“E le Stelle stanno a guardare…”. M5s nel caos e sempre più indebolito. Crimi dà ‘i 5 giorni’ a Casaleggio

“E le Stelle stanno a guardare…”. M5s nel caos e sempre più indebolito. Crimi dà ‘i 5 giorni’ a Casaleggio

14 Maggio 2021 1 Di Ettore Maria Colombo

“E le Stelle stanno a guardare…”. M5s nel caos e sempre più indebolito. Crimi dà ‘i 5 giorni’ a Casaleggio che se la ride di grossa. Conte non conta nulla e nuove scissioni sono alle porte. Dibba torna a farsi sentire con voce tonante. Solo Di Maio, in modo accorto, resta silente

Nb: questo articolo è stato pubblicato sul sito di notizie di Tiscalinews.it il 14 maggio 2021 

le stelle stanno a guardare

 

Il ‘gerarca minore’ Crimi dà i ‘5 giorni’ a Rousseau…

Vito Crimi

VITO CLAUDIO CRIMI

Vito Crimi – un “gerarca minore” come lo bollò per sempre, in modo icastico, nella sua rassegna stampa, “Stampa e Regime,” un uomo e un giornalista che manca moltissimo a tutti noi, Massimo Bordin, per tanti anni storico direttore di Radio Radicale – ha dato i ‘cinque giorni’ a Davide Casaleggio junior. Un po’ come le signore ricche di una volta facevano con la ‘serva’ (una volta si chiamavano così le colf, dette anche ‘donne di servizio’, quando il regno del politically correct non aveva ancora avvolto il Mondo).

totò la serva serve

La serva di Totò, ‘serve’

Al netto del fatto che, come diceva saggiamente il Principe Antonio de Curtis, in arte Totò, “la serva serve”, Casaleggio jr., ovviamente, ne ha riso di gusto e non ha minimamente preso sul serio la richiesta del ‘reggente’ dei 5Stelle, il quale – sostiene un Tribunale, quello di Cagliari – neppure dovrebbe star lì a ricoprire quel ruolo in quanto, con una sentenza, quel Tribunale ha deciso che la nomina di Crimi ‘non vale’ e che il Movimento dovrebbe rispettare, come da ultima votazione tenuta su Rousseau, la nomina di un Direttorio, cioè un Direttivo, a cinque membri, mai nominati finora…

Come ‘ride’ pure, e molto, Casaleggio del presunto e teorico nuovo leader del Movimento, l’avvocato del Popolo Giuseppe Conte. Uno che, da quando non è più premier, ‘dirige’ un Movimento cui non è mai stato iscritto (quindi non potrebbe farlo), ‘conta’ su una base di iscritti di cui non si sa nulla (il ‘segreto’ del database è, appunto, gelosamente custodito dall’Associazione Rousseau di Casaleggio jr.), ‘comanda’ a truppe riottose, disubbidienti e ormai sull’orlo dell’ammutinamento definitivo (un’altra, ennesima, scissione è già pronta, inoltre pare che siano almeno in 30 i parlamentari pronti ad andarsene, mentre i già fuoriusciti e raccolti nel sottogruppo denominato “L’Alternativa c’è” e guidati da Nicola Morra, Barbara Lezzi e Pino Cabras, sono pronti a fondare un movimento fiancheggiatore, in Parlamento, dell’associazione Rousseau) e dovrebbe essere il primus inter pares di un ‘nuovo’ Movimento in cui i ‘pares’ (Di Maio su tutti, ma anche Patuanelli, e persino Toninelli, per non parlare del redivivo Di Battista e dei suoi) hanno più presa, e più voce in capitolo, sui loro sottoposti (la mandria dei parlamentari come i tanti e diversi referenti territoriali dei nodi locali) del presunto primus, che in buona sostanza nessuno, o pochi, nel Movimento ascoltano.

Il ‘primus inter pares’ Conte è dimezzato dai ‘pares’…

nessuno ascolta

Nessuno ascolta Conte

A tal punto nessuno lo ascolta, Conte, che le sue due prime ‘prove’ pubbliche – convincere le due sindache 5S uscenti di Roma (Raggi) e Torino (Appendino) ad appoggiare i candidati del Pd, ‘alleato strategico per Conte come per il suo ormai noto ideologo, il dem Goffredo Bettini – si sono rivelate un fallimento totale e disastroso: Pd e M5s correranno separati, nelle grandi città che andranno al voto a metà ottobre, a Roma come a Torino, a Milano come a Bologna (forse) e si inizia a disperare, al Nazareno, che i due partiti riescano davvero a chiudere l’alleanza persino a Napoli. 

