“E daje co’ sti Diritti civili!”. Il programma del Pd è molto sbilanciato, ma…

“E daje co’ sti Diritti civili!”. Il programma del Pd è molto sbilanciato, ma…

14 Agosto 2022 0 Di Ettore Maria Colombo

“E daje co’ sti Diritti civili!”. Il programma del Pd è molto sbilanciato su ddl Zan, ius scholae, fine vita, cannabis, c’è anche il ‘matrimonio egualitario’. Poi, certo, c’è anche dell’altro, ma dentro il partito sono tutti concentrati e preoccupati solo dal tema ‘posti’. Solo che la Direzione sulle candidature è stata rinviata a Ferragosto, giorno dell’Assunta (in cielo)…

ferragosto

La Direzione sulle candidature è stata rinviata a Ferragosto, giorno dell’Assunta (in cielo)…

Nb. Questo articolo è stato pubblicato, in forma ridotta, sul Quotidiano nazionale il 14 agosto 2022

diritti civili

Tre pilastri programmatici (molto centrati sui diritti civili: ius scholae, fine vita, cannabis)

Tre pilastri programmatici (molto centrati sui diritti civili: ius scholae, fine vita, cannabis), tutti inquadrati nella cornice di “un’Europa democratica e progressista” e uno slogan, molto chiaro: “L’Italia non torna indietro, ci crediamo, vogliono far tornare indietro l’Italia ma noi non lo permetteremo”, scandisce le parole Enrico Letta. Questo il succo della relazione e della Direzione dem, che ha approvato il tutto a ovvia unanimità.

“Giù le mani da Mattarella e dalla Costituzione!”. Il segretario e la sua relazione

enrico letta

Enrico Letta

In realtà, la cosa più ‘divertente’ della relazione del segretario davanti alla Direzione del Pd (tutti presenti, tutti in maniche di camicia, che ‘Antò, fa caldo!’, via i completi ministeriali dei ministri, del resto ormai tutti in dismissione…), oltre alla (noiosa) presentazione del programma, è che il leader dem annuncia un ‘contro-video’, rispetto a quello di Giorgia Meloni.

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Non sta tanto, dunque, nel fatto che il segretario dice, tutto compunto, che “la destra vuole far tornare indietro l’Italia” e che “mettere Mattarella nella campagna elettorale (segue applauso scrosciante della platea, ndr.) è stato un errore drammatico”. E neppure nel dire, come pure fa Letta, che: “proporre il presidenzialismo vuol dire sfasciare la nostra Costituzione e non va bene per il nostro Paese, che ha bisogno di un Parlamento che sia in grado di unire, di interpretare le sue tante anime”.

Il presidente Mattarella

Il presidente Mattarella

Fin qua siamo, infatti, nella più ovvia propaganda – che, per carità, ci sta, siamo a due mesi dal voto – come pure il dire che “siamo di fronte a una scelta storica: o si sta dalla parte della difesa della nostra Costituzione o del suo stravolgimento”.

La cosa più divertente, in realtà, è il ‘contro-video’ di Letta che risponderà alla Meloni, pure lui in tre lingue. “E il tedesco?!” sbotta uno che ascolta preoccupato dalla candidatura

Letta e Meloni

Letta e Meloni

Ma, come si diceva, la sola cosa ‘divertente’ è che Letta annuncia il suo vero ‘cavallo di battaglia’ a contrastare la propaganda della Meloni – che ha individuato, giustamente, come il suo vero, e principale, avversario – e cioè un ‘contro-video’, come quello della Meloni, che spiegherà ai media stranieri, alla Ue, Nato, Onu, etc., che la Meloni “propone il modello Orban” (e pure il “modello Vox”), solo che “ora cerca di nascondere le impronte, ma ci sono, non siamo stupidi noi e non lo sono neppure all’estero”.

tedesco

“E il tedesco?! Sono i nostri principali partner, in Ue. Dov’è il tedesco?!”

Il curioso è che il ‘contro-video’ di Letta, atteso a ore, il ‘contro-discorso’ sarà tenuto, proprio come quello meloniano (e, si presuppone, ‘orbaniano’), “in tre lingue”. Le stesse tre scelte da Meloni: inglese, francese e spagnolo. Al netto della ‘gara’ su chi le parla meglio, un anti-lettiano ridacchia, dalla platea, e dice: “E il tedesco?! Sono i nostri principali partner, in Ue. Dov’è il tedesco?!”.

ASSUNZIONE MARIA ferragosto

Ferragosto,  Festa della Madonna dell’Assunta

Ecco, al netto del fatto che il tedesco è difficile di suo (La Russa lo parla, Buttiglione lo insegnava), la difficoltà di Letta sta tutta nel disappunto dei suoi che si aspettavano – e, molti, speravano – parole chiare sul tema ‘caldo’ delle candidature e, invece, dovranno aspettare un’altra Direzione, quella del 15 agosto (eh sì, il giorno di Ferragosto con i dem tutti ‘felici’…) per sapere, in sostanza, di che morte devono morire, cioè quali saranno i sommersi e i salvati, nella short list del segretario che, guarda caso, ha deciso di riunire i suoi sul tema più difficile e controverso (protestano, si sa, i ‘territori’, protestano i ‘giovani’ democrat, protestano le ‘donne’, protestano un po’ tutti…), non solo nell’unico giorno in cui i giornali non lavorano e, dunque, il giorno dopo, non escono (a “giornali chiusi”, dunque), ma anche nel giorno della Festa della Madonna dell’Assunta – la madre di Gesù, Maria di Nazareth – la quale, si sa, proprio quel giorno decise di ascendere al Cielo ed essere accolta nelle braccia di Dio Padre. E chissà chi saranno, alla fine, i pochi ‘ascendenti’, in liste che il Pd fa assai fatica a riuscire a stilare perché i posti sono pochi e le pretese sono troppe.

