda fitta di impegni di Salvini è la risposta glaciale a Conte che invano, e da giorni, prova a farle conciliare, le agende dei due vicepremier.

 

Salvini_Verdini

Matteo Salvini e la fidanzata, Francesca Verdini, in un eloquente gesto

 

Ma Salvini, appunto, dopo aver partecipato alle celebrazioni della Festa della Repubblica (in cui se avesse potuto strozzare con le sue mani la ministra Trenta, che ha fatto infuriare e disertare la parata a tanti generali, lo avrebbe fatto), si è subito eclissato, non prima del solito bagno di folla, dicendo “Non sarò a Roma prima di giovedì”.

 

Venerdì prossimo Salvini vuole approvare il dl Sicurezza bis

 

Giancarlo_Giorgetti_Lega

Giancarlo Giorgetti (Lega), sottosegretario alla presidenza del Consiglio

 

E’ per venerdì, quando graziosamente tornerà a Roma, che Salvini ha già messo nero su bianco e fatto sapere che “si farà il cdm per approvare il mio decreto Sicurezza bis”. Come se i cdm li convocasse lui, Salvini, e non il premier, o – casomai – il sottosegretario alla presidenza del Consiglio che li verbalizza. Il quale, guarda caso, si chiama Giancarlo Giorgetti. Solo che il ‘novello Boschi’, fedele esecutrici di Renzi (e Gentiloni), è un altro che non vede l’ora di mandarlo a casa, a Conte. Insomma, il cdm di venerdì potrebbe diventare, a dir poco, esplosivo. Salvini pronto ad accelerare, Di Maio a resistere a oltranza, Conte nella disperata impresa di mettere pace.

 

Fico e Di Maio

Fico e Di Maio

 

Come sempre, la strategia leghista è alzare la posta il più possibile mentre i 5Stelle provano ad abbassare i toni: “Ora tocca alla Lega, vediamo cosa sa fare”, si ragiona tra i colonnelli pentastellati. Anche per questo Di Maio ha preso subito le distanze dal presidente della Camera, Roberto Fico, che ha dedicato la festa della Repubblica ai rom, facendo “girare le scatole” (eufemismo) a Salvini.

 

Anche alla parata del 2 giugno vanno in scena film diversi

 

Matteo Salvini e Giovanni Tria

Matteo Salvini e Giovanni Tria – Foto Roberto Monaldo / LaPresse

 

E infatti, anche alla parata del 2 giugno, va in scena la rappresentazione plastica dei nuovi equilibri al governo. Salvini parla con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ormai sempre più vicino alla Lega. Salvini siede accanto al ministro degli Esteri, Moavero Milanesi, che spera in un posto in Europa. Diverse poltrone più in là c’è Di Maio. I due si salutano appena, tanto che il capo M5s sarà costretto a dire che l’ultima cosa da fare oggi è “essere divisivi”. Ma il leader leghista non ci sente: “Si va avanti se i 5Stelle smettono di dire sempre di no”. Se ne frega di quali possano essere le loro ragioni, in buona sostanza.

Poi sale in macchina per incamminarsi verso l’ennesimo comizio di una campagna elettorale infinita. Non prima, però, di restare in strada per quasi due ore, prima sotto il sole, poi su una tribuna, per foto, selfie, autografi, incoraggiamenti della ‘gente comune’, come fosse Mattarella. “E’ rispetto”, gonfia il petto lui.

 

Di Maio e Salvini

Di Maio e Salvini

 

Di Maio, invece, restato solo soletto sul palco, si prepara alla strategia del conteinement, cioè a cedere su tutto, pur di non far cadere il governo. Ha più volte detto che è disposto a ‘ragionare’ di flat tax e Autonomia, persino ad aprire a un rimpasto di governo, ma Salvini fa il prezioso e, forte del 34%, e ha due idee chiare un nuovo ministro degli Affari Ue e il nuovo commissario europeo.

 

Probabile l’incidente parlamentare sul dl sblocca cantieri

 

Il decreto Sblocca cantieri

Il decreto Sblocca cantieri

 

Il guaio è anche che non c’è uno straccio di road map, direzione di marcia, né un’agenda comune. I temi messi sul tavolo da Salvini, con i toni di chi si muove da presidente del Consiglio ‘virtuale’, sono divisivi: dall’Autonomia alla Tav fino ad arrivare alla Flat tax e allo stop del codice degli appalti, il cui appuntamento in Aula, al Senato, è fissato martedì come pure sul dl ‘sblocca cantieri‘. Molti, in Transatlantico, prevedono già che il governo, sul codice degli appalti o sul decreto sblocca cantieri, ‘andrà sotto’ perché i grillini ribelli, al Senato, sono tanti e vogliono far saltare il governo in una cupio dissolvi degna di ‘Muoia Sansone con tutti i Filistei’. Si vedrà, ed entro solo pochi giorni.

Un’altra occasione, peraltro, per mandare il governo a gambe all’aria potrebbe essere rappresentata dalla lettera della commissione Ue di risposta a quella italiana (scritta da Tria con tanto di ‘fuga di notizie’ sul suo contenuto) sulla sempre più probabile apertura, da parte Ue, di una procedura di infrazione sui conti pubblici italiani, causa assenza di una manovra correttiva, che l’Italia non vuole fare, per lo sforamento dei conti pubblici. La ‘Grande Tentazione’ di Salvini è di cogliere l’occasione come pretesto per andare al voto. Ma, nel caso, se ne parlerà, appunto, solo a partire da mercoledì

 

Muoia Sansone con tutti i Filistei

Muoia Sansone con tutti i Filistei

 

Certo è che, se il governo va sotto su un tema così cruciale per la Lega, i 5Stelle regalerebbero a Salvini, senza neanche doverselo andare a cercare sotto forma di pretesto, l’incidente di Sarajevo utile per far saltare il governo e per far scoppiare la guerra, cioè andare alle elezioni anticipate. “Ci devono solo provare”, minacciano i colonnelli leghisti furiosi, “così finalmente stacchiamo la spina a Conte”. Sarà, indubbiamente, una settimana interessante, questa che si apre.

 


 

NB: Questo articolo è stato scritto per il sito di notizie Tiscali.it e pubblicato il 3 giugno 2019