Goffredo Bettini

Goffredo Bettini

La Raggi si candida – Di Maio l’ha appoggiata fin dall’inizio, sapendo non si sarebbe mai ritirata – e la Appendino spiega che mai i 5Stelle voteranno il candidato del Pd, al ballottaggio. Se si aggiunge che il presidente della Camera, Roberto Fico, ha di fatto gettato la spugna e non si candiderà sindaco a Napoli, lasciando Pd e M5s in braghe di tela nell’unica grande città in cui l’accordo sembrava cosa fatta, si capisce che Conte, nel M5s, è un ‘re travicello’. I suoi avversari interni (gli ex ministri da lui silurati, il sempiterno Di Battista, i fuoriusciti dal Movimento e quelli che stanno per diventarlo) come quelli esterni (Davide Casaleggio ma anche una parte del Pd che inizia ad alzare la testa e a mettere in dubbio la bontà dell’alleanza presunta ‘organica’) lo sanno e iniziano a infierire contro il povero ex premier in corpore vili.

Ma senza voler troppo infierire su un Movimento che delle ‘regole’ e della ‘legalità’ (giudiziaria e politica) si faceva, fin dalle origini, un vanto, un onore e un puntiglio, e che ora vive in un caos magmatico, meglio rimettere in ordine i punti della contesa.

Scontro al fulmicotone Crimi-Conte contro Rousseau

Crimi-Conte-Rousseau

Crimi-Conte-Rousseau

I Cinque stelle, come si diceva, sono alle prese ormai da mesi con la ‘querelle’ con Casaleggio. Conte vorrebbe evitare di far nascere il nuovo Movimento 5 stelle in un’aula giudiziaria, quindi ha caldeggiato la strada del ricorso al Garante della Privacy che dovrà nei prossimi giorni decidere a chi spetta la titolarità dell’elenco degli iscritti. Il reggente, Vito Crimi, ha intimato il presidente dell’associazione ‘Rousseau’ la consegna dei dati, ergo la partita rischia di trascinarsi in tribunale in ogni caso…

viceministro Cancelleri

Il viceministro Cancelleri

In questo modo, però, i big pentastellati temono di finire in una palude politica e in un ginepraio di ricorsi, ma anche di lasciare spazio mediatico agli ex M5s, quelli di “Alternativa c’è” e si dividono su tutto: il ponte dello Stretto di Messina (l’apertura del viceministro Cancelleri alla realizzazione dell’opera non è stata gradita ai vertici, “la verità – spiega un deputato – è che sta cercando di prepararsi il terreno per una nuova candidatura alla Regione”), sul tema del doppio mandato e delle alleanze. “Casaleggio– osserva d’altronde uno dei ‘big’ M5s – non ha nulla da perdere, Conte invece ci perde il ‘tesoretto’ del consenso tra la gente e del marchio del Movimento 5 stelle: lasciare il simbolo a chi ha lasciato il Movimento sarebbe un autogol”.

La ‘diffida’ di Crimi a Rousseau al Garante della Privacy

garante privacy

Il reggente M5S Vito Crimi, anticipava ieri l’house organ del Movimento official, il Fatto Quotidiano, ha inviato a Davide Casaleggio, presidente dell‘Associazione Rousseau, la diffida “ad astenersi da qualsiasi trattamento dei dati degli iscritti, che non sia finalizzato alla consegna dei medesimi dati al Movimento entro 5 giorni”. La diffida, scriveva sempre Il Fatto, è stata inviata anche al Garante della Privacy, con questa specifica: “Qualsiasi diversa attività di trattamento lo espone alle conseguenze previste dalla legge per i trattamenti illegittimi dei dati”. Al netto del fatto che, nel corso dell’assemblea di lunedì scorso con i deputati e i senatori, Crimi si era detto fiducioso riguardo alla possibilità di ottenere l’elenco degli iscritti entro la settimana (il che, ovviamente, non è e non poteva essere), la diffida, secondo gli esperti, sarebbe proprio un atto propedeutico alla richiesta di intervento del Garante della Privacy.

