Il Capodanno del Capo dello Stato. Prerogative del Parlamento, Europa, diritti e lavoro al centro delle riflessioni di Mattarella

Il Capodanno del Capo dello Stato. Prerogative del Parlamento, Europa, diritti e lavoro al centro delle riflessioni di Mattarella

31 Dicembre 2018 0 Di Ettore Maria Colombo

Pubblico qui l’ultimo articolo del 2018 sul discorso di Capodanno che terrà stasera il Capo dello Stato. NB: Le pubblicazioni del blog riprenderanno il 2 gennaio 2019. Nel frattempo, auguri di buon Anno a tutti i miei ‘25 lettori’ !!!

 

Europa (da difendere dai razzismi e dai sovranismi), lavoro e diritti (da implementare), prerogative del Parlamento (da tutelare in quanto tali), ma anche il nodo dell’autonomia delle Regioni, impegno per la legalità

 

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

 

E, ovviamente, un giudizio complessivo sulla manovra economica che il Colle ha ricevuto solo ieri sera tardi per la firma finale e che una volta firmata dal Colle, oggi sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale. Il discorso di fine anno del Capo dello Stato è molto atteso da tutti gli attori politici e sociali.
I gialloverdi temono rimbrotti e critiche su ‘come’ hanno gestito, in Parlamento, i tempi di approvazione della Legge di Stabilità. Le opposizioni sperano in un “un severo monito” del Colle.
Certo è che la manovra economica, da parte del Colle, verrà firmata sia perché non farlo, e quindi far entrare il Paese in un pericolosissimo esercizio provvisorio dei conti dello Stato, è una idea impensabile, agli occhi del Quirinale, sia perché è stato proprio Mattarella, ‘triangolando’ con la Ue (e la Bce), a spingere il governo e, in particolare, il premier Conte a ripensare l’intera manovra, abbassando il rapporto deficit/Pil dal 2,4% al 2,04% ed evitando così, in extremis, lo scontro mortale con l’Europa. Non firmare la manovra da parte del Colle equivarrebbe, quindi, a… smentire sé stesso. E pure mettere la firma in calce alla manovra, ma corredata da una ‘lettera di accompagnamento’ con critiche puntuali a come il governo ha gestito la partita, è ormai escluso. Per il Colle è arrivata l’ora di entrare nel 2019 senza altre scosse.

 

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Cerimonia degli auguri di Natale e Capodanno al Presidente della Repubblica da parte del Corpo Diplomatico

 

Ma il clima che si respira al Quirinale mentre Mattarella prepara e lima, insieme ai suoi più stretti collaboratori (il segretario generale, Zampetti, e i consiglieri per la comunicazione Grasso e Astorri), il tradizionale messaggio di Capodanno, è più arduo del solito.

Di ‘tradizionale’ ci sarà solo la diretta televisiva della Rai. Sarà, ovviamente, il lavoro uno dei temi che Mattarella toccherà con più forza e serietà, data la difficile situazione occupazionale del Paese, ma anche il rispetto di tutti i diritti (e qui fischieranno le orecchie a Salvini come fischieranno, sul lavoro, a Di Maio).

Un punto inedito che verrà toccato nel discorso sarà la difesa dell’integrità nazionale del Paese che autonomie regionali troppo ‘spinte’ potrebbero compromettere: il Presidente ricorderà che l’Italia è “una e indivisibile” e che “eguali diritti vanno garantiti a tutti, al Nord come al Sud del Paese”. Poi ci sarà spazio per la battaglia per la legalità e contro le mafie, per il rispetto della libertà di informazione e del pluralismo, che i tagli voluti e perseguiti con pervicacia dai 5Stelle al settore mettono a serio rischio, e, ovviamente, per la difesa dell’Unione europea e dei suoi valori contro ogni rigurgito di razzismo e, anche, di sovranismo, temi su cui Mattarella ha già toccato più volte.

 

aula_senato_camere

L’aula del Senato della Repubblica

 

Ma il tema più ‘caldo’, date le polemiche politiche occorse in aula proprio durante il voto sulla manovra economica, e sollevate in modo particolare dalle opposizioni (Pd e FI) sarà il rispetto dei rapporti tra poteri dello Stato così come sono stati disegnati dalla Costituzione. Un ‘equilibrio di poteri’ che non può comprimere l’autonomia delle Camere, come invece ha fatto il governo durante la sessione di bilancio. Su questo, delicatissimo, punto, il Capo dello Stato, però, potrebbe sorvolare, o solo accennarlo, per poi tornarci su in un discorso, o in un messaggio ad hoc da inviare alle Camere ad inizio del 2019, ma certo è che le presunte violazioni delle prerogative del Parlamento, consustanziali alle radici stesse del diritto parlamentare, non sono passate inosservate e preoccupano molto il Colle. Il quale ‘vigila’, come si sa, su tutto, Costituzione alla mano.

 


NB: Questo articolo è stato pubblicato il 31 dicembre 2018 a pagina 3 del Quotidiano Nazionale