In marcia verso l’election day/6. La Puglia, contesa tra Emiliano e Fitto fino all’ultimo voto, sarà un test nazionale

In marcia verso l’election day/6. La Puglia, contesa tra Emiliano e Fitto fino all’ultimo voto, sarà un test nazionale

28 Agosto 2020 0 Di Ettore Maria Colombo

In marcia verso l’election day/6. La Puglia è contesa e contendibile. Sfida all’ultimo voto tra Emiliano e Fitto. Conte e il Pd guardano con apprensione al risultato in terra pugliese

regione puglia

 

Si conclude oggi con la puntata dedicata alla Puglia, il giro di ricognizione delle regioni al voto il prossimo 20 e 21 settembre. Dopo la prima puntata, dedicata al Veneto, la seconda, dedicata alla Liguria, la terza dedicata alla Toscana, la quarta sulle Marche e la quinta puntata sulla Campania

 

Una sfida dal valore nazionale.E non solo perchè Conte è nato in Puglia

cuore di puglia conte

Una sfida dal valore nazionale.E non solo perchè Conte è nato in Puglia

E’ la sfida in Puglia tra centrodestra e centrosinistra la più attesa e anche la più contesa tra le elezioni regionali del prossimo 20/21 settembre. Innanzitutto, perché la Puglia è la terra del premier, Giuseppe Conte, nativo di Volturara Appula (provincia di Foggia), e non a caso proprio Conte ha riservato, sin dall’inizio, un interesse speciale e specifico alle sorti della sua regione. Per dire, è stato lui, con un atto d’imperio, ha far calare dall’alto il diktat nazionale, con tanto di invio di commissario per farlo rispettare, dell’assoluto rispetto delle ‘quota rosa’ (60/40 nella composizione delle liste tra uomini e donna) e dell’obbligo del rispetto della doppia preferenza di genere, nella sua Puglia, imponendosi sul consiglio regionale pugliese e sullo stesso Emiliano, che fingeva di stracciarsi le vesti perché il consiglio regionale, in una notte turbolenta, non era riuscito a vararla (unica tra tutte le 20 regioni italiani) ma, come tutti gli altri suoi sfidanti, non era entusiasta all’idea.

Emiliano Conte

Conte ed Emiliano – foto di repertorio

Anche rispetto alla possibilità di accordo tra Pd e M5s (poi sfumato ovunque, tranne in Liguria), Conte puntava a chiederlo e a ottenerlo soprattutto in Puglia al fine di poter celebrare una vittoria che, poi, sarebbe stata ‘anche’ sua. Infine, Conte sa che mentre il M5s è già predestinato alla sconfitta in tutte e sei le elezioni regionali, il Pd non può perdere la faccia – che pure ci sta mettendo – in tutte le elezioni perché, ove dovesse succedere, non inizierebbe a ‘ballare’ solo la poltrona di Zingaretti come segretario dem ma anche quella di Conte: il governo ne subirebbe scossoni pesanti e forse letali. E dato che Veneto, Liguria e sostanzialmente pure le Marche sono già belle che andate (saranno, cioè, vinte dai candidati del centrodestra), mentre invece Toscana e Campania sono considerate già vinte, dal centrosinistra, la differenza tra una sconfitta 4 a 2 a favore del centrodestra o di un pareggio 3 a 3 (il vero risultato per il quale fa voti il centrosinistra) la fa  solo e soltanto la Puglia. Ma ovviamente anche per il centrodestra le elezioni pugliesi sono decisive.

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Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia

Non solo perché la Puglia segnerebbe, insieme alle Marche, un duro ‘cappotto’ di sconfitte per il Pd e il centrosinistra (e, dunque, per il governo), ma anche perché Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia – in ascesa, con il suo partito, in tutti i sondaggi nazionali – è proprio in Puglia (più ancora che nelle Marche) che si gioca la capacità di aver imposto e azzeccato i candidati (Acquaroli e Fitto) e di potersi porre, legittimamente a quel punto, alla guida del centrodestra che verrà.

I contendenti principali: Michele Emiliano e Raffaele Fitto

michele emiliano

Michele Emiliano

Poi, naturalmente, in Puglia, come nelle altre regioni, i candidati locali si giocano la loro partita di consenso come di potere. In primis il governatore uscente, l’ex magistrato ed ex sindaco di Bari Michele Emiliano, che ha spesso diviso i Dem per le sue posizioni controcorrente e per la sua cocciuta rincorsa a un’alleanza, quella con i M5s – partito che Emiliano ha sempre blandito e finanche scimmiottato – ma che si è concretizzato, finora, in una sonora porta sbattutagli in faccia.