La replica di Rousseau: “daremo i dati ma al Tribunale”

piattaforma_Rousseau_M5S

La Piattaforma Rousseau, il sistema operativo del M5S

Dopo questa mossa, quindi, se il Garante dovesse ritenere il reggente del Movimento titolato ad agire per conto del M5s, potrebbe decidere di intervenire. Ieri, però, il presidente di Rousseau, Davide Casaleggio, parlando della richiesta di consegna dei dati da parte del teorico curatore legale del Movimento ha ribattuto, serafico, che “la proprietà dei dati è sempre in carico al singolo iscritto che deve essere coinvolto. Solo con il consenso degli iscritti si potrà fare quello che è necessario fare”.

Inoltre, giusto per svillaneggiare un altro po’ il povero Crimi, la contro-nota di Rousseau ricorda che “la richiesta di trasferimento di dati dall’ex capo politico (notare la perfidia, ndr.) reggente del MoVimento 5 Stelle in data 12 maggio 2021” è arrivata “successivamente ad una richiesta simile effettuata da parte del curatore del Movimento 5 Stelle nominato dal Tribunale di Cagliari, l’avvocato Silvio Demurtas che in data 10 maggio 2021 ci ha anche invitato a indire la votazione del Comitato Direttivo. Insomma, Casaleggio dice a Crimi: siete degli incapaci, e siete pure arrivati secondi. Vi ha fregato il Tribunale di Cagliari. Oltre al danno la beffa, si suol dire.

Davide Casaleggio

Davide Casaleggio

Ad oggi – spiega la nota dell’Associazione Rousseausono quindi almeno due le persone a reclamare la legittimità di un eventuale trasferimento dei dati degli iscritti del MoVimento 5 Stelle e dunque la rappresentanza legale del MoVimento 5 Stelle. E’ quindi ancor più necessario, per sedersi al tavolo, definire innanzitutto chi sia l’interlocutore con il quale l’Associazione Rousseau potrà affrontare tutte le questioni che è necessario dirimere: come il trattamento dei dati degli iscritti, le modalità per saldare il cospicuo debito del MoVimento 5 Stelle nei confronti di Associazione Rousseau, la legittimità di eventuali decisioni ad esempio sul Trattamento Economico e sulle ultime espulsioni o la pubblicazione dei voti ricevuti dalle 30 persone che sono intervenute durante gli Stati Generali, ad oggi non pubblicate dopo 6 mesi così come tutte le altre decisioni che saranno di sua competenza”, conclude Davide Casaleggio.

Casaleggio infierisce su Conte: “uomo senza idee”…

Casaleggio contro Conte: “uomo senza idee”…

Casaleggio contro Conte: “uomo senza idee”…

Non pago della querelle legale, Casaleggio sferra l’attacco a Conte sul suo terreno, la lotta politica. “Ignoro che idee abbia. Per ora ha solo mediato tra M5S, Pd e Lega” è la risposta, tranchanht, del figlio del Fondatore al Tg de La7 che gli chiede della veste di Conte a nuovo leader M5S. “Non si è mai intestato una battaglia politica. Vediamo quali sono le sue proposte e se è il caso di condividerle” incalza, puntuto, Casaleggio.

Finora Conte – prosegue – in qualità di primo ministro, alla fine ha fatto da mediatore tra varie forze politiche, non penso si sia mai intestato nessuna battaglia politica personalmente. Non è che fosse del Movimento, del Pd o della Lega. Vedremo quali sono le sue proposte e da lì potrò capire se condividerle”. Insomma, per Casaleggio l’ex premier è uno ‘Zelig’ insicuro e fragile, senza truppe e senza uno straccio di idea.

Una storia d’amore che finisce davvero in malo modo

Una storia d’amore che finisce in malo modo

Una storia d’amore che finisce in malo modo

La ‘lunga storia d’amore’ tra M5S e Rousseau sta finendo, dunque, molto peggio del previsto. Gli stracci sono volati da tempo, ormai le schermaglie sono diventate una vera e propria battaglia, politica,, ma soprattutto di carte bollate. La vicenda, del resto, è surreale: da almeno due settimane il leader in pectore, Giuseppe Conte, ripete che Statuto, Carta dei valori e nuova piattaforma del suo ‘neo Movimento’ sono pronti.