Gli ‘ascensionisti’: chi ha scritto il programma

programma politico

Programma politico

Tra i ‘salvati’, però, ci saranno, e di sicuro, quelli che il programma lo hanno, materialmente, scritto e, dunque, il professor Antonio Nocita, l’esperto di economia Antonio Misiani, il vicesegretario Beppe Provenzano (l’altro, la Tinagli, sta in Ue) e molti dei ‘testimonial’ delle Agorà democratiche (Carofiglio, Cottarelli, Riccardi, Furlan, Frassoni, Schlein) più i ‘nanetti’ inglobati nel listone dem (Speranza, Maraio per il Psi, Ciani per Demos). Per tutti costoro, posti blindati e già assicurati.
Per tutti gli altri tocca attendere, appunto, il 15 agosto, giorno della Maria dell’Assunta che – si spera – ‘salverà’ alcuni, non tutti, i papabili, i quali però resteranno in grande trepidazione fino all’ultimo giorno utile, il 22 agosto, data in cui verranno consegnate, al Viminale, le candidature.

Il programma dem: un “Piano Italia 2027”

Il programma dem: un “Piano Italia 2027”

Il programma dem: un “Piano Italia 2027”

Ma, venendo al programma, l’ossatura della bozza programmatica di Letta è un “Piano Italia 2027” (questa ‘fissa’ dei partiti a indicare date tutte futuribili: 2050 per i 5S, etc, è già stantia) che “disegna una visione del Paese impostata su tre pilastri”: Sviluppo sostenibile e transizioni ecologica e digitale; “Lavoro, Conoscenza e giustizia sociale; Diritti e cittadinanza.

David Sassoli

David Sassoli

Un documento di ben 36 cartelle, condito dalla lamentela che “gli altri hanno una potenza di fuoco, soldi e media che noi non abbiamo”, e una strategia mediatica più o meno ‘raffinata’: “una proposta al giorno, lavorando su un tema al giorno, con la nostra agenda e 100 mila volontari” dice Letta, ignaro, forse, del rischio ‘saturazione’. “Avremmo potuto presentare tre paginette di programma finto col simbolo e prenderci del tempo”, rivendica Letta. A mo’ di ‘preambolo’ ideale, infine, “le ultime parole di David Sassoli presidente del Parlamento Ue da poco scomparso e che era un vero ‘asso nella manica’ dentro il Pd.

 

Un programma molto attento ai diritti civili

ddl zan

Ddl Zan

Nell’ampio ventaglio di azioni per l’Italia del Pd c’è, ovviamente, l’approvazione “subito” (‘ciaone’ direbbe qui Renzi: non si è riusciti a farlo nella passata legislatura, figurarsi se mai ci si riuscirà nella prossima…) del ddl Zan e pure del matrimonio egualitario, perché “un Paese civile non esclude, non emargina, non ghettizza” (ma, in realtà, le unioni civili ci sono da tempo).

immigrazione

Nuova legge sull’immigrazione che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro

Ma anche l’abolizione della Bossi-Fini, da sostituire con “la nuova legge sull’immigrazione che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano da imprese italiane e dal Terzo settore”.
rosatellum

Tra le priorità c’è anche la riforma elettorale (altro ‘ciaone’), vista “la pessima legge elettorale con la quale andiamo a votare”, il povero Rosatellum, che tutti odiano ma con cui si vota e che, fino a prova contraria, non è incostituzionale, al fine di “superare la frammentazione, il trasformismo, per ridurre gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio dei parlamentari e per favorire la costruzione di forze politiche stabili e dotate di una riconoscibile identità”. 

Ius Scholae

Ius Scholae

Ancora, sui diritti, “lo Ius Scholae (altro ‘ciaone’…) per superare le ingiustificate discriminazioni che ancora oggi vediamo nelle classi italiane. E’ il momento di introdurre una norma che non è solo civiltà, è di buonsenso”, In pratica, “chi è figlio di genitori stranieri e completa un ciclo di studi qui diventa cittadino”.

Altro tema caldo sul quale si promette l'approvazione di una legge ad hoc, il fine vita

Altro tema caldo sul quale si promette l’approvazione di una legge ad hoc, il fine vita

Altro tema caldo sul quale si promette l’approvazione di una legge ad hoc, il fine vita “per difendere fino all’ultimo dignità e autodeterminazione, in linea con le indicazioni della Corte costituzionale. Tutte le democrazie discutono del tema, abbiamo il dovere di farlo”.

cannabis

Un fiore di canapa

E, sempre per stare sul piano dei diritti, “riteniamo sia arrivato il momento di legalizzare l’autoproduzione per uso personale e fare in modo che la cannabis terapeutica sia effettivamente garantita ai pazienti che ne hanno bisogno”. Un uso terapeutico che ricorda un po’ il Pd attuale: a dosi ‘terapeutiche’, cioè piccole, fermerà la ormai arrembante e devastante avanzata delle destre?