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Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca (Fabio Cimaglia / LaPresse)

Un Emiliano che – secondo solo a De Luca in Campania – è anche un ras locale del Pd del Sud e che, nella sua Puglia, decide il bello e il cattivo tempo. In sostanza, se vuoi fare il segretario del Pd, senza Campania e Puglia dalla tua parte non riesci. Un potere locale, ma anche nazionale, come la proiezione mediatica di Emiliano che il governatore, anche grazie all’ondata di Covid19, è riuscito a mantenere intatto e preservare, spazzando via avversari interni ed esterni, mai nati, dentro il Pd.

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Raffaele Fitto

Per il centrodestra corre Raffaele Fitto: eletto presidente della Puglia nel 2000 e fino al 2005, a soli 31 anni, è stato il più governatore giovane d’Italia. Tra le altre cose ex ministro, deputato ed europarlamentare, in tempi lontani ‘pupillo’ di Berlusconi (con il quale poi ruppe in modo clamoroso), fondatore di un movimento autonomo e discretamente radicato, tra Lecce e l’Otranto, i Conservatori e Riformisti, è stato proprio Fitto che ha aperto alla Meloni le agognate porte dell’ingresso nella famiglia dei Conservatori europei all’interno del Parlamento europeo.

Nuccio Altieri

Nuccio Altieri

La Meloni lo ha ricandidato imponendolo a un centrodestra dentro il quale FI nicchiava mentre la Lega, per mesi, ha cercato di stopparlo e ostacolarlo opponendogli la candidatura di un pugliese finito nella Lega, Nuccio Altieri. Salvini si è dovuto arrendere e, oggi, sostiene di malagrazia Fitto, pronto a far pagare alla Meloni il fio di una sconfitta.

Gli outsider: la grillina Laricchia e il renziano Scalfarotto

antonella laricchia

Antonella Laricchia

Gli altri due candidati di un certo peso, numerico e politico, sono Antonella Laricchia – la quale annuncia anche, ma a ottobre, il suo matrimonio – del M5s, pasdaran locale del Movimento che ha puntato i piedi per restare in corsa da sola anche quando sembrava che i livelli nazionali del suo partito fossero pronti a cedere all’accordo con il Pd ed Emiliano (del governatore la Laricchia, da consigliera regionale, è stata storica e fiera avversaria), e il renziano Ivan Scalfarotto, candidatura imposta da Renzi e dalla ministra (salentina e renziana) Teresa Bellanova, storica avversaria di Emiliano già dentro il Pd.

Bellanova e Scalfarotto

Bellanova e Scalfarotto

Sottosegretario agli Esteri, pasdaran del renzismo, Scalfarotto, pugliese solo d’adozione, ha unito quel grumo liberal-democratico presente, in modo esile, in Puglia (renziani, calendiani, radicali di +Europa, riformisti) che non ha mai digerito l’influenza e la forza di Emiliano. Proprio i suoi voti potrebbero venire a mancare, insieme a quelli della Laricchia, facendo perdere al governatore attuale la sfida, seppure al fotofinish. Infatti, tutti i sondaggi parlano, come vedremo, di un testa a testa Emiliano-Fitto, con una volta avanti l’uno e una volta avanti l’altro.

 

I candidati minori e ‘di contorno’

elezioni regionali puglia

Tra i candidati minori e ‘originali’ si segnalano le candidature a governatore di Mario Conca (ex M5s), appoggiato da una lista civica, Cittadini pugliesi, Pierfranco Bruni per il Movimento sociale; Nicola Cesaria (Pci, Rifondazione, Risorgimento socialista); Andrea D’Agosto per Riconquistare l’Italia (di area ‘sovranista’ locale…).

 

Folto numero di liste (15) e candidati (700) nel centrosinistra

Elezioni Regionali Puglia 2020

Folto numero di liste (15) e candidati (700) nel centrosinistra

Naturalmente, come in tutte le elezioni regionali, le liste – civiche o direttamente ispirate dai diversi candidati – fanno la parte del leone: acqua al mulino degli acchiappavoti.