Peccato solo che la rifondazione del ‘nuovo’ Movimento doveva partire ai primi di maggio, poi la data è slittata e la deadline era stata fissata “al massimo” entro la fine del mese, ma ora sembra che slitterà ancora tutto di nuovo. Se ne parla, Tribunali permettendo, per quest’estate… Quello che manca è la lista degli iscritti, conservata nei server dell’associazione guidata da Davide Casaleggio che, come detto in chiaro, aspetta di capire di chi è il legale rappresentante del M5S prima di consegnare i dati. Una presa di posizione che proprio non va giù ai Cinquestelle. Una mossa, quella di Crimi, che in tanti, nelle truppe pentastellate, aspettavano da tempo. La replica di Rousseau, però, è disarmante, come abbiamo visto, e il braccio di ferro è durissimo.

Casaleggio non ha nessuna fretta: il fattore tempo gioca a suo favore e, invece, gioca pesantemente contro Conte

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Alessandro Di Battista, leader ‘descamisado’ del Movimento 5 Selle

Il rischio (altissimo) è di veder slittare ancora i tempi per l’avvio del nuovo progetto a guida Conte che, per parte sua, deve già guardarsi il fianco dal ritorno sulla scena di ex ed espulsi, sempre più determinati a dar vita a un nuovo soggetto che, ovviamente, andrebbe a pescare consensi nella stessa area di consenso dei ‘vecchi’ Cinquestelle.

Magari proprio con il supporto di Rousseau, anche se per il momento tutto è in stand by. Non è sicuro che a capo di questa pattuglia ci sarà Alessandro Di Battista, che da domani tornerà sulla scena mediatica e politica per presentare il suo nuovo libro, ‘Contro’, edito da Paper First. Nel volume ‘Dibba’, che ha stracciato la tessera del Movimento e che però continua a restare con un piede dentro e uno fuori dal M5s, spiega ampiamente le ragioni del suo dissenso rispetto a Mario Draghi, il suo governo e alcuni partiti della maggioranza che lo sostiene, a partire da Renzi e Berlusconi: “Di Draghi seppi già in agosto e a novembre Di Maio mi dava già per sicura la crisi del governo Conte. Potevo diventare ministro ma non ho voluto. Dietro l’ascesa di Draghi non ci sono solo Renzi e Berlusconi, ci sono gli americani…” (la teoria del complotto).

Ma quello che preoccupa di più l’ex premier – anche se Dibba gli garantisce che sarà “come sempre leale” – è il ventaglio di possibilità a cui il ‘pasionario descamisado‘ non chiude la porta. Tipo creare una forza politica tutta sua: “In questo momento della mia vita non sono convinto di dire no a prescindere, ma la verità è che non ci ho pensato“. L’animo resta “grillino” e di sicuro Di Battista non andrà in nessun altro partito. Uno spiraglio di luce, per Conte, in un periodo di attesa e di entusiasmi strozzati in gola.

Il ritorno di Dibba: sto bene dove sto, lontano da voi…

conte di battista

Conte Di Battista

Conte? “Ogni tanto ci scriviamo“. Il M5s? “Allo stato non rientrerei”. Il ritorno alla politica? “Rifletto fino a settembre“. Alessandro Di Battista presenta il suo nuovo libro “Contro” in una diretta Fb dove è intervistato da Andrea Scanzi e con lui ripercorre il passato e si interroga sul futuro del suo impegno politico. Racconta di aver “ricevuto delle offerte quando sono uscito dal M5s. Mi son arrivate telefonate di complimenti ma io ho chiarito a tutti che di base io sono un ‘grillino’, la verità è questa”. E conferma il suo attaccamento alla figura di Gianroberto Casaleggio: “La mia bussola, i miei punti cardinali sono la mia mamma e Gianroberto. Delle scelte che ho fatto mia mamma credo ne sarebbe orgogliosa. E credo anche Casaleggio. Molti dipendenti della Casaleggio Associati me l’hanno detto. Me lo ha detto anche Davide. Ogni volta che ho fatto le mie scelte ho sempre pensato a loro, mia madre e Gianroberto“.