Sono oltre 29 le liste presentate in Puglia e oltre 1300 gli aspiranti consiglieri regionali. Insomma, una enormità. Ma, enormità nell’enormità, impressiona il numero delle liste e dei candidati a sostegno di Emiliano. A sostegno del quale ecco la presenza – un vero ‘esercito’ – di 15 liste e oltre 700 candidati. Declinare le liste a sostegno della candidatura di Emiliano è come sgranare un rosario: sono Partito Animalista, Partito del Sud, Sud Indipendente, Democrazia Cristiana, Sinistra Alternativa, Sindaco di Puglia, Con, Senso Civico, Pd, Italia in Comune, Popolari con Emiliano, Puglia Solidale e Verde, Pensionati e Invalidi, I Liberali e Partito Pensiero e Azione.

Solo cinque invece le liste per Raffaele Fitto: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Nuovo Psi-Udc e la civica La Puglia domani. Due, inoltre, le liste a sostegno di Antonella Laricchia: oltre a quella ufficiale del M5S c’è anche – una novità per il Movimento, rispetto ad altrove – la presenza di una lista civica, Puglia Futura. Sono tre, infine, le liste che sosterranno la candidatura di Ivan Scalfarotto: Italia Viva, Scalfarotto presidente e Futuro verde. Tutti gli altri corrono con una sola lista dietro.

Senso civico Un nuovo Ulivo per la Puglia

Senso civico – un nuovo Ulivo per la Puglia

Ma, come dicevamo, è Emiliano ad aver fatto il ‘pieno’ delle liste e dei candidati, alla ricerca come è di una difficile rielezione, poggiandosi soprattutto sui consiglieri regionali uscenti, noti portatori di voti. Ben sei sono presenti nella lista “Senso civico – un nuovo Ulivo per la Puglia”. Nel collegio di Bari c’è l’assessore alla Pianificazione Territoriale, Alfonso Pisicchio, a Brindisi il presidente della commissione Sanità, Pino Romano, nella Bat il capogruppo Sabino Zinni, a Lecce, Ernesto Abaterusso, a Taranto l’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borraccino e il componente dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale, Giuseppe Turco. A Brindisi è stato riconfermato il consigliere regionale uscente Fabiano Amati. Sempre con Emiliano, a Foggia, è candidato l’assessore Raffaele Piemontese e il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Paolo Campo, mentre a Taranto scendono in campo gli attuali consiglieri regionali Michele Mazzarano e Donato Pentassuglia. A Lecce, il Pd schiera il consigliere regionale uscente Sergio Blasi, oltre all’assessore regionale all’Industria turistica e culturale Loredana Capone. Nella Bat c’è la riconferma per l’ex assessore all’Ambiente, Filippo Caracciolo, e per il consigliere Ruggiero Mennea.

popolari con emiliano

Popolari con Emiliano

Anche nella lista “Popolari con Emiliano” ecco ben tre assessori uscenti: Gianni Stea (Ambiente), Salvatore Ruggeri (Welfare) e Sebastiano Leo (Lavoro). A Bari, con il Pd, sono candidati lo scrittore Leonardo Palmisano, l’attuale presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, il consigliere politico del governatore, Domenico De Santis, l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini, e Francesco Paolicelli, uno degli uomini più vicini al sindaco di Bari Antonio Decaro, che di Emiliano è avversario. 

Pierluigi Lopalco

Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo della task force che gestisce l’emergenza in Puglia

Scalpore e polemiche, infine, soprattutto da parte del centrodestra e del M5s ha creato la candidatura, a Bari, con la lista civica di Emiliano ‘Con’, di Pierluigi Lopalco, l’epidemiologo della task force che gestisce l’emergenza in Puglia – incarico da 120mila euro all’anno lordi (“inferiore alla contribuzione che mi veniva corrisposto da professore” dice lui, e che ora lavorerà come consulente a titolo gratuito) – e che è assurto a gloria nazionale grazie ai suoi ‘funanbolici’ interventi televisivi.

Meno liste e candidati nel centrodestra, ma cambi di casacca

Forza Italia

Bandiera di Forza Italia

Forza Italia, che insieme a Lega e Fratelli d’Italia sostiene Raffaele Fitto, schiera i consiglieri regionali uscenti Domenico Damascelli, Napoleone Cera, Leonardo Di Gioia, Aldo Aloisi, Francesca Franzoso, Lugi Morgante. Spiccano, sempre in FI, i nomi dell’ex senatore ed ex consigliere regionale, Euprepio Curto, del colonnello dei Carabinieri ed ex consigliere regionale, Antonio Buccoliero, dell’ex deputato ed ex assessore regionale Luciano Sardelli. Il candidato più anziano nella lista del partito di Berlusconi è l’ex manager della sanità pugliese, Santo Monteduro, con i suoi 78 anni. Cambio di casacca, invece, per il consigliere foggiano de “I Popolari”, Napoleone Cera, che nella legislatura in corso sosteneva la maggioranza di centrosinistra e ora va con il centrodestra. Cambio di casacca anche per l’ex assessore all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, nonché per il forzista Saverio Tammacco, che nel 2015 si candidò con il centrosinistra.

nuccio altieri matteo salvini

Nuccio Altieri con Matteo Salvini

Nella Lega non si candida Nuccio Altieri, candidato ‘in pectore’ di Salvini alla Regione come governatore, ma gli è stato promesso un posto da vicepresidente della Puglia, in caso di vittoria. Per il resto, la Lega vuole radicarsi bene in regione.

Giuseppe Silletti, con Al Bano

Giuseppe Silletti, con Al Bano

Nel partito di Fitto, Fratelli d’Italia, che oltre agli uscenti candida Irma Melini punta molto sull’agricoltura – tallone d’Achille dei cinque anni di governo di Emiliano – non a caso si candida il generale Giuseppe Silletti, ex commissario straordinario per la xylella, e Francesco Losito, presidente Confagricoltura Bari e Bat. Fitto però ci ha tenuto a rafforzare molto anche la sua civica “La Puglia domani”. Lista che, non a caso conta su Danila De Vito, virologa già ribattezzata come l’anti Lopalco, e tanti ex come Patrizio Mazza (medico tarantino ex vendoliano) e Saverio Tammacco (nel cda di Puglia Sviluppo, già campione di voti nel 2015 , ma allora con … Emiliano).

E così mentre Fitto punta a riconquistare quella che, fino a 15 anni fa (cioè prima della doppia vittoria di Vendola e poi della prima di Emiliano) veniva detta “l’Emilia nera”, Emiliano finge di snobbare il suo principale competitor, dicendo che lui non farà campagna elettorale perché sono troppo occupato con l’emergenza coronavirus… Invece, la Laricchia battaglia contro tutto e tutti, Pd e centrodestra, ma soprattutto contro Emiliano, lo stesso obiettivo polemico cui Scalfarotto punta e che corre, più che per vincere, per impedire una straripante vittoria del governatore. 

I sondaggi sono altalenanti ma per tutti è un testa a testa

testa a testa

Per quanto riguarda, infine, i sondaggi, è un continuo saliscendi sulle montagne russe, per i due principali contendenti. Secondo un sondaggio dei primi di agosto commissionato alla società Tecné dall’agenzia Dire, Fitto partiva avvantaggiato, ma di poco: era dato tra il 40 ed il 44% con Emiliano che insegue con il 35-39% mentre i Cinque stelle erano molto indietro con Antonella Laricchia tra il 13 ed il 17% e Scalfarotto intorno al 5% (2,5-6,5%), mentre sotto il 3% restavano tutti gli altri.

sondaggio

Sondaggio

Ma in altri sondaggi la situazione si capovolge del tutto. Secondo la società di rilevazione Emg-Acqua Fitto sarebbe in vantaggio, addirittura, con sei punti di vantaggio su Emiliano (43,5% contro 36,5%) con la Laricchia al 12% e Scalfarotto al 5%. E, ai primi di agosto, Bidimedia vedeva Emiliano e Fitto molto vicini ma con il governatore davanti (38,8% contro 38,1%) e la Laricchia al 16,7%.

conte emiliano

Conte spera e confida in San Pio Emiliano

Insomma, si preannuncia come una gara davvero serrata, quella che si giocherà in Puglia, e che sarà di certo decisa al fotofinish. In ogni caso, il risultato delle elezioni pugliesi potrebbe ‘sballare’ in un senso e nell’altro, il tabellino delle vittorie tra centrodestra e centrosinistra e, dunque, avere ripercussioni nazionali, governo in primis. Non a caso, Conte spera e prega in ‘san Pio Emiliano’….

 


 

NB: questo articolo è stato pubblicato sul sito di notizie Tiscali.it il 28 agosto 2020