Detto questo, specifica, “non mi permetterei mai di dire che gli altri lo abbiano tradito“. Quanto al futuro leader del M5s “io ho posizioni decisamente più radicali di lui. Ciò nonostante mi ha indignato il modo in cui è stato trattato e la sua estromissione da palazzo Chigi” dice Dibba, ma non è abbastanza per ipotizzare rientri nel Movimento: “Io oggi sto bene dove sto: mi sono ripreso uno spazio di libertà. Se oggi facessi parte del M5s non potrei scrivere i miei libri e dire quello che penso. Rinuncerei alla libertà solo per rientrare in un progetto chiaro, limpido: non sarei capace di fare diversamente. Posto che all‘interno del M5s ci sono sempre state posizioni variegate, prima c’era un fronte comune: oggi tra questione palestinese, guerra fredda, Benetton, e tanto altro, ci sono molte questioni su cui mi trovo in disaccordo. Non porto rancore, ma non posso dire di non aver sofferto quando me ne sono andato. Ora però so che la scelta migliore è stata quella di separarsi. Il governo Draghi mi ha quasi aiutato”.

Il ministro Patuanelli: “L’alleanza con il Pd va avanti, serve solo tempo, ma serve anche il proporzionale…”

M5S bandiere

Bandiere del M5S

Dentro il M5S, in ogni caso, ormai è allarme rosso. Per i tempi che ogni giorno si allungano per far partire il nuovo Movimento a guida Conte; per le notizie sulla nascita o scissione di questo o quell’altro gruppo di fuoriusciti e ribelli; per i tanti convinti che alla fine Conte non ce la farà e si tornerà a puntare sulla leadership di Di Maio. “Il vero problema per il M5S –  spiega una fonte governativa stellata – è che nel Pd ormai è partita la campagna che ci vede come inaffidabili, campagna che presto esploderà e con cui non vale la pena perdere altro tempo“. Ma servirà del tempo, tanto tempo, anche per riorganizzarsi, trovare la nuova linea politica, affermare la nuova leadership.

Patuanelli 1

Stefano Patuanelli (M5S)

Tra ‘grillini’ di governo e filo-democrat in molti stanno spingendo il ministro Stefano Patuanelli: potrebbe essere lui l’uomo nuovo attorno al quale riannodare il filo di una possibile alleanza in futuro. Ben visto dentro il Pd, rapporti solidi nel Movimento, buona testa e pratica politico, soprattutto è ritenuto “uno che sta sempre sul pezzo“.

E non a caso, oggi, 14 maggio, sul quotidiano La Repubblica, ecco che esce un’intervista proprio a Patuanelli firmata da Annalisa Cuzzocrea, esperta di M5s: il titolo è: “Serve solo tempo, l’alleanza con il Pd va avanti”. Nel sommario il ministro delle Politiche agricole dice: “Conte ha spiegato bene che i principi del Movimento sono alternativi alla destra. Serve una riforma (della legge elettorale) proporzionale“.

Un tema, quello del ‘rispolvero’ della legge elettorale proporzionale, il Germanicum, che sempre oggi è stato sollevato dal presidente della Prima commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati, il pentastellato Giuseppe Brescia, che di quella legge è, dal punto di vista parlamentare, il ‘papà’ (si chiama ‘Brescellum‘) e che, ieri, sempre al quotidiano La Repubblica, diceva: “Ripartiamo dal modello proporzionale di cui abbiamo già discusso a Montecitorio e facciamo in fretta, prima possibile”. E poi: “Il mio è un appello ai partiti: rimbocchiamoci le mani e riprendiamo l’esame della legge elettorale da dove l’abbiamo lasciato, introducendo le preferenze”.  

Alternativa “c’è”: i trenta grillini vicini al M5s ‘originario’ e Rousseau stanno per fondare un nuovo gruppo politico

Andrea Coletti

Andrea Coletti

Il dato politico nuovo, intanto, è che non solo Andrea Colletti, animatore del gruppo di fuoriusciti di “Alternativa c’è“, che se ne sono andati dai gruppi parlamentari stellati all’atto della nascita del governo Draghi, confluendo, per ora, nel gruppo Misto, ma anche il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra, e l’ex ministra del governo Conte Uno, Barbara Lezzi, finora intenzionati a lavorare dentro il Movimento, hanno deciso che è arrivata l’ora di ingaggiare una battaglia, in punta di diritto, contro il loro allontanamento, cioè l’espulsione, avvenuta in base al loro ‘no’ al governo Draghi e mettere in piedi un “contro-Movimento” capace di attirare elettori e attivisti delusi, portavoce cacciati e, anche, un nuovo ‘diritto di tribuna’ per la loro opposizione, finora appannaggio solo di Fratelli d’Italia e della piccola pattuglia di Sinistra italiana

Nicola_Morra_M5S

Il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra (M5S)

I parlamentari interessati all’operazione sono circa una trentina, divisi tra Camera e Senato, ma un primo passaggio per testare la loro forza è già avvenuto il 12 maggio quando in ben 31 hanno sottoscritto una nota comune in cui chiedevano al M5s di destinare le famose ‘restituzioni’ dei parlamentari M5s “alle persone più bisognose“, allineandosi alle posizioni della piattaforma Rousseau che sostiene che, per effettuare le nuove donazioni, non c’è bisogno di un voto degli iscritti (ad oggi bloccato, come abbiamo visto, e impedito dalla querelle giudiziaria che contrappone M5s e Rousseau).  Il gruppo di “Alternativa c’è” ha chiesto un preventivo alla piattaforma Rousseau per continuare ad agitare il vessillo della democrazia diretta e nuove votazioni al fine di coinvolgere nuovi militanti, oltre quelli storici, in vista delle prossime amministrative.

Barbara Lezzi.M5S. Ansa

Barbara Lezzi

Il rapporto di ex pentastellati come Morra e Lezzi, del resto, con l’Associazione di Davide Casaleggio è strettissimo e il “Blog delle Stelle” potrebbe diventare il nuovo riferimento social e la nuova piattaforma dei grillini fuoriuscite. Le altre questioni sono che il gruppo dovrebbe cambiare nome (“Alternativa c’è” ai nuovi arrivati non piace) e il ruolo che potrebbe, o dovrebbe, prendere, in questo nuovo gruppo, Ale Di Battista.

Se sarà della partita o meno, nessuno, al momento, sa rispondere, tra i fuoriusciti, ma è chiaro che un suo coinvolgimento darebbe ben altro spessore e forza alla ‘truppa’. 

mattarella sergio

Il Presidente Mattarella

 

Nel M5s è allarme rosso specie in vista delle comunali

Allarme rosso pd

Tornando ai tormenti del Movimento ‘official’ di Conte&Crimi è chiaro come le prossime elezioni amministrative saranno un passaggio fondamentale, per i 5Stelle. Lì si capirà davvero, con gli italiani chiamati al voto milioni in milioni di cittadini da Nord a Sud, il peso reale delle forze politiche e, in particolare, del Movimento che però, proprio alle amministrative – dove è sempre stato debole – potrebbe subire una batosta storica e, in prospettiva, finire ai margini della scena politica oltre che parlamentare. Compreso il ‘grande gioco’ della successione a Mattarella al Colle che si aprirà a febbraio del 2022 e che potrebbe vedere finire i pentastellati residuali e ininfluenti, spaccati in mille rivolti, oltre che, ovviamente, perdenti clamorosamente la corsa.

 


Appendice. “Per sapere, per capire”…

boom m5s

Approfondimenti tratti da altri giornali cartacei sul Movimento Cinque Stelle: 

  1. L’inchiesta “Longread” di Repubblica del 13 MAGGIO 2021: 
    “Faide per la leadership, i soldi e gli iscritti, scissioni, rinuncia alla democrazia diretta della rete. Inchiesta su una rivoluzione al capolinea e sulla nemesi di un movimento che nelle intenzioni dei padri, Grillo e Casaleggio, doveva cambiare la politica ed è stato divorato dal Palazzo”.

https://rep.repubblica.it/pwa/longform/2021/05/13/news/stelle_cadenti_il_movimento_5_stelle_tra_grillo_casaleggio_conte_piattaforma_rousseau_candidati_programma_sondaggi_-300601393/

2. L’analisi di Emanuele Buzzi per il Corriere della Sera del 13 MAGGIO 2021

“Contiani critici, neo pragmatici, democristiani: le mille anime del M5S. L’ex premier è pronto a prendersi il partito: ma quale è la situazione dentro al Movimento?”

https://www.corriere.it/politica/21_maggio_13/contiani-critici-neo-pragmatici-democristiani-mille-anime-m5s-0ef71888-b3e5-11eb-92ee-af36a1f66d3c.shtml

3. L’intervista di Giuseppe Conte al Fatto quotidiano del 12 MAGGIO 2021: 

Ho già scritto il programma: Alleati al Pd, non subalterni” – L’intervista

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/05/12/ho-gia-scritto-il-programma-alleati-al-pd-non-subalterni/6194940/